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Invecchiamento delle persone con disabilità, un focus

«Desideriamo mettere in evidenza la necessità di guardare oltre agli aspetti clinici e di porre al centro la persona», afferma Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas. «È inaccettabile che ancora adesso le persone con disabilità che compiono 65 anni vengano improvvisamente etichettate come “anziane”, spostate in RSA e private di tutti i sostegni e i servizi di cui hanno sempre usufruito»

di Redazione

Disabilità rare e complesse e invecchiamento attivo. Delle persone con disabilità e dei loro familiari. Sono questi i temi al centro del convegno nazionale Anffas “Disabilità Rare e Complesse. Sostegni per l’invecchiamento attivo e per la qualità della vita delle persone con disabilità e dei loro familiari” che si svolgerà a Roma il 2 e 3 dicembre (Hotel Radisson Blu, via Filippo Turati 171). Come ormai consuetudine, l’evento celebrerà anche la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 dicembre, che quest’anno ha per tema la promozione della partecipazione delle persone con disabilità e la loro leadership all’interno dell’Agenda 2030.

Disabilità rare e complesse e invecchiamento attivo sono due dei temi identificati come prioritari dalla base associativa di Anffas nel manifesto di Milano (giugno 2016): partendo dal convegno, ma proseguendo per l’intero anno 2020, ad esempio con l’agenda sociale Anffas 2020, con il numero tematico della rivista “La Rosa Blu” e soprattutto con il progetti “Liberi di scegliere dove e con chi vivere” che – grazie anche all’implementazione del sistema Matrici Ecologiche e dei Sostegni – consentirà di dare risposte concrete a tale complesso e prioritario tema.

Il convegno vedrà il 2 dicembre l’approfondimento del tema delle disabilità rare e complesse con la presenza di esperti come Bruno Dallapiccola, Lucio Moderato, Roberto Keller e Serafino Corti mentre il 3 dicembre ci si focalizzerà sull’invecchiamento della persone con disabilità e delle loro famiglie con Luc Pieter De Vreese, Gianfranco de Robertis, Marco Bollani, Tiziano Gomiero, Luigi Croce, Roberta Speziale e Chiara Canali.

«Quello che ancor auna volta desideriamo mettere in evidenza è la necessità di guardare oltre agli aspetti clinici e di porre al centro la persona e il suo contesto di vita e di riferimento», afferma Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas. «È inaccettabile pensare che ancora adesso le persone con disabilità che compiono 65 anni vengano improvvisamente etichettate come “anziane” e non come persone con disabilità anziane, andandole a ricollocare, come si farebbe con una merce, nelle RSA e privandole di tutti i sostegni e i servizi di cui hanno sempre usufruito, rendendole improvvisamente spaesate e prive di punti di riferimento». Anche sul fronte delle malattie rare, «è inaccettabile vedere come queste persone, insieme alle loro famiglie, siano lasciate completamente sole ad affrontare una quotidianità fatta di mancata inclusione in ogni ambito della società, dalla scuola al lavoro. Le malattie rare mostrano in maniera ancora più evidente la totale assenza di una rete multilivello: il carico di tutto è sempre e solo sulle famiglie».

Nella serata del 2 dicembre Anffas omaggerà i partecipanti al convengo con un momento di intrattenimento teatrale dal titolo “Pesce D’Aprile” di e con Cesare Bocci e Tiziana Foschi previsto alle ore 21.00 presso il Teatro Ambra Jovinelli. Tutte le informazioni sull’evento sono disponibili sul sito Anffas nella sezione dedicata.

In foto, l'esperienza di residenzialità per il dopo di noi di Civico34 di Anffas Macerata