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L’arte di educare: educare con l’arte

Educatori senza frontiere, realtà nata sul modello della pedagogia itinerante di Exodus lancia un percorso formativo per artisti dell'educazione - la valigia degli attrezzi. I laboratori prenderanno il via a gennaio 2017

di Cristiana Mazza

Arte e creatività sono concetti che non devono essere ristretti al “diventare un artista”, ma piuttosto devono agevolare l’individuo nella “creazione”, nel senso più ampio del termine, nella capacità di risolvere problemi in maniera sempre diversa e innovativa, contribuendo così a plasmare una società ed un genere umano sempre migliori…”
L’idea di Esf nasce dall’esperienza di un viaggio in Madagascar nel 2003 e dall’incontro con altre istituzioni attive sul territorio africano. La prospettiva fu fin dal principio semplice ed essenziale: non una logica del portare o del trasmettere conoscenze e saperi, bensì incontrare altre realtà, accettando di condividerne i problemi e di trasformare e trasformarsi nella relazione, guidati dal modello della pedagogia itinerante che segue la Fondazione Exodus di don Antonio Mazzi. Così nell’anno 2005 nasce Educatori Senza Frontiere come onlus.

Fin dall’inizio Esf si è posta come obiettivo imprescindibile la formazione degli educatori che prendono parte a progetti in diverse parti del mondo; per questo, negli anni, l’aspetto formativo è stato il fulcro dell’attività dell’associazione. L’educatore senza frontiere è colui che riscopre il senso della resilienza, la possibilità dell’educare come gesto intenzionale, la necessità di ricostruirsi e co-costruire con l’altro percorsi concreti di crescita e sviluppo.

Negli anni l’investimento di Esf è sempre stato duplice: la formazione (in loco e in Italia) e la progettazione monitorata. L’Africa, l’America Latina e l’Asia sono stati i tre approdi ai quali i nostri progetti hanno fatto riferimento, tre contesti, tre linguaggi, tre mondi affascinanti che ci hanno messo alla prova, stimolando innovazione e di promozione pedagogica ed educativa delle realtà scolastiche, familiari e giovanili.

Gli educatori si trovano spesso a fronteggiare una serie problemi che rendono il loro lavoro difficile e frustrante (difficoltà nella comunicazione, risposte oppositive, isolamento, conflittualità, indifferenza…) e talvolta, per essere efficaci, è necessario ricorrere al pensiero creativo, uscire dalle routine e dagli schemi utilizzati per individuare nuove strategie di azione e nuovi metodi di interazione, in grado di trasformare i problemi in opportunità e le resistenze in nuove forme di comunicazione.

Il percorso che proponiamo permette di esplorare strumenti utili ad uscire dagli schemi e tecniche espressive che mettono in gioco diverse dimensioni della persona e aprono nuovi canali comunicativi. In moduli formativi di 12 ore ciascuno, si sperimenteranno varie arti come strumenti applicabili all’intervento educativo. Gli obiettivi che si vogliono raggiungere insieme ai partecipanti sono:
Acquisire tecniche di pensiero laterale per creare percorsi in grado di sbloccare situazioni educative difficili e trasformarle in opportunità di cambiamento;
Sviluppare la capacità di utilizzare diverse arti come strumento di formazione ed educazione ma anche come spazi per l’incontro con se stessi e con le diversità;
Offrire strumenti metodologici per un intervento educativo sistemico e centrato sullo sviluppo di tutte le potenzialità dell’individuo.

Il percorso è articolato in più moduli, uno per ciascuna arte proposta.
Ogni modulo seguirà specifiche metodologie ma tutti saranno legati da alcuni elementi chiave:
Il carattere esperienziale della formazione: in ogni modulo si sperimentano le diverse arti con giochi ed esercizi sui quali verrà successivamente fatta una rielaborazione e riflessione condivisa;
L’analisi delle potenzialità educative di ciascuna arte: gli incontri, oltre a costituire un lavoro personale, offriranno strumenti pratici e concreti per il lavoro educativo, soprattutto per fronteggiare le “situazioni difficili” in cui i metodi “classici” sembrano non funzionare;
Il rispetto dell’individualità di ciascuno: ogni partecipante si metterà in gioco nella misura in cui sentirà di farlo e si presterà particolare cura alla creazione di un clima libero da qualsiasi forma di giudizio e favorevole all’espressione di ciascuno;
Il confronto e il lavoro di gruppo: in questo percorso formativo non si insegnerà, bensì si proporrà, si condividerà e si costruirà insieme e il gruppo sarà elemento chiave dell’apprendimento.

Ci rivolgiamo a equipe educative di educatori che si occupano di aiuto alla persona, ad insegnanti, ad operatori del sociale e a tutti coloro che si vogliono sperimentare in tecniche nuove.

Il percorso inizierà nel mese di gennaio con i seguenti laboratori:
L’arte nella pratica educativa 14/15 gennaio 2017 Milano
Il clown nella pratica educativa 11/12 febbraio 2017 Milano
La scrittura nella pratica educativa itinerante 8/9 aprile 2017 Milano
L’arte e il clown nella pratica educativa 27/28 maggio 2017 Roma

Per info e iscrizioni lavaligiadegliattrezzi.esf@gmail.com
tel 02.21015328 rif. Ballarini Gabriella

Sedi: Milano – Viale Marotta 18/20 (all’interno del Parco Lambro)
Roma – Opera don Calabria Via Soria

In apertura un'immagine di Esf in Honduras


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