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L’eterologa nei Lea: l’adozione resta l’unica forma di genitorialità a pagamento

Fra le terapie che il Servizio Sanitario Nazionale dovrà fornire gratuitamente c’è da oggi anche la fecondazione eterologa. Per AiBi è «un ulteriore schiaffo all’adozione internazionale e alle famiglie che, sostenendo costi spesso ingenti, scelgono la strada dell’accoglienza di un bambino abbandonato». Servono più risorse a sostegno delle famiglie e una scelta politica forte per non far morire le adozioni internazionali

di Redazione

Un «passaggio storico per la sanità italiana», così il ministro della Salute Beatrice Lorenzin definito i nuovi livelli essenziali di assistenza. Fra le terapie che il Servizio Sanitario Nazionale dovrà fornire gratuitamente c’è da oggi anche la fecondazione eterologa: per AiBi-Amici dei Bambini è «un ulteriore schiaffo all’adozione internazionale e alle famiglie che, sostenendo costi spesso ingenti, scelgono la strada dell’accoglienza di un bambino abbandonato, piuttosto che della “produzione” del figlio biologico a tutti i costi».

Si tratta di una novità «che rende l’adozione internazionale sempre più la “cenerentola” delle diverse forme di genitorialità. L’accoglienza di un bambino abbandonato straniero, infatti, resta definitivamente l’unica modalità a pagamento di avere figlio nel nostro Paese».

Le misure di sostegno economico all’adozione internazionale «sono poche e troppo spesso non vengono concretizzate: basti pensare alle procedure di rimborso delle spese sostenute nel corso degli iter adottivi, ancora ferme all’erogazione delle somme spettanti alle coppie che hanno adottato nel 2011». Le uniche coppie in Italia che dovranno ancora pagare per avere un figlio saranno quelle che sceglieranno l’adozione internazionale. Eppure, secondo quanto reso noto da un’indagine Censis-Ibsa, solo il 22% di chi prova la fecondazione eterologa riesce a far nascere un bambino e l’esperienza dice che molte delle coppie che si rivolgono all’adozione internazionale hanno alle spalle un tentativo fallito di fecondazione eterologa: «ecco perché ancora una volta rivolgiamo un appello alle istituzioni e in particolare al governo, per non abbandonare l’adozione internazionale e salvarla dall’attuale paralisi».

Foto JD Mason/Unsplash