Attivismo civico & Terzo settore

2018, i CSV della Lombardia cambiano assetto

Dal 1° gennaio 2018 saranno operativi sei CSV al posto dei dodici esistenti. Firmati ieri gli atti di fusione

di Redazione

CSV di Bergamo, di Brescia e di Milano, più i neonati CSV Lombardia Sud, che riunirà in un unico soggetto giuridico i CSV di Cremona, Lodi, Mantova e Pavia, CSV Monza Lecco Sondrio e CSV Insubria frutto della fusione tra i centri di Como e Varese. Con la firma ufficiale degli atti di fusione dei nuovi Centri di Servizio per il Volontariato avvenuta ieri, mercoledì 20 dicembre 2017, prende forma il nuovo assetto dei Centri di Servizio per il Volontariato della Lombardia, che nel 2018 da 12 diventeranno 6, in linea con quanto previsto dalla Riforma del Terzo Settore. «Oggi si compie un processo non facile: in Lombardia siamo pronti a questo passaggio importante, un percorso che ha visto l’immediata disponibilità dei presidenti dei CSV nella richiesta di mettersi a disposizione dei territori nell’ottica di una nuova formula di Centri di Servizio» – spiega Attilio Rossato, presidente di CSVnet Lombardia.

Questo atto giunge alla fine di un percorso iniziato più di due anni fa dai Centri di Servizio per il Volontariato della Lombardia per migliorare la propria funzione e razionalizzare le proprie risorse sia umane che economiche, in modo da potenziare i servizi offerti. La riorganizzazione ha tenuto conto delle indicazioni fornite dalla Riforma del Terzo Settore, che prevede la presenza di un CSV per ogni città metropolitana e per ogni provincia con territorio interamente montano e confinante con Paesi stranieri, e uno per ogni milione di abitanti non residenti in questi ambiti. La Lombardia è la prima regione a rivedere il suo assetto operativo dopo l’uscita del Codice del Terzo settore. «È una riorganizzazione che non parla solo di “numeri”, ma progettata per qualificare e aumentare capacità e competenze dei centri, e quindi per essere in grado di accogliere nuove richieste. Ora è evidente come sia fondamentale costruire una governance consapevole per rendere possibili queste nuove dimensioni di servizio. Le associazioni sappiano che spetta a loro il governo e che quindi una certa consapevolezza e responsabilità sono necessarie. La Riforma ci garantisce una dimensione stabile ma che deve essere supportata da una dimensione locale ugualmente capace e competente», continua Rossato.

Dal 1° gennaio 2018 i sei nuovi Centri di Servizio per il Volontariato della Lombardia saranno operativi a tutti gli effetti. Gli organi sociali, che saranno rinnovati nei prossimi mesi, saranno composti da una equa rappresentanza proveniente dalle basi associative dei precedenti CSV. Saranno proprio i territori e le realtà che li abitano ad alimentare il tessuto delle comunità che faranno dei nuovi Centri delle vere e proprie agenzie di sviluppo territoriale. «Per chi si è sempre rivolto ai CSV non devono esserci timori: l’accesso ai servizi e la professionalità degli operatori continueranno ad essere gli stessi – conclude Rossato – continueremo a supportare il volontariato lombardo su tutti i territori in cui opera».


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