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#Tag, la scommessa sugli under 30

Territorio Attivo Giovani, è un progetto che nasce dall’aggregazione dei 37 comuni a Ovest di Verona che, con il supporto di Azienda Ulss n.9, alcune realtà del Terzo settore e il sostegno della Fondazione Cariverona, ha attivato un sistema di politiche giovanili co-progettato e sviluppato assieme ai protagonisti. Circa 500 quelli che hanno partecipato alle tre linee progettuali

di Redazione

Tre progetti di innovazione sociale, 500 giovani e 37 comuni del veronese sono questi gli ingredienti di #Tag – Territorio Attivo Giovani, un progetto nato dall’aggregazione delle amministrazioni comunali, con il supporto dell’Azienda Ulss 9, alcune realtà del Terzo settore quali Fondazione Edulife, Cooperativa Hermete e Coop I Piosi e il sostegno della Fondazione Cariverona. Tag è un sistema di innovazione sociale e un ecosistema di relazioni che a un anno dal suo lancio sta determinando un cambio di passo per 37 comuni che hanno deciso di co-investire nel proprio futuro e nelle politiche giovanili. Il progetto ha attivato un sistema che è stato in grado di co-progettare e sviluppare insieme ai giovani.

Gli obiettivi sono quelli di accrescere la fiducia nei giovani riguardo le proprie idee, incontrando contesti, quelli insiti nella propria comunità, che ne facilitino la realizzazione, nonché offrire loro percorsi orientativi che sviluppino la consapevolezza delle proprie attitudini e competenze. Tag si propone come una scuola non solo di pensiero. Bensì concreta nel supportare questi attori poco visibili, rendendoli partecipi e promotori di una nuova partenza in un momento storico bisognoso di ingegno fresco e propositivo nel concretizzare un’innovazione sociale. In pratica riuscire a creare una cittadinanza attiva a livello giovanile, scommettendo proprio sul protagonismo dei giovani. Una scommessa che dopo il coinvolgimento nella prima annualità di 500 giovani punta ad avere anche nella seconda lo stesso numero di partecipanti. «Stiamo registrando una crescita del 15% nelle richieste di partecipare, segno che le attività svolte hanno determinato un volano di credibilità», confida Gianni Martari di Fondazione Edulife.

Mettere assieme e d’accordo 37 sindaci non è un dato banale, sentirli partecipi e orgogliosi della scelta fatta è un segno che siamo sulla direzione giusta. Prima di oggi, come afferma il sindaco di Sona (il Comune capofila) e presidente della Conferenza dei sindaci, Gianluigi Mazzi, «le politiche giovanili erano solo per pochi». Da qui il desiderio di creare una politica allargata nel territorio con un progetto ricco di contenuti. «In quanto la politica del futuro deve andare verso una comunità generativa e coinvolta nelle dinamiche del proprio territorio. Investire non per un tornaconto personale, bensì per una migliore vivibilità del proprio comune attraverso servizi».

Il progetto Tag ha mostrato la capacità di creare una contaminazione positiva dove numerosi attori, di età diverse, entrano in stretto contatto, confrontandosi e divenendo un esperimento riuscito di società fatta di cooperazione ed ascolto. Coinvolti i ragazzi delle medie e superiori e giovani fino ai 30 anni, educatori del territorio, tutor, professionisti in ambito formativo e comunicativo ed infine numerosi amministratori.
Nel primo anno di attività, il raggio di coinvolgimento del progetto comprende: 476 giovani, 45 educatori, 8 tutor e 27 professori. Tre i filoni in cui si è suddiviso il progetto: Groove, Bando alle Ciance e Simulcoop.

Il primo, Groove, è un percorso di protagonismo giovanile che mette a disposizione del territorio creatività, competenze e sguardo innovativo; dove la gran parte dei ragazzi coinvolti mantiene al termine dell’esperienza una collaborazione attiva nella comunità in cui ha operato. Nato come progetto Gutenberg a Sona nel 2016 con 8 ragazzi coinvolti e due educatori, il progetto si è poi evoluto come strumento efficace all’interno di Tag, raggiungendo 28 Comuni con un totale di 9 gruppi progettuali, 73 giovani coinvolti, 21 educatori e 8 tutor.

Il secondo filone, Bando alle Ciance, è un bando di microfinanziamento (fino a 1.500 euro) di idee giovanili sia di associazioni che gruppi informali. Uno strumento introdotto da Carta Giovani oltre dieci anni fa e che negli anni ha mostrato la capacità concreta dei ragazzi di unirsi e definire un’idea, gli obiettivi che si immaginano e ciò che potrebbe succedere, indipendentemente da quanti soldi portano a casa grazie al Bando. Quest’anno il Bando è uscito all’inizio della pandemia eppure sono 44 i progetti presentati con 258 firmatari sotto i trent'anni.

Simulcoop. Un progetto di innovazione didattica che all’interno delle scuole fa fare esperienza di impresa sociale ai ragazzi che vanno dagli 11 ai 18 anni. Introdotto all’interno di Tag dalla cooperativa Hermete, che negli anni ha sviluppato cooperative scolastiche come metodo efficace nelle scuole, il progetto ha l’obiettivo di formare i ragazzi più giovani a competenze non formali responsabilizzandoli fin da subito con la fondazione e gestione del consiglio di amministrazione della cooperativa scolastica.

«Un esempio di come già a quell’età si possa iniziare ad una certa autonomia riflessiva, alla capacità di generare lavoro o all’assunzione di responsabilità», afferma Gianluigi Mazzi, sindaco di Sona,comune capofila. Nel 2020 sono 145 gli studenti coinvolti con il supporto di 24 educatori e 27 professori. L’obiettivo è che questi strumenti possano permanere all’interno della scuola. Si auspica infatti di innescare un meccanismo che coinvolga tutto il corpo scolastico a portare avanti il progetto, stimolando e supportando i docenti a innovare la didattica.

In sintesi il Progetto Tag si presenta come uno strumento innovativo ed efficace grazie alla stretta collaborazione intergenerazionale tra giovani e figure istituzionali e professionali. Questo relazionarsi tra le parti è visto come «una scuola di politica, di cittadinanza, non solo di pensiero bensì concreta e capace di trasformare le idee in qualcosa di reale», afferma il sindaco Gianluigi Mazzi a tal proposito. Evidenziando la percezione, negli adulti che stanno investendo in questo progetto (Ulss, Terzo settore, Cariverona), di una forma di fiducia e speranza nei giovani, visti come attori della nuova partenza.

Si può dire che Tag sia un mezzo per una comunità che si autogenera, incentivando i giovani a considerare la comunità e il territorio con un occhio diverso. Il Veneto è la seconda regione per emigrazione giovanile. L’obiettivo quindi è anche quello di offrire una scelta ai giovani, concedere la possibilità di esprimersi anche nel proprio territorio, grazie a politiche di alto livello come quelle sviluppate finora.

Nelle immagini alcuni dei protagonisti del progetto #Tag – foto fornite da Fondazione Edulife


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