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Cooperazione & Relazioni internazionali

Alluvioni in Sudan, una pronta risposta all’emergenza

Il 12 settembre 2020, COOPI ha consegnato 15 camion di sabbia e 2.500 sacchi di iuta, mentre il 13 settembre ha distribuito 600 kit di generi non alimentari (Non Food-Items, NFI) alle famiglie più colpite in cinque villaggi di Jebel Awlia (Um Garagheer, Al Asal, Um Rabah, Ghammar e Wad al Mukhtar)

di Redazione

A partire dalla metà di agosto 2020, il Sudan sta affrontando una pesante stagione delle piogge che si è aggravata nell'ultima settimana del mese. Il 2 settembre, COOPI – Cooperazione Internazionale è intervenuta prontamente per rispondere alle inondazioni che hanno colpito duramente la capitale sudanese di Khartoum, fornendo assistenza salvavita a 1.500 persone nella località di Jebel Awlya. Il numero totale delle persone colpite ha raggiunto le 102.000 unità nello Stato di Khartoum e il governo sudanese ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per tre mesi.

Il 12 settembre 2020, COOPI ha consegnato 15 camion di sabbia e 2.500 sacchi di iuta, mentre il 13 settembre ha distribuito 600 kit di generi non alimentari (Non Food-Items, NFI) alle famiglie più colpite in cinque villaggi di Jebel Awlia (Um Garagheer, Al Asal, Um Rabah, Ghammar e Wad al Mukhtar).

I volontari delle comunità beneficiarie hanno riempito i sacchi di sabbia e li hanno collocati in punti specifici, per prevenire e ridurre i danni provocati dalle inondazioni e per proteggere le fondamenta di strutture come scuole, centri sanitari, moschee. Gli sfollati della zona, esposti alle dure condizioni climatiche, all'insicurezza e ad altre vulnerabilità, sono stati forniti di taniche, teloni, materassini e zanzariere.

Grazie al sostegno finanziario dell'Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e dell'UNHCR, COOPI ha condotto un'azione di coordinamento con la Commissione per gli Aiuti Umanitari del Governo sudanese (HAC) di Khartoum e i Comitati Comunitari, raggiungendo le famiglie più vulnerabili della zona le cui case sono state distrutte a causa dell'altezza record del fiume Nilo (17,43 metri, mai vista in 100 anni).

La distribuzione ha fatto seguito ad una rapida valutazione delle aree più colpite e dei bisogni più urgenti da parte del gruppo umanitario Emergency Shelter/Non-Food Items (ES/NFI) coordinato dall'UNHCR a cui COOPI ha partecipato attivamente.

L'emergenza alluvione in Sudan sta arrivando al culmine di una fase molto delicata per il Paese. Le difficoltà legate alla situazione economica stanno portando il Sudan ad una crisi cronica su più livelli. Circa 1,87 milioni di sfollati e 1,1 milioni di rifugiati e richiedenti asilo continuano ad avere bisogno di assistenza umanitaria e di sostegno per la protezione, sia all'interno che all'esterno dei campi e nelle comunità ospitanti.

Con una presenza ininterrotta in Sudan dal 2004, con operazioni di sviluppo e di emergenza umanitaria condotte nel Darfur settentrionale e negli Stati di Kassala, COOPI sta ora espandendo le operazioni nello Stato di Khartoum. È grazie ai finanziamenti dell'AICS che sta prendendo forma un nuovo programma di resilienza nell'area di Mayo – Jebel Awlia. L'intervento si rivolge alla popolazione più vulnerabile della periferia, un'area in cui i bisogni di emergenza e la povertà cronica colpiscono una popolazione composta per lo più da sfollati.

La risposta rapida a Jebel Awlia deve essere inquadrata in un impegno più forte di COOPI nel rafforzare i meccanismi di resilienza delle comunità di Khartoum e del Sudan attraverso l'istituzione di strategie di riduzione del rischio disastri su base comunitaria, interventi di sicurezza alimentare e mezzi di sussistenza; un migliore accesso all'acqua, alle strutture igienico-sanitarie e all'igiene.


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