Welfare

Quando l’innovazione del welfare parte dai cittadini

Nei comuni dell’ambito di Garbagnate Milanese un bando ha finanziato le idee dei cittadini per migliorare i servizi e la comunità

di Redazione

Il titolo “Generare legami” già dice molto del bando promosso nell’ambito del progetto #Vai sostenuto attraverso il bando Welfare in Azione di Fondazione Cariplo. L’obiettivo, in un’ottica di welfare generativo, è infatti quello di valorizzare l’attivazione dei cittadini, la costruzione di reti e di relazioni sollecitando la partecipazione, il protagonismo attivo, la solidarietà ed il senso di corresponsabilità. I destinatari del bando sono stati gruppi di cittadini dei comuni dell’ambito di Garbagnate Milanese (Baranzate, Bollate, Cesate, Garbagnate Milanese, Novate Milanese, Paderno Dugnano, Senago e Solaro) composti da almeno 10 persone. La dotazione complessiva era di 30mila euro e ogni contributo non poteva superare i 3mila euro (pari al massimo al 70% del valore complessivo dell’intervento).

Emanuela Vona è la responsabile comunicazione raccolta fondi del progetto, a cui per “Generare legami” insieme all’Azienda Comuni Insieme sono state coinvolte la cooperativa Spazio Giovani, il consorzio Sir e la cooperativa Koiné che hanno seguito i gruppi di cittadini. Con Emanuela abbiamo fatto il punto sul bando, che si trova ora in piena fase di realizzazione dei progetti finanziati (la conclusione è prevista entro il mese di novembre).

Quante domande avere ricevuto e quante azioni avete finanziato?

Ci sono pervenute 17 proposte, 14 delle quali sono state finanziate. Tenga conto che ci rivolgevamo a gruppi informali di cittadini che proponessero risposte innovative rispetto ai bisogni delle nostre comunità.

Ci può fare qualche esempio?

Bisogni materiali, di risparmio, riuso e migliore organizzazione dei consumi. Ma anche bisogni legati alla gestione del tempo e della quotidianità (condivisione delle necessità di cura, sostegno familiare, babysitting, vicinato solidale e così via). E infine: riqualificazione dei luoghi di vita ad uso collettivo, finalizzati alla socializzazione, al contrasto del degrado e al presidio dei legami sociali.

Perché avete pensato a un bando rivolto direttamente ai cittadini e non alle associazioni del territorio?

L’obiettivo ultimo era quello di intercettare persone in difficoltà e necessità che fino ad oggi non erano evidenti. Spesso chi cade all’improvviso in situazioni di povertà a seguito della perdita del lavoro o di una separazione familiare con figli a carico in un primo momento prova rabbia, ma subito dopo arrivano la vergogna e la depressione. Questo meccanismo fa sì che si tenda a nascondersi, a chiudersi in casa, e tagliare le relazioni sociali. Da qui la sollecitazione verso gli stessi cittadini a mettersi in gioco in prima persona per aiutarci in questo compito. Le cooperative sono state invece fondamentali nella fase di promozione del bando e di attivazione nei territori dei gruppi di “cittadini solidali”.

Ci può raccontare alcuni degli interventi che state realizzando?

Il gruppo Genitori Solidali a Cesate in cui genitori si sono uniti proponendo pomeriggi autogestiti per aiutare i bambini a fare i compiti; il gruppo Diamoci la mano di Solaro sta organizzando invece laboratori creativi con materiali di riciclo in un centro anziani; gli oratori di Novate e Bollate sono impegnati in momenti aggregativi per le famiglie e nel baratto di oggetti e vestiti per favorire il consumo sostenibile. C’è poi il Gaf di Garbagnate che promuove la “spesa insieme”, creando occasioni di lavoro per alcune famiglie e l’Orto Sociale di Cesate, dove si favorisce il reinserimento di soggetti vulnerabili, l’accoglienza e l’integrazione di 23 richiedenti asilo ospitati nel Comune che collaborano attivamente al progetto. Fra l’altro presto offriremo ad alcuni disoccupati la possibilità di lavorare l’orto: in cambio potranno portarsi a casa frutta e ortaggi di stagione. Questa azione sarà poi connessa con l’emporio solidale di Garbagnate, un’altra importante azionenell’ambito del progetto #Vai. Tra i vincitori si annoverano anche due gruppi giovanili: il primo a Garbagnate si è fatto carico di “far uscire i garbagnatesi da casa” attraverso varie attività sociali come concorsi artistici o tornei di giochi sedentari. Il secondo, sovracomunale, con ragazzi che provengono tutti da associazioni giovanili, sta rendendo il parco delle Groane un vero e proprio polo di socialità grazie anche alla collaborazione con il Gruppo Astrofili locale: hanno pensato persino a inaugurare una silent disco, una discoteca dove si balla con le cuffie.

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