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Servizio nazionale obbligatorio, la ricetta Macron

Il presidente francese ne ha annunciato la nascita, avrà una durata da 3 a 6 mesi e potrà avere una valenza sia civica sia militare. In Francia il dibattito è aperto: una commissione parlamentare ha presentato un progetto in tre tappe (distante dal disegno di Macron), mentre un gruppo di lavoro presidenziale presenterà un rapporto sulle modalità di attuazione a fine aprile. E c'è già chi teme i costi

di Antonietta Nembri

Durante la campagna elettorale Emmanuel Macron si era impegnato per la realizzazione di un “servizio nazionale di corta durata, obbligatorio e universale” per i giovani dai 18 ai 21 anni.
Ora Macron presidente della repubblica francese ha annunciato il suo “servizio nazionale universale” – una sorta di servizio militare o civile per tutti – prevedendo che sia “obbligatorio per almeno un trimestre”, con la possibilità di una durata “da 3 a 6 mesi”. «Non si tratta di ricreare delle concentrazioni massicce», come nelle caserme, e il costo del provvedimento non sarà «proibitivo», ha precisato.
Il progetto di Macron prevede che questo “periodo di vita del cittadino consentirà di ricreare un crogiuolo nazionale, di condividere una comunità in base all’età e non alla classe sociale” e sarà anche “un impegno per la nazione”. Un impegno che ha precisato non sarà di tipo esclusivamente militare, ma che potrà includere un’introduzione alla pratica militare per uomini e donne, pur non prevedendo alloggio e permanenza nelle caserme come era per il servizio militare.

Oltralpe il dibattito è acceso. Sui media francesi si parla di cacofonia e di confusione governativa.
Perché il rapporto parlamentare presentato mercoledì 14 febbraio – scrive Marianne online – “preconizza una realizzazione del progetto parlamentare molto distante da quanto previsto da Macron”. E in effetti a leggere la stampa francese emerge che il futuro servizio nazionale universale viene interpretato come un “percorso di cittadinanza” in tre tappe. La prima consisterebbe in un “insegnamento morale e civico rafforzato” che interesserebbe i ragazzi tra gli 11 e i 16 anni direttamente a scuola. La seconda tappa consisterebbe in una settimana all’anno “della difesa e della cittadinanza” che sarebbe organizzata con gli studenti e mobilitando personalità delle forze armate, dei pompieri e del mondo associativo. La terza tappa infine, consisterebbe in un “invito all’impegno” tra i 16 e i 25 anni che si avvicina a modalità già esistenti come il servizio civile, la guardia nazionale o il mondo associativo. A differenza delle prime due tappe, questa non sarebbe obbligatoria. Nell'articolo sul tema inoltre su Marianne si sottolinea come l'idea orginale di Macron rischia di costare 3 miliardi di euro all'anno.

Non è detta l’ultima parola su Le Point si ricorda che arriverà un rapporto sul servizio nazionale ordinato da Emmanuel Macron a fine gennaio. Il gruppo di lavoro lo concluderà per la fine di aprile e che questo rapporto preciserà le modalità di svolgimento e i costi. Viene riportato un intervento del portavoce del governo, Benjamin Griveaux, che ricorda come il 30 aprile ci sarà un rapporto che «vede le modalità tecniche, finanziarie e giuridiche. Ci sarà una dimensione militare obbligatoria? Quale sarà la dimensione civica di questo servizio? È da questo che saremo in grado di determinare il costo». Lo stesso Griveaux ha confermato che sarà obbligatorio, universale e che avrà la durata da 3 a 6 mesi, come aveva preannunciato Macron “mettendo così fine a una certa cacofonia govenativa”, sottolinea Le Point

In apertura foto di Remo Casili/Sintesi


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