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Lourdes riapre, «un segno di speranza»

Ad annunciare la riapertura il rettore del Santuario mariano francese. Da sabato 16 maggio i cancelli che si erano chiusi per la prima volta nella storia il 17 marzo scorso a causa della Pandemia si apriranno per i pellegrini locali. I presidenti di Oftal e Unitalsi, storiche associazioni che accompagnano malati e pellegrini alla grotta di Massabielle guardano con fiducia all’estate per un ritorno che sarà però graduale

di Antonietta Nembri

L’annuncio a metà marzo è stato di quelli che colpiscono. Per la prima volta in oltre 160 di storia il santuario mariano di Lourdes chiudeva i cancelli. Una delle mete più frequentate dai pellegrini di tutto il mondo e la seconda città turistica di Francia entrava nel suo lockdown. Ora da monsignor Olivier Ribadeau Dumas arriva la notizia della riapertura in programma sabato 16 maggio nel pomeriggio «un grande segno di speranza!», l'ha definito monsignor Dumas, ma anche un’occasione per lanciare un appello: «Aiutate il Santuario a rialzarsi».

La situazione economica del santuario e della cittadina dei Pirenei viene definita drammatica. Lo stesso rettore ha parlato di un deficit di circa 8 milioni di euro, dal momento che il Santuario vive delle offerte legate alla presenza dei pellegrini. Anche le attività economiche della città collegate al flusso di pellegrini e turisti sono chiuse. È di pochi giorni fa un video che mostrava una Lourdes deserta in pieno maggio, mese che di solito vedeva decine e decine di migliaia di persone affollarsi all’interno del santuario e lungo le strade della città.


Nelle immagini il reportage di Laurent Jarneau per Tv Lourdes

Il santuario non è mai rimasto completamente deserto, i cappellani presenti hanno assicurato preghiere continue che potevano essere seguite in collegamento con Tv Lourdes (per l’Italia su Tv2000), ma le folle erano assenti.
Ora si riapre dalle ore 14 alle 18, ma solo per i francesi del dipartimento, dotati di mascherina e a piccoli gruppi di dieci persone guidate da un hospitalier (un volontario dell’associazione francese al servizio del santuario) e per un periodo limitato. Ancora sospese le celebrazioni. Eppure la notizia è di quelle che hanno acceso la speranza nei pellegrini italiani come commenta il presidente nazionale di Unitalsi, Antonio Diella: «La presenza dei primi pellegrini alla Grotta di Massabielle per pregare la Vergine Maria sarà un avvenimento emozionante che ci regalerà speranza per proseguire con fiducia questi tempi di particolare e complessa attesa prima di rivivere la gioia di recarci in pellegrinaggio a Lourdes».
Gli fa eco il presidente di Oftal, monsignor Gian Paolo Angelino che definisce l’apertura ai fedeli dei luoghi di Lourdes «un buon segno. Anche se è solo per gli abitanti del dipartimento della Bigorre è già una presenza e, spiritualmente, incarichiamo questi nostri fratelli francesi di ricordarci alla Grotta».

I responsabili delle due principali organizzazioni che ogni anno, in epoca pre-Covid accompagnavano pellegrini e malati a Lourdes sperano di riprendere presto i loro viaggi con i volontari. «Occorre attendere, sarà comunque una ripresa graduale. Difficilmente porteremo gli ammalati. Ma appena sarà possibile», assicura monsignor Angelino «andremo a Lourdes con pellegrini e volontari». Date è difficile farne, ma «l’augurio è di poter partire da agosto. Non dipende da noi: attendiamo che ci diano delle indicazioni dal Santuario».

L’Unitalsi condivide la stessa speranza: «Stiamo ragionando su come sfruttare l’ultima parte della stagione, da settembre a dicembre, per organizzarci. Occorre essere prudenti e soprattutto attendere le indicazioni», confida Diella che mette già in conto radicali cambiamenti «dovremo trovare modalità di viaggio diverse, numeri ridotti di persone. Prima portavamo 500 pellegrini, malati e volontari con un treno, ora questo è impossibile. Stiamo studiando delle soluzioni per farci trovare pronti. Se in questi mesi non abbiamo potuto organizzare i pellegrinaggi l’attività solidale dell’associazione non si è fermata», conferma Diella ricordando le azioni di prossimità e vicinanza agli anziani, il volontariato che ha operato con Protezione civile e comuni (pacchi vivere e spesa) oltre all’attività della casa di accoglienza di Roma che ospita le famiglie dei piccoli pazienti ricoverati negli ospedali della capitale «non ha mai chiuso come le altre presenti in Italia», conclude.

In apertura i cappellani alla Grotta durante le preghiere diffuse in diretta da Tv Lourdes


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