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Contrasto all’azzardo: la rivoluzione passa da Bergamo

Per il Tar, che ha dato ragione al regolamento voluto da Giorgio Gori, un sindaco può non solo infiggere una sanzione pecuniaria ma in caso di recidive procedere anche alla sospensione dell'attività delle sale vlt. Si tratta di un passaggio importantissimo, che può fare giurisprudenza e cambiare radicalmente lo scenario del contrasto al gioco d'azzardo in tutto il Paese

di Marco Dotti

Nessuno ha mai detto che sia una battaglia semplice, quella contro l'azzardo. Ma a dimostrazione che le cose ben fatte portano buoni frutti ecco arrivare una sentenza del Tar della Lombardia, sezione distaccata di Brescia.

Bergamo è il comune con il regolamento più innovativo nel contrasto all'azzardo: distanze da luoghi sensibili e limiti di esercizio orario. E sanzioni, per chi non rispetta il regolamento.

Siccome a Bergamo fanno sul serio – e le sanzioni arrivano di conseguenza- una sala giochi alla terza infrazione si è vista sospedere per otto giorni l'esercizio dell'attività. Apriti cielo: i gestori della sala hanno subito presentato ricorso al Tar. La ragione? Siccome l'autorizzazione all'apertura di queste sale, che al loro interno hanno macchinette molto particolari, le cosiddette Vlt, viene direttamente dalla Questura e non dal sindaco, gli avvocati della sala hanno pensato di sostenere che il Sindaco di Bergamo e il comune non avessero la competenza per comminare la sanzione, ossia per sospendere l'attività.

Poiché – questo il ragionamento che fino ad oggi puntellava gran parte del settore della raccolta scommesse e delle sale vlt – l' attività avviene previa autorizzazione rilasciata dal Questore (artt. 10 e 88 TULPS) ne deriverebbe che ogni eventuale provvedimento interdittivo o limitativo dell’attività dovrebbe provenire dallo stesso Questore. E qui la sorpresa. O, meglio, la rivoluzione. Perché di rivoluzione nel sistema-azzardo si tratta.

Il Tribunale Amministrativo Regionale ha respinto il ricorso della sala giochi, ha specificato che un Sindaco, oltre ad avere legittimità e potere nel fissare gli orari di esercizio anche per le attività regolate dall'articolo 88 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), e soprattutto ha riconosciuto un fondamento al «potere sanzionatorio esercitato dal Sindaco, in forza delle previsioni dettate al riguardo dagli atti regolatori assunti in precedenza dall’amministrazione comunale».

Il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che in Anci ha avuto la delega sul tema dell'azzardo, raggiunto da Vita così commenta:

Fino a oggi, le videolotteries erano l'anello mancante. Erano il pezzo che stava fuori dal nostro regolamento. Essere riusciti ad avere giurisdizione anche sulle sale vlt completa il quadro e lo rende più equo. Completa il quadro perché ora il regolamento comunale di Bergamo, che è stato preso a modello anche in altre realtà comunali, tratta davvero tutti i "giochi". Più equo, perché anche nei confronti degli operatori del settore non istituisce zone franche. Aggiungo inoltre che a questa sentenza si arriva anche in virtù del lavoro fatto al tavolo col Governo. Veder riconosciuto in sede di Conferenza Unificata Stato-Regioni il potere dei sindaci di regolamentare le fasce orarie di rivendida o funzionamento delle macchine ha dato i suoi frutti

Un Sindaco, specifica il Tar, può non solo irrogare una sanzione pecuniaria ma, in base la regolamento comunale adottato, in caso di recidive procedere anche alla sospensione dell'attività. Si tratta di un passaggio importantissimo, che può fare giurisprudenza e cambiare radicalmente lo scenario del contrasto al gioco d'azzardo. Non solo a Bergamo, ma in tutto il Paese.


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