Vita a Sud, la forza di unire il capitale sociale con il capitale narrativo

«Di solito del meridione parlano molto “gli altri” e quando il meridionale parla di sé non sempre riesce a trovare le forme giuste della narrazione per uscire dall’angolo dei luoghi comuni che lo confinano in uno spazio angusto», scrive Angelo Moretti, presidente del Consorzio Sale della Terra, uno dei cinque importanti hub sociali ed economici del Sud Italia che ha contribuito alla nascita del progetto. «Con Vita a Sud il Meridione proverà a parlare di se stesso, ma non su se stesso e non in forma di chiusura o escludente verso ciò che non è Sud»

di Redazione

Quando Vita e Fondazione con Il Sud ci hanno annunciato che stavano per sposarsi per un progetto nuovo interamente dedicato al Sud non ho potuto che gioire e gridare subito il nostro “eccoci!” come presidente della Rete Sale della Terra. Abbiamo subito ritenuto, infatti, che l’unione di queste due incredibili forze di animazione sociale, diverse tra loro per genesi e finalità, possa essere una nuova e importantissima alleanza strategica per il Sud.

Da un lato il grande lavoro di infrastrutturazione sociale portato avanti con caparbietà e intelligenza organizzativa da una Fondazione che in quattordici anni ha investito fortemente nell’empowerment del capitale sociale meridionale esistente, raggiungendo più risultati in termini di coesione e sviluppo di tanti vetusti piani industriali; dall’altro il primo giornale interamente dedicato e partecipato dal terzo settore Italiano che in venticinque anni ha seguito, accompagnato, informato l’evoluzione e le battaglie della società civile, dalla fase più esplosiva ed emergente dell’evoluzione normativa negli anni ‘90 fino alla riforma del 2017, un giornale che non è mai stato nè vetrina nè think thank del sociale, ma anima e corpo di tanti corpi intermedi che hanno unito la loro voce in un settimanale, poi diventato magazine e redazione online, con milioni di visualizzazioni giornaliere e centinaia di opinion leader e stakeholder coinvolti in un dibattito mai banale.

La prima animata dal Sud, ma con uno sguardo rivolto all’intero Paese, il secondo nato in Lombardia, radicato nella società civile del Nord che ne ha sostenuto la crescita, ed aperto da sempre ai temi ed alle soggettività del Sud. La loro unione per un progetto tutto nuovo di una redazione animata dal Sud che parli della coesione sociale del mezzogiorno completa un quadro di impegno che riempie un vuoto: l’empowerment del capitale narrativo del Mezzogiorno. Di solito del meridione parlano molto “gli altri” e quando il meridionale parla di sè non sempre riesce a trovare le forme giuste della narrazione per uscire dall’angolo dei luoghi comuni che lo confinano in uno spazio angusto: tra l’obbligo di autodenunciare i propri vizi come preambolo ad ogni dichiarazione di principio e la tendenza a sfoggiare orgoglio suddista di una tradizione di legami sociali superiore alla modernità liquida.

Con Vita a Sud il Meridione proverà a parlare di se stesso, ma non su se stesso e non in forma di chiusura o escludente verso ciò che non è Sud. Come è nello stile di Vita, il meridione sociale parlerà di sè, della sua forza, delle sue criticità, delle sue denunce e delle sue straordinarie normalità, per parlare all’intero paese di un Sud che può essere orizzonte di senso e non semplice terra di missione, di un Sud che può ripartire dalla coesione prima che dai finanziamenti dedicati, di un Sud che è pensiero e racconto di un mondo possibile oltre che azione e denuncia di un mondo che non va come dovrebbe.

La Rete Sale della Terra ci sarà per essere dentro il racconto e per provare anch’essa a raccontare, intrecciando la sua narrazione con quella di tanti altri che come noi vogliono provare ad innovare lo sguardo su una metà del paese che può diventare meta.

*Angelo Moretti, presidente della Rete di economia civile Sale della Terra