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«Il mondo a rischio di carestia di proporzioni bibliche a causa della pandemia», avverte l’Onu

La pandemia di Covid-19 potrebbe quasi raddoppiare il numero delle persone che soffrono la fame acuta nel mondo entro la fine del 2020. E’ questo l’allarme lanciato dal World Food Programme (WFP), agenzia Onu, attraverso le parole del direttore esecutivo David Beasley, nel giorno in cui, insieme ad altri 15 partner, l'agenzia Onu pubblica il nuovo rapporto sulle crisi alimentari globali

di Cristina Barbetta

Il mondo sta affrontando non solo «una pandemia, ma anche una catastrofe umanitaria globale, la peggiore dalla Seconda guerra mondiale», ha detto David Beasley, direttore esecutivo del World Food Programme (WFP) al Consiglio di Sicurezza dell’Onu in un briefing video, martedì 21 aprile.

Il direttore esecutivo del WFP, agenzia dell’Onu, e la più grande organizzazione umanitaria del mondo, ha affermato che è necessario agire con urgenza per evitare una catastrofe.

La pandemia di Covid-19 potrebbe quasi raddoppiare il numero delle persone che soffrono la fame acuta nel mondo entro la fine del 2020. Questo l’allarme lanciato da David Beasley e dal World Food Programme, il giorno stesso della pubblicazione da parte di WFP, insieme a 15 partner umanitari internazionali, del nuovo Rapporto sulle crisi alimentari globali, il Global Report on Food Crises.

In un briefing al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (nel tweet qui sotto) David Beasley afferma che prima ancora dell’emergenza Coronavirus egli già da tempo aveva detto a molti leader mondiali «che il 2020 avrebbe dovuto affrontare la peggiore crisi umanitaria dalla seconda guerra mondiale per una serie di ragioni». Tra quelle che il direttore esecutivo di World Food Programme menziona: la guerra in Siria, in Yemen, la crisi in Sud Sudan, Burkina Faso e la regione del Sahel centrale. La crisi economica in Libano con un impatto su milioni di rifugiati siriani, la Repubblica Democratica del Congo, il Sudan, l'Etiopia… Inoltre i disastri naturali e i cambiamenti climatici.» (…) «Quindi oggi voglio sottolineare che con Covid-19 non stiamo soltanto affrontando una pandemia globale, ma anche una catastrofe umanitaria globale. Milioni di civili che vivono in zone di conflitto, inclusi donne e bambini, dovranno affrontare di essere portati quasi alla fame, con lo spettro della carestia, una possibilità molto vera e pericolosa”. (….)

David Beasley ha indicato che alle 135 milioni di persone che nel 2019 hanno sofferto di insicurezza alimentare acuta si aggiungeranno, nel 2020, 130 milioni di persone a causa dell’impatto economico del Covid-19. Nel 2020 saranno quindi circa 265 milioni le persone nei paesi a basso e medio reddito che soffriranno di insicurezza alimentare acuta, a meno che non vengano intraprese azioni rapide: la pandemia di Covid-19 potrebbe quindi quasi raddoppiare il numero di quanti soffrono la fame acuta.

La stima è stata annunciata dal direttore esecutivo nel quadro della pubblicazione del Rapporto globale sulle crisi alimentari. È essenziale che i programmi di assistenza alimentare siano mantenuti operativi, inclusi i programmi del WFP, che rappresentano un aiuto salvavita per quasi 100 milioni di persone nel mondo.

Il Rapporto sulle crisi alimentari globali mostra come più della metà delle persone che hanno sofferto di insicurezza alimentare acuta nel 2019 (73 milioni) vive in Africa; 43 milioni in Medio Oriente e in Asia, e 8,5 vivono in America Latina e Caraibi. Inoltre emerge che la maggior parte delle persone che hanno sofferto di insicurezza alimentare acuta nel 2019 vive in paesi colpiti da conflitti (77 milioni), da cambiamenti climatici (34 milioni) e da crisi economiche (24 milioni). Infine, nel 2019, sono dieci i paesi che hanno vissuto le peggiori crisi alimentari: Yemen, Repubblica Democratica del Congo, Afghanistan, Venezuela, Etiopia, Sudan del Sud, Siria, Sudan, Nigeria e Haiti.

Rivolgendosi al Consiglio di Sicurezza, David Beasley ha detto (si veda il tweet qui sotto): «…siamo sull’orlo di una pandemia della fame causata dal Coronavirus. Se non agiamo ADESSO, potremmo dover affrontare MOLTEPLICI carestie di proporzioni bibliche nei prossimi mesi». Allegata al tweet la dichiarazione (statement) del direttore esecutivo.

In una call to action, il direttore esecutivo Beasley ha aggiunto: «Credo che con la nostra expertise e le nostre partnership possiamo mettere assieme i team e i programmi necessari per fare sì che la pandemia di Covid-19 non diventi una catastrofe umana e alimentare».

Foto di apertura: Children of war. Foto di Welcome to all and thank you for your visit ! ツ da Pixabay


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