Attivismo civico & Terzo settore

Servizio civile: un tesoretto per il 2017

Il primo decreto legislativo della delega del Terzo settore licenziato ieri dal Consiglio dei ministri prevede che i fondi che la legge di Bilancio impegna per la riforma nell'anno 2016 siano convogliati sul fondo nazionale per il servizio civile, che in questo modo passerebbe da 111 a 257 milioni. Il tutto a patto che l'iter del decreto si completi entro il 31 dicembre

di Redazione

I fondi per il bando ordinario del servizio civile 2017 potrebbero passare da 111 milioni previsti nella legge di Bilancio (leggi qui la scheda sui provvedimenti sociali) a 257 milioni, se, come sembra, il primo decreto attuativo della delega sulla riforma del Terzo settore, completerà l’iter entro fine anno. Il provvedimento licenziato ieri in prima istanza dal Consiglio dei ministri prevede infatti che «tutte le risorse previste nella legge di stabilità 2016 per la legge di riforma del Terzo Settore vengano indirizzate sul Fondo nazionale del servizio civile», come ha annunciato il ministro Giuliano Poletti. «Si tratta», conferma a Vita.it il sottosegretario al Welfare Luigi Bobba «di 146 milioni che si andranno ad aggiungere ai 111 giù previsti». In totale quindi 257 milioni. In questo modo il Governo avrebbe già assicurato il budget necessario per avviare almeno 45mila giovani (per quello che sarà l'ultimo anno di servizio civile nazionale in base alla normativa attualmente in vigore, prima dell'avvio dell'era del servizio civile universale). Più del doppio rispetto ai circa 20mila “avviabili” con i soli 111 milioni previsti in tabella.

Non credo ci siano problemi per completare l'iter del decreto legislativo sul servizio civile entro l'anno

Luigi Bobba

L’uso del condizionale è naturalmente precauzionale. L’extrabudget infatti diventerà reale solo se l’iter del decreto legislativo sul servizio civile si completerà entro l’anno. In caso contrario i 146 milioni aggiuntivi dovranno tornare al Ministero dell’economia, uscendo così dalle disponibilità di quello del welfare. «Credo che ci siano le condizioni per rispettare i tempi», si augura Bobba, «dopo il semaforo verde di ieri il decreto dovrà passare in conferenza Stato-Regioni ed essere esaminato entro 30 giorni dalle commissioni parlamentari competenti per poi rientrare in consiglio dei ministro per il via libera definitivo: salvo intoppi non prevedibili la scadenza di fine anno non dovrebbe essere un problema».


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