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Sostegno ai bambini terremotati

Dopo gli accordi stretti dalla Fondazione con le Amministrazioni di Arquata del Tronto e di Acquasanta Terme ed in partnership con la fondazione Paoletti, è partito lo scorso due settembre l’intervento a sostegno dei bambini e dei genitori all’interno dei campi che ospitano i cittadini sfollati. L’obiettivo è quello di offrire ai bambini un percorso di recupero dallo shock post-trauma al fine di posizionare correttamente l’accaduto nella propria dimensione interiore

di Redazione

Il progetto di Fondazione L'Albero della Vita si sviluppa nell’ambito di una strategia d’intervento multidisciplinare che ha come finalità la protezione del bambino, l’accoglienza, il sostegno e la sua partecipazione alle attività nel contesto post-sisma della zona rietina.

Il progetto è quindi destinato alla popolazione infantile locale e al miglioramento generale delle condizioni della comunità colpita dal sisma. Conseguentemente a disastri naturali, è 
infatti importante promuovere un sostegno a genitori, famiglie, insegnanti, la comunità tutta, trasmettendo loro strumenti e metodologie che consentano il sostegno e l’orientamento dei bambini al fine di posizionare correttamente l’accaduto nella propria dimensione interiore.

Nel bambino infatti le conseguenze sulla salute globale scaturite dall’evento sismico possono arrivare ad interferire con l’adempimento dei compiti evolutivi, ostacolandone i processi di maturazione cognitiva, emotiva e comportamentale.

Così a seguito degli accordi stretti dalla Fondazione con le Amministrazioni di Arquata del Tronto e di Acquasanta Terme ed in partnership con la fondazione Paoletti, l’intervento a sostegno ai bambini e ai genitori all’interno del campo è partito venerdì 2 settembre all’interno dei campi che ospitano i cittadini sfollati. 
Al momento il programma della durata dell’intervento è di due mesi (fino a fine ottobre) all’interno dei campi.

Ma si prevede di proseguire l’azione a sostegno dell’attività scolastica dei bambini con un’azione di supporto destinata ai bambini stessi e ai loro insegnanti presso gli istituti o in spazi dedicati individuati insieme alle amministrazioni locali.

I beneficiari diretti sono 30 bambini e 80 adulti (genitori dei bambini coinvolti e membri della comunità che vive il campo). L’obiettivo principale della fondazione è quello di offrire ai bambini un percorso di recupero dallo shock post-trauma subito attraverso attività psico-educative e momenti aggregativi proposti all’interno del campo in uno spazio pensato e dedicato a loro;
offrire sostegno alla genitorialità nel momento dell’emergenza e nel periodo immediatamente a seguire; offrire supporto alla popolazione civile tutta, alle organizzazioni operanti sul territorio e ai professionisti coinvolti, nella gestione dell’emergenza e del trauma in particolare attraverso l’estrazione delle risorse individuali e collettive e la collocazione in una cornice più ampia (ristrutturazione) dell’evento e dell’esperienza.


Per questa ragione sono stati organizzati laboratori ludico-educativi per l’infanzia, al fine di offrire uno spazio a misura di bambino che possa garantire un luogo sicuro dove ritrovare calma e serenità. Un intervento di tipo socio-educativo che viene svolto con la presenza di educatori adeguatamente formati ed attraverso l’attivazione di laboratori ed attività ludico-espressive incentrate sul principio della partecipazione attiva dei bambini e dei ragazzi.