Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Comitato editoriale

Colera, da gennaio oltre 100mila bambini colpiti in Yemen

Dall’inizio dell’anno gli under 15 colpiti dall’epidemia sono più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2018. I minori rappresentano quasi la metà degli infettati. Secondo l’ong i casi di colera potrebbero crescere drasticamente soprattutto nelle zone dove imperversano gli scontri

di Redazione

Sono oltre 100mila i casi sospetti di colera che sono stati registrati, dall’inizio dell’anno in Yemen, tra i bambini di età inferiore ai 15 anni, più del doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Le violente piogge che hanno colpito di recente il Paese, le inondazioni improvvise, la scarsità di carburante e gli scontri in corso – sottolinea Save the Children – stanno contribuendo a peggiorare la situazione, dopo quattro anni di guerra, e a creare le condizioni perfette perché il colera possa diffondersi nei prossimi mesi ancora più velocemente.

I bambini, secondo l’organizzazione, rappresentano quasi la metà di tutti i nuovi casi di colera registrati (45%). In particolare, tra il 1 gennaio e il 19 aprile 2019 sono stati registrati 236.550 casi sospetti, di cui 105.384 sono bambini sotto i 15 anni. Quasi la metà di questi casi sono stati registrati solo nell'ultimo mese, un numero nove volte superiore rispetto a quello registrato nello stesso periodo dell'anno scorso.
La mancanza di carburante e l’aumento del prezzo di quest’ultimo stanno mettendo a dura prova la capacità di funzionamento dei sistemi fognari, di fornitura di acqua pulita e di raccolta dei rifiuti. Molte famiglie, infatti, non riescono ad accompagnare i propri figli nelle strutture sanitarie perché non possono permettersi il costo dei trasporti e in molti sono costretti a fare uso di acqua sporca perché l’acqua pulita, a causa dell’incremento del prezzo della benzina, è troppo cara.

«Il colera sta nuovamente imperversando in molte parti del Paese, minacciando i bambini e le loro famiglie già stremati dal conflitto», ha affermato Tamer Kirolos, direttore di Save the Children in Yemen. «Le violenze in corso hanno reso vani i passi in avanti contro il colera compiuti lo scorso anno e stanno costringendo sempre più persone a fuggire dalle loro case, aumentando fame e malnutrizione e portando al collasso i servizi igienico-sanitari. Inoltre, i fondi promessi dalla comunità internazionale non riescono ancora ad arrivare alla popolazione ma bisogna agire in fretta per contenere quanto più la diffusione del colera».
«Tutte le parti coinvolte dovrebbero attuare l'accordo di Stoccolma e tornare al tavolo dei negoziati per concordare un cessate il fuoco e una soluzione politica per porre fine al conflitto, perché solo quando questo avverrà i bambini dello Yemen potranno essere al sicuro», ha concluso Kirolos.

Secondo Save the Children i casi di colera potrebbero crescere drasticamente soprattutto nelle zone dove imperversano gli scontri. Ad Hajjah, nel nord-ovest del paese, per esempio, si teme che i combattimenti possano impedire l'accesso all'unica fonte d'acqua a 200mila persone, già particolarmente vulnerabili in seguito alla fuga dalle proprie abitazioni ed esposte ad alti livelli di insicurezza alimentare.

Dopo che l’epidemia di colera aveva colpito più di 1 milione di persone nel 2017, la malattia è stata parzialmente contenuta nel 2018. A febbraio scorso, la comunità internazionale ha annunciato lo stanziamento di 2,6 miliardi di dollari nell’ambito della risposta alla guerra in Yemen, il 65% dei fondi necessari per affrontare i bisogni umanitari in tutto il paese. A due mesi di distanza, tuttavia, quegli impegni non hanno ancora trovato concretezza e alle agenzie impegnate sul terreno sono arrivati solo il 4% dei fondi necessari per gli interventi in materia di salute e il 10% di quelli per i servizi igienico-sanitari, acqua e igiene, cruciali nella lotta alla diffusione della malattia.

Senza le necessarie cure, il colera può uccidere in poche ore e a rischio sono soprattutto i bambini il cui sistema immunitario è già indebolito dalla malnutrizione e hanno almeno il triplo delle probabilità di morire dopo il contagio. Diarrea e colera, infine, sono a loro volta tra le principali cause della malnutrizione che, secondo le Nazioni Unite, colpisce in forma acuta due milioni di bambini sotto i cinque anni che devono essere nutriti in modo adeguato entro la fine dell’anno.

In apertura foto da savethechildren.it