Attivismo civico & Terzo settore

Filantropia e post Covid, le nuove sfide globali

Quale ruolo attende le istituzioni filantropiche che in tutto il mondo si sono trovate a rispondere a uno scenario inaspettato e drammatico? Quali i nuovi modelli? Se ne è parlato nel corso di un seminario internazionale organizzato da Fondazione Cariplo. «Nei momenti di grande incertezza la prima tentazione da evitare è quella di usare mappe vecchie per comprendere un mondo nuovo», ha osservato il presidente Giovanni Fosti

di Redazione

L’emergenza dovuta al Covid-19 ha avuto e avrà un impatto in ambiti fondamentali, come la salute, l’educazione, il lavoro, aumentando le disuguaglianze e generando nuove povertà. Non solo, la crisi sanitaria mondiale e i cambiamenti socioeconomici in atto hanno messo in luce aspetti di fragilità del mondo globalizzato e sempre più interconnesso in cui viviamo. In tutto il mondo le istituzioni filantropiche si sono trovate a rispondere a un drammatico e inaspettato scenario e di conseguenza hanno dovuto rivedere priorità, ripianificare misure di sostegno e attività sia nel breve periodo sia a medio-lungo termine.

Quali sono state le soluzioni più immediate? E quali quelle che potranno rispondere in un orizzonte più ampio ai nuovi bisogni originati dalla crisi? Quali sono le nuove sfide globali che le istituzioni si troveranno ad affrontare? E i nuovi modelli in grado di sostenere sviluppo economico e coesione sociale? È possibile fondare la ripresa economica su criteri di maggiore sostenibilità e inclusività, facendo tesoro delle eccezionali prove di solidarietà e di resilienza delle comunità a cui abbiamo assistito in questo periodo?
Queste domande sono state al centro, giovedì 16 luglio del Seminario internazionale “Nuove sfide globali e ruolo della Filantropia” con Giovanni Fosti, presidente di Fondazione Cariplo, Paolo Magri, vicepresidente esecutivo e direttore dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, Heather Grady vicepresidente di Rockefeller Philanthropy Advisors, Fabian Zuleeg, Ceo e Chief Economist dell’European Policy Centre, Àngel Font, presidente dell’European Foundation Centre e Corporate Director Scientific Research della Fondazione “la Caixa”.

«Nei momenti di grande incertezza la prima tentazione da evitare è quella di usare mappe vecchie per comprendere un mondo nuovo. Siamo di fronte alla necessità di sviluppare nuovi quadri interpretativi della realtà, ed è quindi fondamentale allargare il più possibile gli spazi di confronto e di riflessione» ha osservato Giovanni Fosti. «Vogliamo comprendere e valorizzare il senso più profondo dell''esperienza che stiamo affrontando e crescere nella nostra capacità di contribuire a un futuro migliore. Per questo la Commissione Centrale di Beneficenza di oggi è dedicata all’approfondimento di alcuni temi strategici, attraverso il contributo di interlocutori internazionali: vuole essere un momento di apertura e dialogo attorno a nuovi modelli interpretativi con cui guardare al futuro per essere sempre più pronti ad affrontare con uno sguardo davvero contemporaneo le sfide che ci aspettano».

L’incontro, organizzato da Fondazione Cariplo e che ha coinvolto il board della fondazione, si inserisce in una serie di eventi internazionali che hanno l’obiettivo di avviare un processo di conoscenza e confronto su fenomeni globali, tendenze, buone pratiche che possono contribuire a sviluppare un nuovo sguardo sulla realtà e ispirare l’attività filantropica di Fondazione Cariplo.
Dal confronto tra gli ospiti italiani e quelli internazionali, è emersa una visione comune su alcune delle sfide più importanti e sulle soluzioni da mettere in campo. Nell’immediato e nel medio periodo, il contrasto alla povertà, alimentare ed educativa, si configura come il principale obiettivo delle istituzioni filantropiche a livello globale. L’emergenza Coronavirus ha messo in luce i profondi ritardi nell’accesso alle tecnologie e il divario digitale: nell’agenda delle fondazioni un ruolo centrale dovrà avere anche la povertà digitale, fattore di rischio per l’aumento delle disuguaglianze. In questa fase, sarà necessario anche saper adottare strumenti straordinari quando la situazione lo richiede, pianificando soluzioni flessibili, riconoscendo di volta in volta le priorità, agendo al di fuori degli schemi consueti e con quella tempestività resa possibile dalla velocità di reazione che contraddistingue le istituzioni filantropiche.
Una linea già messa in atto da Fondazione Cariplo a partire dal primo momento dell’emergenza che, tra le altre misure, ha lanciato un bando da 15 milioni di euro per trasferire risorse direttamente agli enti del Terzo settore per la sopravvivenza dei servizi alle comunità. Per la natura globale della crisi, è fondamentale non agire da soli ma individuare campi di azione sufficientemente ampi per far convergere molti attori, per costruire reti e alleanze tra pubblico e privato.

Nell'immagine in apertura il tavolo dei relatori al seminario del 16 luglio scorso


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