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Lazio, meno di 10 giorni per approvare il Piano sociale

Terzo settore, volontariato, assistenti sociali e sindacati firmano una lettera per chiedere con urgenza l'approvazione del documento indispensabile per l'attuazione della normativa regionale sul welfare del 2016. «Ci appelliamo a tutti i capigruppo in consiglio» dichiara la portavoce del Forum del Terzo Settore del Lazio, Francesca Danese. Il 17 gennaio è l'ultima data utile prima delle elezioni

di Antonietta Nembri

È un appello corale quello che volontariato, Terzo settore, assistenti sociali e sindacati rivolgono alle forze politiche della Regione Lazio perché – prima che finisca la legislatura regionale – venga approvato il Piano sociale regionale. Un piano che nel Lazio manca da 17 anni. A meno di due mesi all’election day ( il 4 marzo oltre che per le politiche si voterà infatti anche per il rinnovo del consiglio regionale del Lazio, oltre che di Lombardia, Molise e Friuli Venezia Giulia) e i firmatari della lettera-appello sottolineano come il Piano sociale regionale sia molto atteso perché deve dare attuazione alla legge regionale 11/2016 che ha riformato il “Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della Regione Lazio”. Una legge che con “diverse sfumature” – si legge nella lettera – è stato molto apprezzato e che “ha recepito i principi della Legge 328/2000 configurando il welfare regionale come un sistema di politiche e servizi di prossimità, integrati, co-progettati e partecipati”.
Un piano che ricorda un comunicato “è pronto da mesi” e la cui mancanza da ben 17 anni si evidenzia sui servizi ed è giunto quindi il momento di invertire la rotta.

«Il Piano è pronto» ribadisce la portavoce del Forum del Terzo Settore del Lazio, Francesca Danese, tra i firmatari dell'appello. «Il nostro appello è rivolto a tutte le forze politiche perché ne va di mezzo la qualità della vita dei cittadini laziali». Danese ricorda inoltre il lavoro fatto, le audizioni che hanno visto protagonista tutto il mondo del volontariato, della cooperazione e del sociale per arrivare al risultato. «Ora che abbiamo finalmente la legge» continua Danese, «sarebbe veramente una beffanon riuscire ad approvare il piano. Indispensabile per la pianificazione e la programmazione degli interventi sociali. E parliamo di integrazione socio-sanitaria… non sono questioni banali»
La lettera-appello è stata firmata da: Lorena Micheli, portavoce della Conferenza regionale del Volontariato; M. Patrizia Favali, presidente dell’Ordine degli Assistenti sociali‚ Consiglio regionale del Lazio; Roberto Giordano, Segretario Regionale Lazio Sunas (Sindacato unitario nazionale assistenti sociali); Domenico Pellitta, segretario Cgil Roma e Lazio; Paola Capoleva, presidente di Cesv (Centro di servizi per il volontariato del Lazio); Renzo Razzano, presidente Spes – Centro di servizi per il volontariato del Lazio; Luisa Mango, presidente Istisss (Istituto per gli Studi sui Servizi Sociali); Anna Ventrella, Presidente del MoVI Lazio (Movimento di Volontariato Italiano).

Tutte realtà che “operano quotidianamente a contatto con i Servizio sociali di tutto il territorio”- come viene ricordato nell'appello – con l’obiettivo di “rendere già ora concrete e operative, in favore dei cittadini, specie quelli più fragili, le linee politiche approvate con la legge regionale 11/2016 per il welfare regionale”.

Tuttavia, l’attuazione della normativa passa necessariamente attraverso il Piano sociale regionale che, si ricorda è «in grado di avviare una programmazione su tutto il territorio del Lazio‚ individuando obiettivi prioritari su cui lavorare‚ rimuovendo ritardi e difformità locali‚ promuovendo e diffondendo buone pratiche ed esperienze di eccellenza laziali‚ facendosi carico di nuove fragilità e nuovi bisogni‚ superando anche – dal punto di vista organizzativo – precarietà‚ esternalizzazioni e carenze di organico che‚ purtroppo‚ ancora connotano i Servizi sociali e sociosanitari regionali».

L'ultima data utile per approvare il piano in consiglio regionale del Lazio, prima della fine della legislatura, è il 17 gennaio. «Non vorrei che per diatribe elettorali a rimetterci siano i cittadini del Lazio. Per questo ci appelliamo a tutti i capigruppo e i pochi giorni a disposizioni sono una fonte di preoccupazione. Ma – conclude con una promessa Danese – se non porteranno il piano in consiglio, se non ce la faranno ci mobiliteremo tutti»

In apertura photo by Cristina Gottardi on Unsplash


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