Economia & Impresa sociale 

Papa Francesco, prof in economia aziendale

Rileggendo il testo di Papa Francesco per l’incontro internazionale “Economy of Francesco” noto, in filigrana, che l’approccio prevalentemente macroecomico si traduce anche in una proposta di nuova impresa ispirandosi anche al cambiamento del paradigma ingessato del“si è sempre fatto così”

di Giorgio Fiorentini

Rileggendo il testo di Papa Francesco per l’incontro internazionale “Economy of Francesco” noto, in filigrana, che l’approccio prevalentemente macroecomico si traduce anche in una proposta di nuova impresa ispirandosi anche al cambiamento del paradigma ingessato del“si è sempre fatto così”. In primis c’è l’esigenza di una “diversa narrazione economica” che affronta il tema della povertà come problema da risolvere anche con gli strumenti economici ed aziendali. L’azienda è uno strumento al servizio dell’uomo per affrontare la domanda di beni e servizi indispensabili per ritornare alla“mistica (allo spirito) del bene comune”. SI potrebbe dire, in gergo aziendale, per realizzare il “purpose” delle imprese. E cioè il valore sociale ed economico delle imprese in una integrazione di sviluppo produttorio e non di mera somma di risorse (se e comunque distribuite in modo equo). Papa Francesco condanna i modelli “economici che concentrino il loro interesse immediato sui profitti come unità di misura….”. I padri dell’economia aziendale affermavano che “l’azienda era strumento operativo per rispondere ai bisogni dell’uomo” (G.Zappa, C.Masini ed altri) ed il profitto uno, ma non il solo, degli obiettivi.

Papa Francesco afferma che per fare questo bisogna “far crescere e sostenere gruppi dirigenti capaci di elaborare cultura,avviare processi-non dimenticatevi questa parola: avviare processi-tracciare percorsi….” ,e “cambiare i modelli di produzione e di consumo…”. Pongo questa domanda: l'impresa sociale ad impatto sociale (profit e non profit) non è lo strumento indispensabile per integrare gli stakeholders e gli shareholders? Il rilievo, nel messaggio, su“Non basta neppure puntare sulla ricerca di palliativi nel terzo settore o in modelli filantropici” è importante perché esorta a dinamizzare le imprese sociali per farle diventare non l’eccezione, ma la regola. Con una dirigenza composta da “persone preparate, prudenti come i serpenti e semplici come le colombe (Mt 10,16)”.

Questo messaggio ai giovani di Economy of Francesco è l’occasione per ribadire la proposta sottesa nella recente lettera enciclica “Fratelli tutti” dove Papa Francesco ha voluto mandare una "circolare" al mondo sul concetto di impresa e attenzione al volontariato. Dove, con approccio carsico si propone un modello di impresa con una imprenditorialità sociale che integra l'economico ed il sociale. A prima vista sembra che i temi affrontati nella “Fratelli tutti” siano a valenza solo macroeconomica e di strategia mondiale, quasi a sfuggire dai temi e dai problemi dell'economia del vivere quotidiano, con le polarizzazioni verso una casta di superricchi sempre piu' ricchi ed un popolo povero sempre più povero. Ed il Covid 19 evidenzia la tendenza per cui la pandemia come "segno negativo dei tempi" è, in verità, una sindemia che mostra la connesione fra epidemia e socialdemia.

Papa Francesco fa emergere una domanda microeconomica e di economia aziendale: quali istituti-aziende-organizzazioni legano la natura pastorale dei temi universali dell’enciclica con quella popolare ed ontologica degli effetti? Chi fa da tramite? Chi traduce ed esprime concretamente la solidarietà “come virtù morale e atteggiamento sociale(114)” ”in servizio(115)”?. Quale impresa-azienda emerge dall’enciclica? La caratteristica necessaria è l’imprenditorialità sociale che sottende le imprese-aziende; essa è “una nobile vocazione orientata a produrre ricchezza e a migliorare il mondo per tutti”. Quindi“capacità economiche e tecnologiche(123)” al servizio del bene comune e strumenti di gestione della proprietà privata sulla quale si innesta la “destinazione universale dei beni della terra e, pertanto, il diritto di tutti al loro uso(123)“. Questo non è un attentato alla proprietà privata, ma un sancire che la responsabilità sociale delle imprese-aziende considera l’integrazione equilibrata fra valore d’uso e valore di scambio. Il concetto di equilibrio, in economia aziendale, è fondamentale perché è inteso come massimizzazione relativa dei risultati economici e non economici contemperando stakeholders e shareholders. Un profitto da reinvestire nell’azienda per dare una continuità al dinamismo in arco temporale breve, medio e lungo periodo. L’equilibrio economico delle imprese-aziende è dato dalle condizioni-vincolo per una autonoma esistenza di imprenditoria solidale.

In sintesi, tutte le imprese-aziende devono essere sociali e ad impatto sociale misurabile e valutabile; spazio che si popola di risorse materiali ed immateriali,di persone e parte dell’ecosistema. E diventano luogo. L’impresa sociale è la “locanda“ ove il buon Samaritano ha potuto “risolvere ciò che lui da solo in quel momento non era in condizione di assicurare (165)”.

Ed anche qui la sussidiarietà è contesto di approccio macro e microeconomico e filiera tra privato profit-non profit e pubblico “che garantisce la partecipazione e l’azione delle comunità e organizzazioni di livello minore, le quali integrano in modo complementare l’azione dello Stato(175)” (si veda ESG-Environmental, Social, Governance ed anche il riferimento agli SDGs).

Papa Francesco dice che bisogna fare un patto, ”il patto di Assisi” e nell’enciclica si sottolinea che “ nessuno si salva da solo“. Quindi il principio di sussidiarietà è volano del recupero economico e sociale del sistema.

Così Papa Francesco ha sdoganato una lettura economico aziendale del sistema contribuendo non solo, a “riparare ed a rimediare” il sistema, ma per costruirlo.

*prof.Associato-Docente senior – Università Bocconi


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