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Gravi cerebrolesioni acquisite: un nuovo nucleo a Milano

La ministra Giulia Grillo inaugurerà oggi la nuova sezione, con 13 posti letto. Il nuovo scanner di Risonanza Magnetica 3 Tesla renderà possibile un innovativo processo di presa in carico e trattamento riabilitativo, con importanti ricadute sui servizi forniti al paziente con disabilità o cronicità

di Redazione

Inaugura oggi pomeriggio a Milano la nuova sezione per Gravi Cerebrolesioni Acquisite e della Risonanza Magnetica 3 Tesla della Fondazione Don Gnocchi, all’interno del Centro IRCCS “S. Maria Nascente” di Milano (via Capecelatro 66). Interverrà anche il ministro della Salute, on. Giulia Grillo: ad accoglierla, il presidente della Fondazione Don Gnocchi don Vincenzo Barbante, il direttore generale Francesco Converti, il direttore scientifico Maria Chiara Carrozza e il direttore del Centro, Roberto Costantini.

La nuova sezione per pazienti con Gravi Cerebrolesioni Acquisite (GCA) conta 13 posti letto con sistemi di monitoraggio continuo e videosorveglianza integrati tra di loro. Le risorse umane e le strumentazioni di alta tecnologia garantiscono un’assistenza di qualità a pazienti con elevata complessità clinico-riabilitativa già dalla fase post-acuta. Il team riabilitativo è multidisciplinare, ed è composto da medici fisiatri, neurologi, neurofisiopatologi, pneumologi, internisti, infermieri, OSS, fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali, neuropsicologi e assistente sociale.

La Grave Cerebrolesione Acquisita (GCA) è conseguente a un danno cerebrale, sia traumatico che non traumatico (vascolare, anossico, infettivo, tossico-metabolico, neoplasico) con esiti che producono spesso gravissime disabilità cognitivo-comportamentali e senso-motorie. La Fondazione Don Gnocchi si occupa da anni della presa in carico di questi pazienti e delle loro famiglie, nel lungo e complesso cammino di recupero riabilitativo. I Centri della Fondazione con reparti per pazienti con GCA – 120 posti letto complessivi, operativi in diverse regioni – accolgono ogni anno oltre 400 pazienti e sono riuniti in un’organizzazione dipartimentale intesa a garantire in modo uniforme le migliori cure assistenziali e riabilitative, come richiesto dalle linee guida nazionali e internazionali.

La nuova Unità assume fra l’altro come priorità la sfida della ricerca scientifica correlata all’assistenza clinico-riabilitativa: l’IRCCS di Milano possiede strumenti tecnologici avanzati e servizi di eccellenza, tanto in ambito riabilitativo – come il Servizio Domotica, Ausili e Terapia occupazionale (DAT), il Servizio Informazione e Valutazione Ausili (SIVA) e il Servizio Analisi del Movimento, oltre a un’ampia dotazione di robotica e realtà virtuale – quanto in ambito diagnostico. Tra questi ultimi, la recente acquisizione del nuovo scanner di Risonanza Magnetica 3 Tesla (Siemens Magnetom Prisma), anche grazie a un contributo finanziario in conto capitale ai sensi di un bando del ministero della Salute, che permetterà l’avvio delle attività del Centro Avanzato di Diagnostica e Terapia Riabilitativa (CADiTeR), base di un innovativo processo di presa in carico e trattamento riabilitativo, con importanti ricadute sui servizi forniti al paziente con disabilità o cronicità.

Ad oggi, l’approccio prevalente in neuroriabilitazione è quello di strutturare il piano di intervento basandosi prevalentemente sulla valutazione clinica del paziente. Con il CADiTeR, il paziente verrà studiato attraverso innovative metodiche di neuroimaging avanzato per identificare le aree cerebrali e le connessioni tra queste danneggiate, la presenza o meno di funzionalità residua e per rilevare la presenza di eventuali fenomeni di plasticità cerebrale. Alla luce di questi dati, insieme a quelli derivanti dalla valutazione clinica del paziente, si potrà impostare un piano riabilitativo individualizzato e valutarne l’efficacia. Il CADiTeR permetterà l’avvio e il potenziamento di collaborazioni con Centri internazionali di eccellenza nella ricerca con il neuroimaging, con la rete ministeriale di Neuroscienze e Neuroriabilitazione e con Siemens nell’ambito dei progetti di ricerca collaborativi per l’utilizzo di sequenze avanzate “work in progress” non ancora in commercio.