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L’Arcivescovo di Taranto: «Dal governo serve un interlocutore responsabile»

Monsignor Filippo Santoro a InBlu Radio: «Conte sia chiaro e lungimirante. Nazionalizzazione? In Italia non ci sono esempi virtuosi. Il Governo deve avere lungimiranza e dire che qui è in gioco il destino di Taranto ma anche quello del Paese»

di Redazione

«C’è una disorganizzazione nei pronunciamenti. Spero ci sia un interlocutore responsabile da parte del governo. Conte sia chiaro e indichi delle condizioni. Se Arcelor Mittal collabora a questo piano bene altrimenti il governo deve prendersi le proprie responsabilità. Serve un piano chiaro, unitario e lungimirante di Conte e del governo”», dice l’arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, in un'intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei, commentando la questione ex Ilva e l’incontro tra il governo e ArcelorMittal.

«Il governo», aggiunge Santoro, «deve avere lungimiranza e dire che qui è in gioco il destino di Taranto ma anche quello del Paese. Si deve provvedere a mettere in campo grossi investimenti affinché l’occupazione possa continuare. Vorrei vedere più fatti e più decisioni».

«Nel giro di due anni», ha proseguito l’arcivescovo di Taranto, «sono cambiati due volte gli interlocutori politici. Come se i punti di riferimento fossero fragili. Tra il presidente Conte e l’azienda spero ci sia in un dialogo costruttivo. Se ArcelorMittal dirà che non può andare avanti così una soluzione potrebbe essere quella che temporaneamente l’azienda venga gestita dai commissari e poi se ne prenda carico lo Stato. Questa è sicuramente una possibilità ma in Italia non ci sono esempi virtuosi di nazionalizzazione di aziende. Per questo dico che prima di arrivare a questo passo bisogna percorrere tutte le strade possibili del dialogo e del negoziato.
La grossa questione è quella di arrivare a chiudere l’area a caldo dell’ex Ilva. E questo significa perdere subito 4 mila posti di lavoro perché attualmente l’azienda sta occupando più persone di quelle che servono per produrre».


«La città e la comunità cristiana», concluso mons. Santoro ai microfoni di inBlu Radio, «vive questo momento con grande apprensione. Siamo di fronte a uno dei momenti cruciali di questa vicenda. La comunità cristiana è unita nella preghiera. Domenica prossima faremo un’iniziativa pubblica durante la preghiera dei fedeli. Domenica sarà la giornata del ringraziamento: da un lato ringraziamo il Signore del pane che ci dà e dall’altro preghiamo affinché non ci venga a mancare perché le prospettive non sono positive».


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