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Prima convocazione per la “squadra speciale” per la protezione dei minori

Istituita dal ministro Bonafede, si riunirà per la prima volta mercoledì 31 luglio. La conclusione dei lavori è attesa per fine novembre 2019. Fra le priorità, la creazione di una banca dati unica e nazionale sui minori in affidamento

di Sara De Carli

Mercoledì 31 luglio si insedierà la “Squadra speciale di giustizia per la protezione dei minori” istituita dal ministro Alfonso Bonafede con decreto ministeriale del 22 luglio. Una cabina di regia che – dice il decreto – ha il compito di «assicurare il raccordo fra i diversi attori coinvolti nei procedimenti di collocamento dei minori nelle comunità, la salvaguardia dei livelli omogenei di tutela degli stessi e di rispetto delle procedure» e quindi il confronto con gli altri Ministeri e con la costituenda commissione parlamentare d’inchiesta.

Cinque i compiti della squadra speciale:

  • monitorare lo stato di attuazione della legislazione vigente
  • evidenziare le criticità della normativa vigente
  • esaminare ed elaborare proposte di modifiche normative
  • promuovere la creazione di una banca dati nazionale integrata relativa agli affidamenti famigliari
  • proporre circolari di armonizzazione delle procedure.

Nella premessa si parla – sono le frasi più importanti – della necessità di acquisire dati uniformi e della creazione di una banca dati nazionale unica, gestita a livello centrale e soprattutto viene esplicitato il principio-guida: «il preminente diritto del minore a crescere ed essere educato nel proprio nucleo famigliare e a mantenere con esso continuità affettiva». Presieduta dal Ministro della Giustizia, la Commissione ha componenti interni al ministero e altri esterni: Maria Francesca Pricoco, presidente AIMMF; Gian Mario Gazzi, presidente CNOAS; Fulvio Giardina, presidente dell’Ordine degli Psicologi; Maria Masi, vicepresidente del Consiglio Nazionale Forense; Jacopo Marzetti, Garante Infanzia della Regione Lazio e un componente da designarsi dall’ANM. I lavori si concluderanno entro il 30 novembre 2019.

Ieri intanto il Ministero dell'Interno e il Ministero della Famiglia hanno siglato un protocollo d'intesa volto a «rendere effettiva la collaborazione interistituzionale tra tutti gli organismi che si trovano quotidianamente a trattare con i minori, al fine di captare i primi segnali di abusi e violenze e attivare immediatamente le idonee misure di protezione», a «promuovere politiche di sensibilizzazione indirizzate all’opinione pubblica ed a tutti coloro i quali si trovano, per lavoro o per altre ragioni, regolarmente a contatto con i minori, al fine di formare in loro una piena coscienza e conoscenza dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza , riconoscendo il minore quale soggetto autonomo di diritti» e a « proporre proposte di modifica del quadro normativo penale, civile e amministrativo di riferimento, potenziando le funzioni di coordinamento e verifica della Presidenza del Consiglio dei ministri anche di intesa con gli altri Ministeri interessati». Entro due mesi verrà istituito un Tavolo di lavoro presso il Dipartimento per le politiche della famiglia, con il compito di definire un'apposita Strategia e le modalità operative necessarie per il conseguimento degli obiettivi prefissati.

Foto Unsplash


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