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Economia & Impresa sociale 

Il primo supermarket che dona il cibo in surplus a progetti comunitari

È Morrisons, la quarta catena di supermarket più grande nello UK, che sta avviando un'iniziativa per eliminare lo spreco di cibo commestibile in tutti i suoi 500 punti vendita diffusi nel Paese. Attraverso la costruzione di un network di organizzazioni comunitarie con cui collaborare.

di Cristina Barbetta

Morrisons sarà la prima catena di supermercati in Gran Bretagna a donare tutto il suo cibo in eccedenza a organizzazioni comunitarie locali. La decisione fa seguito a una protesta pubblica per la grandissima quantità di cibo invenduto che viene sprecato dai supermercati britannici. Infatti si stima che ogni anno nel Regno Unito si sprechino circa 15 milioni di tonnellate di cibo.

Nei suoi 500 punti vendita diffusi in tutto il Paese il cibo invenduto che è ancora commestibile sarà donato da Morrisons, la quarta più grande catena di supermercati nello UK, a organizzazioni locali comunitarie. Queste charities potranno andare nelle sedi di Morrisons e raccogliere il cibo che sarebbe stato in precedenza sprecato: cibo fresco come frutta e verdura e anche cibo in lattine e pacchetti.

L'iniziativa è già stata collaudata in 100 punti vendita dello Yorkshire e del North East e a breve, nella prima parte di quest'anno, sarà estesa a tutti i 500 punti vendita del gruppo.
Durante la fase di collaudo è stato riscontrato che ognuno dei supermarket è in grado di fornire fino a 4 carrelli alla settimana pieni di cibo da donare a gruppi locali.

Il progetto opererà grazie alla costruzione di una rete di organizzazioni comunitarie, che si occuperanno della raccolta del cibo, di cucinarlo e servirlo in in rifugi per senzatetto, centri di accoglienza e community cafes. La sfida, come spiega al Times Steven Butt, responsabile CSR di Morrisons «è trovare i partner comunitari giusti con cui lavorare».

Da Morrisons il livello di spreco di cibo in eccedenza, ancora commestibile, è ora minimizzato attraverso varie misure, come scontare il cibo prima che non possa più essere venduto o usarlo nelle mense dello staff. La piccola percentuale di cibo ancora edibile che viene sprecata negli stores Morrisons è al momento usata per produrre energia anziché per essere gettata nelle discariche.

Questa nuova iniziativa di Morrisons invece assicurerà che tutto il cibo in surplus venga effettivamente mangiato.

Andrew Clappen, Direttore dei Corporate Services del gruppo, afferma: «Non vogliamo che il cibo che è ancora commestibile sia sprecato. Questo programma consentirà di trovare una “casa” per la piccola quantità di cibo che rimane invenduta nei nostri punti vendita».

Tra le organizzazioni comunitarie che collaboreranno con Morrisons c'è FoodCycle, impresa sociale gestita interamente da giovani volontari, che aiuta persone a rischio di povertà alimentare e isolamento cucinando cibi freschi scartati da supermercati e negozi.

Mary McGrath, CEO di FoodCycle, afferma: «Abbiamo 10 centri vicino ai supermarket Morrisons e prenderemo il cibo da questi supermarket. Questo ci consentirà di dare da mangiare a un maggior numero di persone che sono a rischio di fame, solitudine, e isolamento e inviteremo altre organizzazioni a prendere parte al progetto».

Steven Butts, responsabile CSR di Morrisons, assicura che saranno donate ogni anno dalla catena di supermercati britannica fino a 3.500 tonnellate di cibo ancora sicuro da mangiare.

In ognuno dei 500 punti vendita di Morrisons in cui sarà lanciata l'iniziativa un membro dello staff sarà nominato “community champion” e si occuperà di tenere i contatti con i volontari delle charity, organizzando i ritiri del cibo in surplus.

Foto di apertura: Joel Saget/AFP/Getty Images
Fotodi Morrisons by Matt Cardy/Getty Images.
Foto di FoodCycle: twitter – FoodCycle


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