Education & Scuola

Diciotto giovani detenuti aPIEDELibro

Sono i ragazzi dell’Istituto Penale per i Minorenni di Treviso che hanno partecipato per tre mesi al laboratorio condotto dalla cooperativa Itaca per avvicinare i ragazzi alla lettura e attraverso di essa affrontare sentimenti ed emozioni e ri-costruire consapevolezza di sé. Il percorso porta in dote un libro d’artista, una pubblicazione editoriale e tre murales

di Redazione

Avvicinare i ragazzi alla lettura per affrontare sentimenti, emozioni e temi vicini al loro vissuto, aiutandoli così a ri-costruire consapevolezza di sé, del proprio agire e della società. Ma anche la sfida, attraverso la lettura e partendo dall’oggetto libro, di elaborare strategie creative. È il progetto “aPIEDElibro” condotto dalla Cooperativa sociale Itaca, che a Treviso ha coinvolto 18 giovani tra i 14 e i 25 anni detenuti nel locale Istituto Penale per i Minorenni. L’iniziativa rientra nell’ambito di “Ti Leggo” – Le frontiere della lettura negli istituti penitenziari minorili”, un progetto di Fondazione Treccani Cultura con il contributo di Siae, che in Italia ha visto la partecipazione di cinque carceri per minorenni. “aPIEDElibro – strategie creative di sopravvivenza alla lettura” si è svolto tra dicembre 2019 e febbraio 2020 e ha dato ai ragazzi un’opportunità di lettura ai giovani che andasse oltre, nella direzione di sperimentare emozioni e sentimenti attraverso i libri, la lettura e la scrittura.

Durante gli incontri con i giovani detenuti sono stati affrontati temi come l’amore, l’amicizia, la scuola utilizzando i libri, le immagini, la lettura ad alta voce e la scrittura autobiografica. L’équipe di Itaca ha utilizzato approcci diversi da quelli scolastici, cercando soprattutto di far scoprire il piacere dell’ascolto, della scrittura e della lettura. «Non è semplice pensare alla struttura penale come un luogo di lettura», afferma Maria Catalano, coordinatrice dell’Area Pedagogica dell’IPM di Treviso, «eppure i ragazzi, adeguatamente guidati, non solo hanno mostrato interesse verso tematiche che hanno suscitato riflessioni su vissuti vicini alle loro sensibilità, ma hanno espresso pensieri, riflessioni soprattutto hanno recuperato una dimensione affettiva che, nel loro status di persone prive della libertà personale, è la prima ad essere depauperata. Spesso chi transita per l’istituto penale è un ragazzo che porta esperienze devastanti, dove il reato rappresenta la punta dell’iceberg di tutta una serie di problematiche già in essere. Il progetto “aPIEDElibro” ha consentito anche a quei ragazzi che hanno vissuto in un contesto di marginalità emotiva di tirar fuori sentimenti che sembravano essere definitivamente compromessi, ma anche di trasformare il disagio psicologico che deriva dalla privazione della libertà e dall’essere esclusi dalla società in pensieri positivi».

Il materiale prodotto nel corso del laboratorio è stato utilizzato da Mattia Campo Dall’Orto per dare forma ad un libro d’artista della serie "Perfect Strangers Library", che sarà diffuso a breve gratuitamente online con licenza Creative Common. A settembre sarà pronta anche una pubblicazione a cura di Bottega Errante Edizioni dal titolo “Oi io allo specchio, un manuale interattivo e il racconto dell’esperienza”, contenente i testi integrali scritti da tutti i partecipanti. E ancora, sono in via di realizzazione tre murales, sempre ad opera di Mattia Campo Dall’Orto, in tre località del Friuli Venezia Giulia: a Gradisca d’Isonzo (Go), Cervignano del Friuli (Ud) e Pordenone. Le tre opere saranno ispirate ai temi dell’amore, dell’amicizia e della scuola.

«Le parole e la narrazione della propria storia possono essere uno strumento molto efficace per conoscersi meglio, per incontrarsi, per scoprire cose di sé che mai si sarebbero immaginate», affermano Mariagrazia Antoniazzi e Cecilia Zuppini, le educatrici della Cooperativa Itaca coinvolte nel progetto. «Pensiamo che l’amore per la letteratura e la lettura passi attraverso l’esperienza dell’ascolto delle storie. Passaggi nei quali potersi riconoscere, parole che aiutano ad esprimere qualcosa che non si riesce a dire, racconti di vite che risuonano come sguardi ulteriori e occasioni per immaginarsi anche esperienze di vita diverse dalla propria. Proposte che consentono di entrare in contatto con il proprio lato creativo e di scoprire in sé la capacità di produrre testi poetici o in prosa attraverso tecniche come il caviardage, il cut-up, la poesia dorsale».


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