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Azzardo: Di Maio annuncia ricorso al Tar contro Agcom, ma non dice che ha fatto scadere i termini

Il Governo aveva 60 giorni dalla data di pubblicazione delle linee guida di Agcom per fare ricorso al Tar. Ma ha lasciato scadere il termine. Perché solo ora, a oltre tre mesi dalla pubblicazione di quelle linee guida, il Ministro Di Maio e il M5S si accorgono che qualcosa non torna nell'applicazione del divieto?

di Redazione

«A me questa roba fa incazzare perché questa gente non sta parlando solo di una questione di business ma si sta occupando della vita delle persone». Il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio non ha preso bene l'improvvisa scoperta che l'articolo 8 del suo Decreto Dignità, che doveva vietare «senza se e senza ma tutta la pubblicità del gioco d'azzardo» resta in piedi ben poco.

Di Maio annuncia ricorso al Tar contro le linee guida che Agcom, l'Autorità Garante delle Comunicazioni ha pubblicato il 26 aprile scorso. ma non dice che lui e il suo Governo hannlo fattl scadere i termini per poter presentare quel ricorso.

Contro «questa porcheria stiamo valutando un ricorso al Tar e un decreto legge che blocchi quelle linee guida perché sono contro quella legge». Eppure, il Vicepremier Di Maio dovrebbe sapere che, pur sorvolando sul fatto che si tratta di linee guida e non di un regolamento, quindi sono rivedibili in ogni momento, il Governo aveva 60 giorni per fare ricorso dalla data di pubblicazione delle linee guida. La data ultima è scaduta il 26 giugno scorso, non ieri. Un ricorso al Tar oggi sarebbe privo del benché minimo fondamento giuridico.

Risponda Di Maio: perché ha fatto scadere i termini? Davvero Luigi Di Maio, il sottosegretario pentastellato Villarosa che ha la delega governativa ai giochi, tutti i senatori e deputati 5S, il Premier Conte non sapevano nulla?

Breve cronologia

  • 9 agosto 2018, il Decreto dignità è convertito in legge, All'articolo 9 prevede il divieto totale e assoluto di pubblicità dell'azzardo, che averebbe dovuto entrare in vigore un anno dopo, ossia il 14 luglio 2019;
  • 26 aprile Agcom pubblica le linee guida di applicazione del decreto e classifica alcune tipologie come "informazione" e non come "pubblicità" (esempio su tutti: le quote scommesse date durante le partite e le trasmissioni sportive);
  • 26 giugno scade il termine per presentare ricorso da parte del Governo;
  • dopo il 14 luglio 2019, ossia a frittata fatta, alcuni esponenti 5S al senato e alla camera dichiarano che Agcom ha annacquato il divieto assoluto e totale di pubblicità e sponsorizzazione;
  • 26 luglio 2019, scade il mantato dei commissari AGCOM;
  • 30 luglio 2019, con AGCOM in scadenza, il M5S si accorge che il suo decreto è stato "bucato", in particolare sul tema della pubblicità sulle quote delle scommesse sportive durante partite e trasmissioni tv.
  • 30 luglio 2019: Luigi Di Maio annuncia ricorso al Tar contro le linee guida di Agcom, ma i termini sono scaduti da oltre un mese.

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