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Gianluca Nicoletti: cara Rai, essere autistici non è una figata

Il 2 aprile, Giornata mondiale dell'Autismo, la Rai dedicherà ampi spazi in molti programmi a «storie positive». Ma il giornalista e scrittore, padre di un ragazzo autistico, si oppone al buonismo. Prepara un docufilm alternativo e attacca anche la più grande associazione del settore: «Io sto con i #teppautistici»

di Gabriella Meroni

Autismo sì, ma solo «in positivo» sulle reti Rai. E il giornalista Gianluca Nicoletti, conduttore radiotelevisivo e scrittore, oltre che padre di un figlio autistico, non ci sta. È polemica su internet tra Nicoletti e l’iniziativa della tv di Stato, che nella giornata di sabato 2 aprile, dedicata appunto all’autismo vedrà tutti i programmi Rai impegnati a ospitare interventi e spazi per lanciare storie di casi di autismo che devono richiamare un interesse generale e, per specifica richiesta Rai confermata dalla dirigenza dell’Angsa– Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici, devono essere «casi positivi di una buona prassi, di un successo, di un buon esempio, di buona gestione o di buona amministrazione». La Rai, continua l’associazione, valuterà i casi che verranno sottoposti e sceglierà quelli che poi dovrà filmare per lanciarli sui programmi. Sempre in un’ottica «positiva», che però a Nicoletti va stretta, tanto da aver lanciato l’hashtag #teppautistici.

«Tutti a raccontare l’ autismo, mai visto un momento più felice per i nostri #teppautistici che finalmente smetteranno di essere invisibili», scrive Nicoletti sul suo blog. «Calma però, almeno il 2 aprile in Rai si potranno vedere solo quelli che racconteranno storie a lieto fine….Gli altri turlupinati, sfanculati, disgraziati, abbandonati pazientino. Mi chiedo», continua il giornalista, «come possa essere possibile che persone che pure hanno piena consapevolezza e esperienza familiare di quanto sia importante portare all’attenzione dei media gli aspetti problematici dell’autismo, come egregiamente in Rai ha saputo fare Riccardo Iacona, si prestino a questa abbastanza imbarazzante richiesta di “solo storie positive”».

Nicoletti, da parte sua, sta per controbattere nei fatti: si appresta infatti a girare l’Italia dopo essere entrato attivamente nella produzione di un docufilm che dovrebbe fare «una fotografia realistica» dell’autismo in Italia. Partenza il 17 marzo, tra iprotagonisti anche il figlio Tommy (nella foto con lui), dotato per l’occasione di una telecamera GoPro «per avere poi nel montaggio anche il punto di vista dell’autistico». «L’Angsa vuole fare passare in RAI il messaggio che essere autistici in Italia è una gran figata?», conclude polemicamente Nicoletti. «Vedremo se noi autistici saremo d’accordo che questo sia il messaggio! Comunque viva la libertà!».


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