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Celiachia: i volontari della Lombardia sono una risorsa preziosa per il territorio

I lombardi che dedicano il loro tempo ai tanti progetti messi in campo dall’associazione sono il 5% del totale nazionale, ma il rapporto fra associati e volontari si assesta al di sotto della media. Il loro contributo è fondamentale per sostenere l’associazione e aiutare a migliorare la qualità di vita degli oltre 36500 celiaci che vivono in Lombardia

di Redazione

In Italia sono 6,63 milioni le persone che dedicano un po’ del loro tempo al volontariato secondo i dati Istat. Una scelta che non fa solo bene agli altri, ma anche a se stessi dal momento che, d’accordo con una ricerca pubblicata sull’edizione americana di Forbes, rende più felici. Inoltre, stimola la creazione di legami di fiducia e, non da ultimo, rappresenta un punto a favore del candidato nel curriculum. Nella Regione che conta quasi un quinto dei celiaci italiani e che si estende su oltre 23 mila km2, avere un forte tessuto di volontari è fondamentale per diffondere la cultura gluten free e portare avanti iniziative su tutto il territorio, dalla Valtellina fino al mantovano passando per città come Milano, Bergamo e Brescia. Eppure, segnala AIC Lombardia, il rapporto fra volontari e associati in Regione è molto al di sotto rispetto alla media nazionale: 0,95% contro il 3,47%. Stando agli ultimi dati, sono infatti 5109 i lombardi iscritti ad AIC Lombardia e 49, il 5% del totale nazionale, le persone che dedicano una parte del proprio tempo alla promozione e all’implementazione di eventi quali partecipazione con punti di ristoro e informazione a manifestazioni podistiche, cene, convegni e tanto altro. Per questo, AIC Lombardia ha organizzato un corso, che si è tenuto a Milano il 5 ottobre, destinato ai nuovi volontari, così da rafforzare e dare nuova linfa alla squadra che si prende cura dei 36500 celiaci lombardi.

I volontari al centro del sistema

“I volontari sono il cuore pulsante dell’associazione, il punto riferimento per gli associati e, più in generale, per tutti i celiaci – spiega Isidoro Piarulli, presidente di AIC Lombardia – Senza la loro partecipazione attiva non potremmo realizzare i numerosi progetti che ci permettono di perseguire il nostro obiettivo: migliorare la qualità di vita dei celiaci che vivono in Lombardia, la Regione con più diagnosticati in Italia. Donare anche solo una mezza giornata l’anno per noi è tanto, si tratta sicuramente di un punto di partenza. È fondamentale avere volontari preparati, per questo organizziamo due corsi l’anno dedicati alle nuove leve. L’ultimo è stato il 5 ottobre scorso, mentre il prossimo è previsto per febbraio”.

L’iter da seguire per diventare volontari AIC Lombardia è molto semplice, basta prendere parte al percorso formativo: le porte sono aperte a tutti, l’unico requisito è essere soci perché significa credere fortemente nella causa dell’associazione. Nelle prime occasioni, i neo-volontari sono affiancati dai veterani, ma ben presto, soprattutto grazie alle conoscenze acquisite durante il corso, è possibile muoversi in autonomia. Un discorso a parte lo meritano i referenti provinciali e di zona, che si occupano di rappresentare l’associazione di fronte a istituzioni, privati e aziende locali e svolgono attività di mediazione a favore dei soci che risiedono in quel determinato territorio. In questo caso, serve avere un po’ di esperienza e conoscere AIC Lombardia da tempo così da poter guidare e coordinare gli altri volontari nel migliore dei modi.

Una storia, tnte storie

Barbara Croci è una dei 18 referenti provinciali e opera sul territorio di Varese. È volontaria da 4 anni e ha scelto di entrare a far parte della squadra poco dopo aver scoperto di dover eliminare il glutine dalla sua dieta: “Sono l’unica celiaca in famiglia e, al momento della diagnosi, non conoscevo nessuno con questa patologia. È stato il mio gastroenterologo a indirizzarmi verso l’associazione e, da subito, mi sono resa conto del grande lavoro svolto da AIC Lombardia. In prossimità degli eventi abbiamo tanto da fare, ma le soddisfazioni sono ancor di più: ricordo ancora la prima volta che, a una manifestazione podistica, un ragazzo celiaco si è avvicinato al nostro punto di ristoro e ci ha guardato emozionato. Sorrisi come il suo ripagano qualsiasi sacrificio, ogni ora passata ad organizzare, chiamare e preparare. Il mio unico rammarico è che non siamo abbastanza a Varese, con più persone potremmo fare ancora di più per i celiaci della provincia”.

Con uno sguardo al futuro, AIC Lombardia sta dedicando grande attenzione anche al Gruppo Giovani, rivolto ai soci fra i 18 e i 35 anni. Il punto di vista dei ragazzi è, infatti, utile per sviluppare progetti adatti alle esigenze delle nuove generazioni come racconta la referente giovani di AIC Lombardia, Marta Fratantonio: “Attualmente, il Gruppo Giovani si incontra a livello nazionale una volta l’anno, nel corso della Settimana Nazionale della Celiachia, ma nuove attività sono in fase di sviluppo. Mi auguro che nei prossimi anni aumentino ancor di più le iniziative per supportare tutti quei ragazzi che, come me, hanno trovato in AIC Lombardia un prezioso alleato. Quando mi è stata diagnosticata la celiachia avevo solo 18 mesi, l’associazione è stata per i miei genitori un’ancora di salvezza e, oggi, è la mia. Essere volontaria e aiutare a far crescere il Gruppo Giovani è il minimo che io possa fare. Ai miei coetanei consiglio di intraprendere questa avventura: fare qualcosa per gli altri ti dà davvero tantissimo”.