Schermata 2020 01 08 Alle 18
Comunicazione

L'hate speech? Non si sconfigge con il debunking

8 Gennaio Gen 2020 1810 08 gennaio 2020
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Si chiama Words are stones la nuova campagna di comunicazione online promossa da Lunaria in collaborazione con Antigone (Grecia), SOS Racisme (Spagna), Grenzelos (Autria), Adice (Francia) e Kisa (Cipro)

Si chiama Words are stones la nuova campagna di comunicazione online promossa da Lunaria in collaborazione con Antigone (Grecia), SOS Racisme (Spagna), Grenzelos (Autria), Adice (Francia) e Kisa (Cipro).
Online dall’8 gennaio, la campagna presenta 5 brevi video di un minuto accompagnati da meme e infografiche che propongono 5 situazioni di razzismo quotidiano: al bar, alla partita di calcio, al pronto soccorso, in piazza, davanti a un kebab. L’invito è quello a fare attenzione alle parole che si pronunciano e si rivolge in primo luogo ai giovani politicamente non schierati, che non hanno un’idea definita ed ostile riguardo alle migrazioni ma non fanno parte del mondo antirazzista.

I sei partner del progetto hanno ragionato sugli elementi comuni rispetto ai temi migratori e su quali è preferibile far leva per realizzare una campagna di sensibilizzazione efficace. Tra i temi che ricorrono ci sono quelli dell'invasione, della competizione per risorse limitate (welfare, lavoro, ecc.), quello dell'incompatibilità culturale e della perdita delle identità nazionali. L'idea della campagna è che le retoriche violente non si demoliscono attraverso il debunking delle loro narrazioni, che parlano alla sfera emotiva e non a quella razionale delle persone. Al contrario, la scelta è stata quella di dire “attenzione a quello che pensi di credere, pensare, volere", non farti manipolare. I video mirano a far emergere le contraddizioni che nascono quando ciò che ci piace, si scontra con la ragione viziata dal pregiudizio infarcito di luoghi comuni.

Qui tutti i video.

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