Approvato con 122 voti a favore il Trattato sulla messa al bando delle armi nucleari. Vignarca: «Non ci si è accontentati di dire qualcosa ma si è messo nero su bianco il modo di fare qualcosa, per arrivare a eliminare le armi nucleari»
È stato adottato a New York il Trattato sulla messa al bando delle armi nucleari. Sono 122 i voti a favore, 1 paese ha dato voto contrario (i Paesi Bassi) e uno si è astenuto. «Ci sono alcuni aspetti che potevano esser migliorati ma avere un trattato che sancisca che le armi nucleari sono illegali è il risultato di decenni di battaglie della società civile internazionale» ha detto Sole Becagli di Senzatomica, presente ai lavori.
Per Francesco Vignarca della Rete Italiana per il Disarmo, anch'egli a New York, «il trattato non vuole superare altri trattati ma compenetrarsi con essi e dare una spinta in più al percorso. L’obiettivo non è solo dichiarare illegali le armi nucleari ma fare in modo che esse spariscano. Quindi nel testo è molto importante l’articolo 4, che spiega come si può arrivare concretamente alla totale eliminazione delle armi nucleari, indicando meccanismi pratici tramite cui Paesi che hanno armi nucleari o che sole ospitano, come l’Italia, possano arrivare ad eliminarle. Non ci si è accontentati di dire qualcosa ma si è messo nero su bianco il modo di fare qualcosa. Questo risultato è frutto di un percorso di crescita dell’opinione pubblica internazionale».
Ai negoziati, svoltisi in due sessioni per un totale di quattro settimane complessive, hanno partecipato delegazioni di circa 140 Paesi e della società civile di tutto il mondo. Il testo di Trattato adottato è una chiara indicazione che la maggioranza degli Stati del mondo non accetta più l'esistenza delle armi nucleari, e non le considera un legittimo strumento bellico. Il documento, inoltre, garantisce una specifica assistenza agli Stati ed agli individui colpiti dall’uso di armi nucleari o dalla sperimentazione atomica, sancisce la necessità di bonifica ambientale (articolo 6) e impegna gli Stati Parte a farsi promotori del bando presso gli altri Paesi, in modo che il Trattato raggiunga l’universalità (articolo 12). «Le continue e aspre obiezioni, oltre che chiare pressioni e tentativi di boicottaggio, da parte degli Stati nucleari e dei loro alleati (compresi quelli come l'Italia che ospitano ordigni nucleari di altri sul proprio territorio) dimostrano chiaramente come questo Trattato abbia il potenziale di impattare positivamente e significativamente il percorso del disarmo nucleare totale», scrivono Senzatomica e Rete Disarmo in un comunicato. Ma «per tutti questi motivi siamo convinti che questo Trattato porterà a risultati concreti e duraturi», ha dichiarato Beatrice Fihn, direttore esecutivo della Campagna Internazionale ICAN.
«Non possiamo condividere la scelta dell'Italia di non partecipare a questo percorso, e di non essere presente al voto», commenta ancora Vignarca di Rete Disarmo, «se davvero l'intenzione del nostro Governo è quella di ottenere concretamente il disarmo nucleare, non possono più bastare gli accordi precedenti che ormai da troppo tempo si trovano in fase di stallo. Non siamo riusciti a convincere l'Italia a essere qui, ma per noi oggi inizia il lavoro vero nei confronti di opinione pubblica e politica: chiedere il coraggio di aderire al Trattato e di mettersi dal lato giusto della storia».
In allegato in fondo all'articolo il testo del Trattato in italiano, liberamente tradotto da Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo.