Welfare & Lavoro

Nasce il Comitato Officina Dopo di Noi

L’obiettivo è far conoscere la legge 112/2016, monitorare quel che succede nelle regioni, diffondere buone pratiche, accompagnare le famiglie nel passaggio culturale. Il presidente del Comitato di indirizzo è la senatrice Annamaria Parente, l’avvocato Michele Falzone è il presidente del Comitato di gestione

di Sara De Carli

Nasce il “Comitato Officina Dopo di Noi”, con l’obiettivo di far conoscere la legge 112/2016, monitorare quel che succede nelle regioni, diffondere buone pratiche, fare un’azione di coinvolgimento delle associazioni di familiari e un’azione verso gli enti locali, per accompagnarli nella redazione dei progetti individuali.

Il presidente del Comitato di indirizzo è la senatrice Annamaria Parente, l’avvocato Michele Falzone è il presidente del Comitato di gestione, il vice presidente è il notaio Monica De Paoli. Il Comitato riunisce una rete di professionisti di ambiti diversi, perché «solo una rete ampia può portare a realizzare davvero la legge sul dopo di noi», afferma la senatrice Parente, «associazioni, notai, avvocati, amministratori di sostengo, enti filantropici, fondazioni di comunità, architetti e ingegneri… più la rete è grande, più realizziamo la legge. Anzi, confidiamo di avere il contributo di nuove persone».

Il sito è del Comitato è in dirittura d’arrivo e il 26 gennaio in Senato ci sarà la presentazione ufficiale. Da Statuto, il Comitato nasce per «monitorare l’attuazione della Legge 112/2016 e dei relativi decreti attuativi da parte delle Regioni; favorire il confronto e lo scambio tra istituzioni, professionisti, enti e soggetti, finanziari e non, che operano in questo ambito, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo, amministratori di sostegno, mutue e compagnie assicurative, trust company, fondazioni comunitarie e di intermediazione filantropica; favorire la conoscenza e la divulgazione degli strumenti normativi di tutela del soggetto disabile; elaborare il tema della sostenibilità economica delle iniziative, in particolare studiando la più efficace combinazione di fonti finanziarie, quali ad esempio erogazioni liberali, crowdfunding, fondi europei nazionali e regionali, credito, emissione di bond».

«Forniremo servizi ai cittadini, un sito e una piattaforma per dare informazioni, un glossario tematico. Vogliamo far emergere buone pratiche, elaborare modelli per fare sistema, essere stimolo alle associazioni e gli enti locali, ad esempio stiamo pensando a modelli di trust comunitari, dare idee su modelli possibili per i progetti del “dopo di noi”», continua la senatrice. La legge sul dopo di noi, a un anno e mezzo dalla sua approvazione, comincia ora a muovere i suoi primi passi concreti: «L’attuazione della legge è complessa, serve stare vicino alle associazioni familiari, perché le famiglie devono essere accompagnate in questo passaggio culturale nuovo, hanno molti timori nel pensare il dopo di noi. L’altro punto è che ci sono tanti problemi anche nel durante noi e aver acceso i riflettori sul “dopo” ci sta aiutando a fare emergere tutte le problematiche del “durante noi”».

Photo by ANDRIK LANGFIELD PETRIDES on Unsplash


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