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E improvvisamente te lo scrive direttamente la Vita: “Benvenuta a Sud”

Il racconto di Manuela Gualdi che dal Trentino Alto Adige ha deciso di trasferirsi in Sardegna per occuparsi di agricoltura sociale. «Ho 35 anni e abito nella mia città natale: Rovereto, in una splendida casetta in centro. Ma da mesi sto maturando l’idea di migrare da Nord a Sud. Sono innamorata del mio lavoro nell’Economia Sociale e il mio futuro lo voglio piantare in Sardegna»

di Manuela Gualdi

Quando ho ricevuto #VITA11 nella versione digitale per mail la sera e nella versione cartacea tra le mani la mattina seguente, ho capito che il destino esiste. Da mesi sto maturando l’idea di migrare, dal Trentino alla Sardegna, da Nord a Sud.

Ho 35 anni e abito nella mia città natale: Rovereto, in una splendida casetta in centro. Qui mi fanno compagnia l’orto, la Nonna Anna ultranovantenne che abita nell’appartamento sopra il mio e lo Zio Luca al piano sopra ancora. In famiglia la chiamiamo la Casa Verticale, sembra angusta invece è sempre accogliente.

Ho scelto di non avere la macchina e di vivere di mobilità sostenibile, ho lavorato per la Provincia Autonoma di Trento nell’Economia Solidale e da un paio d’anni prendo due trenini ogni mattina per raggiungere un elegante ufficio a Gardolo, dove sono innamorata del mio lavoro nell’Economia Sociale.

Eppure una vocina nel petto mi sussurra, sempre più forte recentemente, che ho scritto ben tre tesi di Laurea e di Master che trattano di Agricoltura Sociale e che sarebbe un sogno realizzarle. C’è una canzone che risuona dentro di me come un diapason cullandomi, dopo aver preparato la mia schiscetta, con le note di Elisa che intonano: “Promettimi che prima di dormire, qualche volta non tutte le sere, ti innamorerai e o poco o tanto non ti accontenterai”.

Gli ettari in Trentino da dedicare a sogni agricoli sono pochi e costosi, per la maggiorparte infatti sono già dedicati alla monocoltura e curati da agricoltori "di seconda” che gestiscono impianti di frutteti e vigneti. Li vedo quotidianamente dai finestrini dei treni gli abitanti vegetali delle nostre vallate e mi ricordano sempre le parole di Vandana Shiva che quando ha attraversato il Trentino ha detto ad un mio collega: “Ma questi sono scheletri di mele, non veri alberi”.

Mi sono fatta una promessa: voglio curare quel lento seme d’albero che ho piantato dentro di me studiando, ricercando e progettando soluzioni agricole di innovazione sociale. Inizio infatti a intravedere quel germoglio che sta crescendo: è di un verde acceso, si innalza cercando il Sole e sento che vuole trasformare la Co2 in Ossigeno. E’ la parte di me che vuole Piantare il suo Futuro. Dove precisamente!? Nel Sulcis Sardo, ma qui si aprono altri capitoli…

*Manuela Gualdi, Facilitatrice, Formatrice, Progettista Sociale e Solidale


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