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L’Onu mette al bando le armi nucleari

Approvato con 122 voti a favore il Trattato sulla messa al bando delle armi nucleari. Vignarca: «Non ci si è accontentati di dire qualcosa ma si è messo nero su bianco il modo di fare qualcosa, per arrivare a eliminare le armi nucleari»

di Redazione

È stato adottato a New York il Trattato sulla messa al bando delle armi nucleari. Sono 122 i voti a favore, 1 paese ha dato voto contrario (i Paesi Bassi) e uno si è astenuto. «Ci sono alcuni aspetti che potevano esser migliorati ma avere un trattato che sancisca che le armi nucleari sono illegali è il risultato di decenni di battaglie della società civile internazionale» ha detto Sole Becagli di Senzatomica, presente ai lavori.

Per Francesco Vignarca della Rete Italiana per il Disarmo, anch'egli a New York, «il trattato non vuole superare altri trattati ma compenetrarsi con essi e dare una spinta in più al percorso. L’obiettivo non è solo dichiarare illegali le armi nucleari ma fare in modo che esse spariscano. Quindi nel testo è molto importante l’articolo 4, che spiega come si può arrivare concretamente alla totale eliminazione delle armi nucleari, indicando meccanismi pratici tramite cui Paesi che hanno armi nucleari o che sole ospitano, come l’Italia, possano arrivare ad eliminarle. Non ci si è accontentati di dire qualcosa ma si è messo nero su bianco il modo di fare qualcosa. Questo risultato è frutto di un percorso di crescita dell’opinione pubblica internazionale».

Il Trattato approvato oggi è frutto anche dell'impegno di una grande campagna internazionale, promossa da International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN). Il trattato entrerà in vigore 90 giorni dopo essere stato ratificato da 50 Paesi: le adesioni inizieranno il 26 settembre. L'Italia per ora è contraria.

Ai negoziati, svoltisi in due sessioni per un totale di quattro settimane complessive, hanno partecipato delegazioni di circa 140 Paesi e della società civile di tutto il mondo. Il testo di Trattato adottato è una chiara indicazione che la maggioranza degli Stati del mondo non accetta più l'esistenza delle armi nucleari, e non le considera un legittimo strumento bellico. Il documento, inoltre, garantisce una specifica assistenza agli Stati ed agli individui colpiti dall’uso di armi nucleari o dalla sperimentazione atomica, sancisce la necessità di bonifica ambientale (articolo 6) e impegna gli Stati Parte a farsi promotori del bando presso gli altri Paesi, in modo che il Trattato raggiunga l’universalità (articolo 12). «Le continue e aspre obiezioni, oltre che chiare pressioni e tentativi di boicottaggio, da parte degli Stati nucleari e dei loro alleati (compresi quelli come l'Italia che ospitano ordigni nucleari di altri sul proprio territorio) dimostrano chiaramente come questo Trattato abbia il potenziale di impattare positivamente e significativamente il percorso del disarmo nucleare totale», scrivono Senzatomica e Rete Disarmo in un comunicato. Ma «per tutti questi motivi siamo convinti che questo Trattato porterà a risultati concreti e duraturi», ha dichiarato Beatrice Fihn, direttore esecutivo della Campagna Internazionale ICAN.

«Non possiamo condividere la scelta dell'Italia di non partecipare a questo percorso, e di non essere presente al voto», commenta ancora Vignarca di Rete Disarmo, «se davvero l'intenzione del nostro Governo è quella di ottenere concretamente il disarmo nucleare, non possono più bastare gli accordi precedenti che ormai da troppo tempo si trovano in fase di stallo. Non siamo riusciti a convincere l'Italia a essere qui, ma per noi oggi inizia il lavoro vero nei confronti di opinione pubblica e politica: chiedere il coraggio di aderire al Trattato e di mettersi dal lato giusto della storia».

In allegato in fondo all'articolo il testo del Trattato in italiano, liberamente tradotto da Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo.

Foto Yuya Shino /Getty Images


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