Dalla Società della Cura un “dono” da 175 mld a Governo ed Enti locali
di Redazione
21DicembreDic2020152521 dicembre 2020
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La rete di oltre 350 realtà collettive attive in Italia nella solidarietà, nell'ambientalismo, nel sindacato ha elaborato un documento con proposte e calcoli per rendere disponibili ingenti risorse per le misure di emergenza. Questo "Dono di Natale" sarà consegnato simbolicamente domani 22 dicembre a Roma, Cagliari, Como, Firenze, Grosseto, Imperia, Marghera, Milano, Mondragone, Piacenza, Pozzuoli, Torino, Albenga, Val di Susa, Valsugana
«Non è andato tutto bene. E continua a non andare nella direzione giusta. L'emergenza sanitaria prosegue e la crisi economica, dentro una crisi ecologica globale, rende più profonde le diseguaglianze sociali, culturali e di genere. Le politiche sinora adottate hanno approfondito la disgregazione delle relazioni sociali, hanno reso ancora più odiosa e crudele la gerarchia fra vite degne e vite da scarto, hanno costretto le persone a scegliere fra diritto al reddito e diritto alla salute, hanno discriminato tra chi ha accesso a cure e reddito e chi ne è escluso», queste le parole dei portavoce della Società della Cura. Una rete di oltre 350 realtà collettive e 1200 persone attive in Italia nella solidarietà, nell'ambientalismo, nel sindacato e nella cura delle proprie comunità che ha elaborato un documento con alcune semplici proposte e calcoli accurati per rendere da subito disponibili 175 miliardi.
I promotori propongono innanzitutto di recuperare 47 miliardi attraverso 4 “misure di emergenza”:
Una Tassa Patrimoniale da 25 miliardi, tassa straordinaria del 0,5% sulla ricchezza patrimoniale compresa fra i 500mila e 1 milione di euro; del 2% su quella compresa fra 1 milione e 100 milioni di euro; del 3% sulla ricchezza patrimoniale compresa fra 100 milioni e 1 miliardo; del 5% su quella superiore al miliardo di euro.
una Tassa "Paperoniale" da 10 miliardi, tassa straordinaria del 3% su tutti i portafogli finanziari con valore superiore a 880.000 euro, ovunque detenuti, da persone fisiche o giuridiche aventi cittadinanza italiana al momento dell'entrata in vigore
una Web Tax da 8 miliardi, un’aliquota del 30% per società con un ammontare complessivo di ricavi annui non inferiore ai 500 milioni di euro e un ammontare di ricavi da servizi digitali non inferiori ai 2,5 milioni di euro
una tassa sulle Transazioni finanziarie da 4 miliardi, tassa con aliquota differenziata dal 0,1 al 0,8% a seconda della natura più o meno speculativa dello strumento finanziario utilizzato, da applicare a tutte le transazioni finanziarie (scambi di azioni, obbligazioni, scambi valutari e contratti derivati) sia sui mercati regolamentati sia over the counter (OTC).
A queste si aggiungono l’abrogazione dei sussidi dannosi per l’ambiente (23,2 miliardi/anno), la cancellazione delle grandi opere inutili (30 miliardi) e dell’onerosa e crudele esternalizzazione delle frontiere (500 milioni), la riduzione drastica delle spese militari (10,8 miliardi/anno), l’utilizzo come 'cassa' dei fondi dei nostri risparmi presso Cassa Depositi e Prestiti (63,5 miliardi).
Il totale delle risorse così “liberate” ammonterebbe a 175 miliardi, da poter essere utilizzate subito per un reddito per tutti (15 miliardi) nella direzione di un reddito universale; aiuti per tutti (15 miliardi) con il divieto dei distacchi delle utenze, il blocco degli sfratti e l'estensione dei buoni spesa; ristori per piccole attività economiche (10 miliardi); ristori per attività associative, culturali e sportive senza fini di lucro (10 miliardi); blocco dei licenziamenti per tutto il 2021; risorse per il Servizio Sanitario Nazionale pubblico (40 miliardi); risorse per la scuola pubblica (30 miliardi); fondi per un trasporto pubblico locale in sicurezza e qualità (30 miliardi); risorse per le politiche social (25 miliardi).
Le organizzazioni chiedono l'apertura di un confronto pubblico e trasparente nel Paese, con il coinvolgimento attivo di tutte le persone e le realtà sociali, per avviare, anche in vista dell'arrivo dei fondi europei, un piano di radicale conversione ecologica, sociale, economica e culturale della società.
Per questo, in più di 15 città italiane, attivisti e attiviste della Società della Cura domani, martedì 22 dicembre scenderanno in piazza e consegneranno simbolicamente un "Dono di Natale" da 175 miliardi al Governo nazionale e agli Enti locali per misure di emergenza nella crisi così che nessuno venga lasciato indietro.