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Centro Italia: almeno 15 giorni per riaprire le scuole. Ma dove?

Il Ministero dell'Istruzione sta completando il monitoraggio sulla situazione degli edifici scolastici nei 62 comuni coinvolti dal sisma. Almeno 10mila alunni a casa. E per la ripresa, è al vaglio anche la soluzione-container

di Gabriella Meroni

Una situazione «estremamente difficile»: nelle parole del commissario per la ricostruzione Vasco Errani sta tutta la drammaticità della situazione in atto in decine di Comune dell’Italia centrale, che coinvolge soprattutto i più deboli, come minori e anziani. Per i bambini, in particolare, a Roma si sta pensando a una possibile ripresa dell’attività scolastica. La task force voluta dal ministro Giannini, già all’opera dopo il sisma del 24 agosto, sta completando il monitoraggio e la verifica dello stato di tutte le scuole, sentendo uno a uno tutti i dirigenti scolastici dei 62 comuni coinvolti per trovare insieme le soluzioni più adatte.

Nel Maceratese le lezioni certamente non riprenderanno prima del 7 novembre e anche nelle altre province delle Marche, ma pure dell'Umbria, è assai probabile che ci si prenda una manciata di giorni in più per le verifiche tecniche sull'agibilità degli edifici. Le famiglie di Arquata e Visso, quasi tutte sfollate sulla costa, chiedono, ad esempio, di ricomporre lì, in un edificio dedicato, le scuole, evitando così di sparpagliare i ragazzi; Norcia avrebbe una scuola ancora in piedi ma i genitori sono restii a mandare i figli perché hanno paura di nuove scosse e nuovi crolli. Spetta ai sindaci prendere decisioni in materia facendo in modo che siano il più indolore possibile.
Dopo il 26 ottobre la popolazione scolastica delle aree coinvolte era stata quantificata in circa 10.000 studenti. Il Miur pensa a interventi “agili” per rispondere in fretta alle diverse esigenze. Le possibilità sono due: dove ci sono scuole ancora in piedi potrebbero essere adottati i doppi turni negli istituti “sicuri”, oppure si potrebbe procedere a un aumento di organico per tutti i ragazzi che avessero deciso di spostarsi sulla costa. In ultima analisi, anche la possibilità container.

Dopo il sisma del 24 agosto erano stati stanziati 15,6 milioni di euro per le scuole dei comuni devastati dal terremoto: 3,5 milioni per finanziare indagini diagnostiche su solai e controsoffitti, 4,1 milioni per interventi di carattere strutturale e di adeguamento a norma e altri 3,8 milioni per interventi di adeguamento sismico.


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