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Politica & Istituzioni

Festival della Partecipazione, i numeri di un successo

All'Aquila vengono presentati oggi, giovedì 15 novembre, a un mese dall’evento i dati dell’edizione 2018 che raccontano “quanto” fanno bene al territorio l’attivismo e la difesa dei diritti dei cittadini. L’iniziativa promossa da ActionAid e Cittadinanzattiva con Slow Food Italia a visto in 4 giorni circa 5mila partecipanti e 83mila spettatori alle dirette streaming

di Redazione

Un gradimento per i temi e le attività proposte dall'ultima edizione del Festival della Partecipazione di oltre il 67% degli intervistati tra il pubblico coinvolto e il 64,9% di questi convinto che la partecipazione civica possa generare dei cambiamenti strutturali e culturali nella società. In totale sono stati 58 gli eventi distribuiti in 4 giorni, con circa 5mila partecipanti, 60 volontari di cui 41 tra ragazzi e ragazze delle scuole, oltre 250 tra ospiti e relatori, 83mila spettatori per le dirette streaming degli eventi, spettacoli e concerti, 31 partner nazionali e locali, 37 organizzazioni locali impegnate per il percorso “Le piazze della Partecipazione”.
Sono questi alcuni dei risultati raggiunti dall’edizione 2018 del Festival della Partecipazione”, promosso da ActionAid Italia e Cittadinanzattiva in collaborazione con Slow Food Italia, che vengono presentati oggi ad un mese dalle giornate aquilane in occasione dell’evento “Il Festival incontra la città dell'Aquila”, alle 17,15 nella Sala Rivera di Palazzo Fibbioni.

Un appuntamento voluto per garantire trasparenza e accountability nei confronti della cittadinanza, delle istituzioni e dei partner rendendo pubblici i dati finanziari, i contenuti raccolti e l’impatto sociale e economico sul territorio aquilano. Ma non solo, l’incontro vuole dare la possibilità di formulare un patto con la cittadinanza per intraprendere un percorso di consultazione su quali processi partecipativi alimentare nel corso dei prossimi 12 mesi.
Un momento di confronto con tutti gli attori civici e le istituzioni della città per discutere anche del futuro della manifestazione a tre anni dal suo avvio.

«Il Festival ha iniziato un percorso per diventare uno degli appuntamenti più importanti di tutta Italia, un punto di riferimento per parlare di attivismo, partecipazione e democrazia. Vogliamo continuare a realizzarlo all’Aquila, con gli aquilani e le aquilane. Ma non possiamo farlo da soli», spiegano le organizzazioni nel documento di analisi.

Per chiedere di far proseguire il Festival all’Aquila nelle scorse settimane è stata lanciata da un gruppo di cittadini aquilani sulla piattaforma Change.org una petizione che in pochi giorni ha raccolto in modo del tutto spontaneo oltre 2700 firme.

Con il titolo “Sogni, incubi, realtà. Democrazia e Partecipazione nell’era dell’incertezza” l’edizione 2018 del Festival è divenuto una piattaforma per contribuire alla trasformazione del Paese attraverso il ruolo attivo e la partecipazione dei cittadini e la tutela dei loro diritti, una fabbrica di idee per riappropriarsi degli spazi civici delle nostre città e ridurre le distanze dalle istituzioni locali e nazionali.

La voce della cittadinanza è entrata direttamente nella costruzione del programma dei 4 giorni attraverso una call pubblica nazionale che ha visto raccogliere 19 proposte, con 6 selezionate dal comitato scientifico e inserite nel Festival. Inoltre, il percorso partecipativo “Le piazze della Partecipazione” ha dato voce a sogni, incubi e realtà dei cittadini e dei giovani del territorio aquilano. Il primo esito del Percorso è stato un decalogo sulle 10 priorità per il territorio.

Il Festival è costato circa 260mila euro con spese dirette di circa 117mila euro per fornitori, attività commerciali e professionisti locali. A fronte di questi impegni, il Comune dell’Aquila ha contribuito all’edizione 2018 con un’erogazione liberale di 30mila euro e con la concessione gratuita dell’occupazione di suolo e spazi pubblici per stand, materiali promozionali e affissioni, di tre sale per conferenze ed eventi con relativo personale, della corrente elettrica e del coinvolgimento della polizia municipale. Un impegno ripagato dalla crescita dell’attenzione dei media locali e nazionali.

«In 3 anni puntiamo a finalizzare il percorso per far diventare il Festival un punto di riferimento per costruire le nuove forme della politica con al centro cittadini e cittadine» continuano i promotori. «Per fare questo, è necessaria una pianificazione a lungo termine, un accordo integrato con il Comune e con la comunità locale che possa sostenere economicamente, politicamente e culturalmente questa iniziativa. Il Festival della Partecipazione è stato pensato per e con la città dell’Aquila e la scelta ha sempre avuto un forte significato simbolico, nella speranza che questo Festival potesse contribuire al complesso percorso di ricostruzione urbana e civica ed essere un catalizzatore concreto di partecipazione al cambiamento».

Il documento finale del Festival è online


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