Non profit

Azzardo: la Bce alla resa dei conti

I parlamentari del gruppo Socialisti e democratici chiedono chiarimenti alla Banca centrale europea: perché quell’investimento in azzardo? E l’istituzione guidata da Mario Draghi è pronta, pare, a annunciare cambi di rotta

di Redazione

Lo avevamo denunciato il 27 settembre scorso su Vita: la Bce, la Banca centrale europea finanzia indirettamente l’azzardo. Come? Acquistando sul mercato secondario obbligazioni della multinazionale austriaca Novomatic.
Come? Con lo strumento del Quantitative Easing, che in teoria avrebbe dovuto rilanciare imprese e consumi. Perché? Nessuno se l’era chiesto.
Forse quelle obbligazioni sono nel portafoglio di qualche banca in sofferenza, ma il vero problema è che la Bce sembra non aver delimitato i settori di investimento: azzardo, armi, combustibili fossili inquinanti, persino champagne.

Novomatic, certo. Ma anche Nestlé, Volkswagen, Total. Altro che piccole e medie imprese. Colossi.
Ora 24 parlamentari italiani del gruppo S&D chiedono chiarimenti alla Bce: quali le linee guida – se ci sono – e quali i criteri che hanno spinto un organismo cardine dell’Unione a comprare quelle azioni? Qui accanto la loro lettera.

Proprio domani, 26 ottobre, la Bce dovrebbe annunciare importanti cambiamenti nella sua politica di investimenti tramite Quatitative Easing. Qualcosa si muove?