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Economia & Impresa sociale 

Dall’India all’Argentina: il ruolo del movimento impact italiano nel mondo

«Il movimento italiano è stato tra i protagonisti del vero e proprio “impact rising”, una sorta di spin, di accelerazione, che nel 2019 ha consacrato l’ascesa dell’impact investing in tutto il mondo». Raffaella De Felice, segretario generale Social Impact Agenda per l’Italia fa il punto in vista del global summit di Buenos Aires dove sarà rappresentante della delegazione italiana

di Raffaella De Felice

Non c’erano ancora Greta Thunberg e i Fridays For Future, un anno fa, quando partecipammo al summit mondiale del movimento impact in India, a Nuova Dehli, ascoltando le relazioni sui cambiamenti climatici di Al Gore e Ranan Tata. Fianco a fianco ai protagonisti politici ed economici della lotta al “climate change” e alle diseguaglianze sociali, come delegazione italiana del network nazionale della finanza a impatto sociale, provammo a contribuire a un momento decisivo per il rilancio del movimento impact su scala globale. Un anno dopo, siamo di nuovo al lavoro a Buenos Aires, dove il movimento globale dell’impact investing si riunisce ancora oggi e domani per fare il punto e rilanciare le priorità.

Cosa è cambiato in questo anno tra Nuova Dehli e Buenos Aires? Il movimento italiano (rappresentato da Social Impact Agenda) è stato tra i protagonisti del vero e proprio “impact rising”, una sorta di spin, di accelerazione, che nel 2019 ha consacrato l’ascesa dell’impact investing in tutto il mondo.

Intanto c’è stato, nel 2019, un investimento forte su scala nazionale nel campo della ricerca, coordinato dal lavoro del Politecnico di Milano e dell’Università La Sapienza di Roma. E produrre ricerca di alto livello è fondamentale in questo settore, per mantenere integrità e non lasciare spazio all’ “impact washing” Inoltre, abbiamo raccontato e supportato le reti locali nate grazie a un combinato unico di volontà filantropica e imprenditoriale e volte ad attrarre investimenti in grado di generare cambiamento positivo sul territorio. Un esempio su tutti: Torino Social Impact. Ancora: abbiamo collaborato con un Terzo Settore sempre più maturo, innovativo e trasformativo, capace di proporre programmi avvincenti come “Getit!”, per combinare imprenditoria e innovazione tecnologica al servizio di nuove idee progettuali.

Abbiamo, poi, cercato di connettere il movimento internazionale allo scenario nazionale, portando in Italia i protagonisti della rivoluzione impact nel mondo e cercando di agire schemi collaborativi con le istituzioni nazionali. La scorsa primavera, abbiamo ospitato a Roma Amel Karboul, ex ministra tunisina della primavera araba, scelta da sir Cohen come CEO dell’Africa Education Outcome Fund, un fondo dedicato al contrasto alle povertà educative in Africa, finanziato con investimenti privati intenzionalmente orientati alla realizzazione di progetti contro l’education gap. Karboul è stata ricevuta dalla Presidente del Senato, con la partecipazione del Ministero degli Affari Esteri. Un primo, importante segnale di ascolto delle istituzioni italiane alle istanze avanzate dal movimento internazionale.

Fino a una data strategica: lo scorso 21 ottobre. Giorno in cui, a Roma, Ronald Cohen e Giovanna Melandri (presidente di Social Impact Agenda e membro del Board of Trustees del GSG) hanno incontrato il premier Giuseppe Conte e, successivamente, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e il futuro commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, per presentare ufficialmente agli attori politici più importanti dello scenario nazionale il nostro movimento ed evidenziare l’importanza del modello Outcome, basato sulla logica evidence-based e sulla centralità della valutazione, cercando anche una sponda attiva su scala europea.

Cercheremo di rendere questi giorni in Argentina una ulteriore occasione per promuovere la rete italiana dell’impact investment e per consolidare i nostri rapporti con gli altri paesi. Nella convinzione che l’Italia meriti un posto in prima fila nel movimento globale.


*Raffaella De Felice, segretario generale Social Impact Agenda per l’Italia e rappresentante della delegazione italiana al Gsg Global Summit 2019


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