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ActionAid lancia la piattaforma comunitaria dei bisogni

Il portale covid19italia.help, sostenuto da 100 civic hacker volontari, mappa i bisogni matchandoli con risposte concrete di aiuto. Spazio anche alla verifica delle fake news. Ad oggi sono 700 le segnalazioni già processate

di Lorenzo Maria Alvaro

È online covid19italia.help la piattaforma comunitaria di attiviste e attivisti volontari sostenuta e promossa da ActionAid. Una mobilitazione di decine di persone che si sono messe a disposizione nelle ultime ore per fare la propria parte nella gestione dell’emergenza italiana del Covid19.

«Uno sforzo collettivo per dare risposte a chi è più fragile, che ha portato alla creazione in pochi giorni di uno spazio web accessibile, interattivo e aggiornato dove è possibile mettere in contatto cittadini e cittadine, associazioni e istituzioni, trovare informazioni verificate e soprattutto dove i bisogni incontrano le concrete disponibilità di aiuto e solidarietà. Un modo efficace per ritrovare un senso di comunità, anche a distanza dando un aiuto a quanti sono più esposti a condizioni di vulnerabilità nella crisi: persone anziane, persone con patologie croniche, donne che subiscono violenza, persone migranti, bambine e bambini, persone che vivono sotto la soglia di povertà», spiega Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid Italia.

COVID19Italia.help è una vera e propria mappa delle iniziative di solidarietà che stanno nascendo giorno dopo giorno, ma allo stesso tempo permette di accedere e diffondere informazioni, dati e notizie utili. Ad esempio, nella sezione Segnalazioni della piattaforma è possibile trovare in continuo aggiornamento le raccolte fondi, i servizi e le iniziative solidali, le commissioni e le consegne a domicilio di spesa, farmaci e altro, e di supporti psicologici e legali attivati su tutto il territorio nazionale per informare le persone secondo i loro bisogni. Mappati anche i servizi per i più piccoli, come consegne di libri per l’infanzia, la possibilità di ascoltare storie via telefono.

«In situazioni di crisi, le disuguaglianze aumentano. ActionAid è un’organizzazione che lotta per i diritti di tutte e tutti e per creare comunità. Vogliamo fare del nostro meglio per sostenere chi in tutta Italia cerca di rispondere a questa emergenza. Per questo stiamo mappando le esperienze di solidarietà e comunità in tutta Italia. Grazie all’aiuto del nostro staff, delle nostre attiviste e attivisti, dei nostri partner stiamo costruendo una mappa di un’Italia resiliente. Di un’Italia che si unisce per farcela perché #Insiemesipuo», spiega Elisa Visconti, Responsabile Programmi ActionAid Italia.

Ogni informazione raccolta, dopo essere stata verificata da un team redazionale di volontarie/i viene accettata e pubblicata, diffusa tramite social e archiviata in opendata. Oltre al sito web, la piattaforma mette a disposizione un gruppo e un profilo Facebook, Twitter e Instagram. E un canale informativo su Telegram, anche per ricevere segnalazioni in tempo reale.

«La filosofia che guida covid19italia.help è quella del civic hacking. Fare civic hacking aiuta a trovare soluzioni alternative e creative alle emergenze e ai momenti di crisi utilizzando strumenti digitali e interattivi come gli Open Data», aggiunge Sara Vegni, dell'unità resilienza di Action Aid, «in Italia il progetto più avanzato in questo senso è stato terremotocentroitalia.info che ha aiutato la gestione dell’emergenza causata dello sciame sismico del 2016/2017. In quella occasione centinaia di civic hacker italiani si sono messi a disposizione delle cittadine e dei cittadini colpiti e di chi operava sul campo».

L’inedita alleanza per l’Italia tra civic hacker e ONG è stata sperimentata da ActionAid che, allora come oggi, si è messa a disposizione per “tradurre” i bisogni della popolazione alla community, facilitare l’uso degli strumenti che venivano messi a disposizione, diffondere e promuovere l’utilizzo della stessa piattaforma, coordinare attiviste/i che vogliono entrare a dare una mano.

«La nostra community ha deciso di attivarsi perché sentivamo l'esigenza di rompere il rumore di fondo dell'incredibile flusso di notizie che rischia di far perdere al suo interno le informazioni utili alle persone», aggiunge Vegni, «non è tecnologia ma tecnologia al servizio di attivisti e attiviste che processano le informazioni e poi le pubblicano».

Al giorno del lancio il sito contava 60 persone al lavoro volontario. Oggi sono 100 e continuano a crescere di ora in ora. Come crescono i numeri del portale che al momento conta 700 segnalazioni già processate, di cui 500 pubblicate. Tra queste, per esempio: 85 riguardano servizi di consegna e commissioni a domicilio, 43 attività culturali e ricreative per adulti e bambini, 77 raccolte fondi, 42 iniziative di supporto psicologico, 54 news e info utili. I volontari, inoltre, sono al lavoro giorno e notte per raccogliere bufale e georiferire le segnalazioni. In un solo giorno, il gruppo Facebook ha superato i 1200 iscritti, oggi sono 1630. Ci sono 456 iscritti al canale Telegram, 461 follower su Twitter, 501 su Instagram.


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