Welfare & Lavoro

A Monza il primo supermercato Autism Friendly d’Italia

Coop Lombardia apre giovedì 10 settembre il punto vendita pensato per far sentire a proprio agio tutti, anche le persone autistiche. Dalle luci ai colori, dalla formazione del personale e alla comunicazione visiva tanti gli accorgimenti adottati per rendere il luogo inclusivo. Un risultato raggiunto con il coinvolgimento delle associazioni PizzAut e Alla3

di Antonietta Nembri

Il nuovo supermercato Coop di via Marsala a Monza che aprirà i battenti giovedì 10 settembre, è il primo in Italia nel campo della grande distribuzione a essere “Autism Friendly”. Oggi, nell’area esterna dello store che sorge in un’area dismessa e abbandonata da anni e che ora è stata recuperata con un’operazione di riqualificazione nel segno della sostenibilità ambientale, è stata presentata l’iniziativa sociale di Coop Lombardia a favore delle persone autistiche. A raccontare come sia nata l’idea di rendere il supermercato accogliente per le persone autistiche accanto al vicepresidente di Coop Lombardia Alfredo De Bellis, il rappresentante della Commissione Europea a Milano Massimo Gaudina, il professor Lucio Moderato direttore dell’area Autismo dell’Istituto Sacra famiglia, Nico Acampora dell’associazione PizzAut, il cantante Elio e Neshart Asgari dell’associazione Alla3 onlus.


Se Gaudina ha voluto ricordare non solo il patrocinio della commissione europea all’iniziativa, ma anche le tante attività comunitarie in campo sociale per chiudere con la citazione di Tina J. Richardsn “È giunto il momento di curare la società non persone con autismo”, il professor Moderato ha ricordato come sia importante pensare agli adulti autistici e alle loro necessità, come quella dell’inserimento lavorativo, prendendo anche coscienza dei numeri: negli anni Settanta si parlava di un caso ogni 75mila nati, oggi è uno ogni 70 «è un po’ aumentata l’incidenza, ma soprattutto la capacità di fare diagnosi» ha osservato. Elio ha definito «fantastica» l’iniziativa di Coop con un augurio «spero che questo negozio abbia un fatturato così alto che tutti gli altri vi copino. Però non posso non pensare che a fronte di questa iniziativa tutto intorno non c’è nulla». Elio ha amaramente constatato che il deserto attorno a realtà come lo store di via Marsala nasce dal disinteresse: «Non c’è niente di peggio che vedere quello che potrebbe essere fatto e che invece non lo è».

All’origine dell’idea e della collaborazione con Coop una brutta avventura accaduta all’associazione PizzAut nell’autunno del 2019 «Qualche buontempone ci ha rubato tutti i panettoni solidali che avevamo preparato per il Natale scorso. Coop ci ha chiamati e ci ha comprato tutti i panettoni rubati. Da lì è nata la collaborazione», ha raccontato un vulcanico Nico Acampora presidente e fondatore di PizzAut.
Acampora ha anche portato una sua esperienza personale per spiegare le difficoltà di un ragazzo autistico in un negozio: «Una volta invece che portare a nostro figlio Leo i pantaloni nuovi da provare a casa siamo andati in un negozio. Camerino stretto, neon sfarfallante… Leo ha avuto una crisi e ha iniziato a urlare e alla fine la commessa ci ha invitati ad andare via perché disturbavamo i clienti… Ecco ora i dipendenti di Coop sono stati formati per affrontare la situazione. È una questione di civiltà non di inclusione».


I pittogrammi utilizzati tra gli scaffali realizzati con i criteri della Comunicazione Aumentativa Alternativa

Tutti i dipendenti del nuovo superstore di Monza hanno seguito un corso tenuto da psicologi e psicoterapeuti esperti di autismo: l’obiettivo della formazione è stato quello di fornire ai dipendenti gli strumenti per riconoscere le caratteristiche della condizione e per favorire la comunicazione e la permanenza delle persone con disturbi dello spettro autistico nel negozio. In collaborazione con l’associazione PizzAut, il progetto si è quindi esteso anche alla creazione di ambienti più adatti alle persone autistiche e far crescere le opportunità di inclusione negli spazi della quotidianità, migliorando la qualità della loro vita e di quella dei famigliari. Accorgimenti semplici come l’eliminazione del “bip” alla cassa, per esempio.

Ci si è occupati anche della comunicazione visiva all’interno del punto vendita. Nelle corsie e lungo il perimetro del punto vendita è stata apposta la segnaletica che identifica i prodotti presenti sugli scaffali. I pittogrammi sono stati realizzati con i criteri della Comunicazione Aumentativa Alternativa (Caa), sottoposti a neuropsicomotricisti esperti in autismo e fatti visionare, nella loro funzionalità, a persone autistiche allo scopo di offrire loro la possibilità di comunicare tramite canali che si affiancano a quello verbale. L’ideazione e lo studio grafico dei pittogrammi è stato realizzato in collaborazione con Alla3, una onlus formata da tre mamme di bambini autistici, nata da un gruppo di auto aiuto all’associazione l’Abilità, con lo scopo di rendere il mondo un luogo più a misura dei loro figli e di dimostrare che la diversità è sinonimo di arricchimento.

«Quanto abbiamo iniziato a pensare a questo progetto non sapevamo di essere i primi in Italia a realizzarlo», ha osservato De Bellis ricordando la tradizione dei progetti sociali in coop da “Due mani in più” per la consegna della spesa agli anziani soli «nato 20 anni fa e che a Malnate e Varese ha anche coinvolto una cooperativa sociali che fa inserimento di persone con disabilità. Per noi l’ambito sociale è una tradizione, qui c’è qualcosa in più che sarà portata in tutti i negozi…».

Davanti alla coop di via Marsala anche il Food Truck di PizzAut (nella foto) con i suoi ragazzi, pizzaioli e camerieri, da Alessandro che “coccola” le pizze, a Gabriele che lavora e studia all’università, e poi Lorenzo, Leonardo, Matteo …
Se non ci fosse stato il lockdown per il Covid-19 PizzAut avrebbe inaugurato la sua pizzeria a Cassina de Pecchi il 2 aprile (giornata mondiale dell’autismo), saltata l’inaugurazione e con il sostegno di Coop Lombardia PizzAut è diventata itinerante e con le sue pizze ha girato l'Italia.


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