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Per Aspera ad Astra non si ferma

Anche durante la pandemia il progetto di 10 Fondazioni di origine bancaria prosegue nelle carceri. Cultura e bellezza sono le chiavi di rigenerazione umana e di formazione professionale nei mestieri del teatro. Circa 250 i detenuti coinvolti in 12 istituti

di Redazione

Neanche la pandemia ha interrotto “Per Aspera ad Astra – Come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza”, un progetto in corso in 12 carceri italiane. «Ho imparato a stare con gli altri e con me stesso». «Quando esco farò l’attore». «Non conoscevo il teatro e mi ha cambiato molto». Sono questi alcuni dei commenti dei partecipanti alla terza edizione dell’iniziativa, promossa da Acri e sostenuta da 10 Fondazioni di origine bancaria, che coinvolge circa 250 detenuti, che partecipano a percorsi di formazione professionale nei mestieri del teatro, che riguardano non solo attori e drammaturghi, ma anche scenografi, costumisti, truccatori, fonici, addetti alle luci.

Le limitazioni alle attività imposte dalle misure di contenimento della diffusione del contagio hanno spronato le compagnie partecipanti ad attivare formule alternative per proseguire le attività. Le lezioni si sono trasferite in modalità telematica: i detenuti, in piccoli gruppi, si collegano in videochat, i docenti utilizzano diversi supporti multimediali per sopperire alla lontananza. Insieme alla formazione, i partecipanti stanno lavorando alla redazione di un testo drammaturgico, attraverso scambi epistolari che stanno innescando veri processi creativi condividendo testi, immagini bozzetti, ipotesi di scenografie. L’obiettivo è, infatti, proseguire con il percorso che porta alla costruzione degli spettacoli, da tenere in tarda primavera. Se possibile, gli spettacoli saranno aperti al pubblico, altrimenti si terranno in diretta streaming. Un’altra strada individuata per far fronte agli impedimenti imposti dalla pandemia è la realizzazione di un documentario sul processo artistico in carcere: ovvero raccontare, in forma artistica, poetica e giornalistica le difficoltà e le situazioni che si incontrano nel percorso per restituire bellezza e dignità a luoghi che ne sono spesso privi come gli istituti di pena. Altre strade sono, infine, la realizzazione di radio-documentari, libri fotografici e brevi podcast.

«Le Fondazioni di origine bancaria credono fermamente che l’arte e la straordinaria forza liberatoria che essa possiede siano un diritto di tutti, anche delle persone che si trovano in condizioni di privazione della libertà», ha dichiarato Giorgio Righetti, direttore generale Acri. «Per questo, da tre anni, promuovono il progetto Per Aspera ad Astra, che pone al centro l’arte teatrale, nelle sue molteplici declinazioni, all’interno delle carceri. Questo è possibile grazie alle Compagnie teatrali che, con coraggio, tenacia, e competenza conducono il progetto, anche nel delicato contesto di pandemia che stiamo vivendo».

Per Aspera ad Astra nasce dall’esperienza ultra trentennale della Compagnia della Fortezza di Volterra, guidata dal drammaturgo e regista Armando Punzo che ha consolidato di buone pratiche, che ora si estende in altre carceri d’Italia, grazie a una comunità, composta da diversi soggetti, coinvolti ciascuno con ruoli diversi: Fondazioni di origine bancaria, compagnie teatrali che curano la formazione, direttori e personale degli istituti di pena, detenuti. Per Aspera ad Astra ha così dato vita a una rete nazionale di compagnie teatrali che operano nelle carceri e che condividono l’approccio e la metodologia di intervento. L’esperienza condivisa testimonia come sia possibile lavorare nelle carceri mettendo al centro la cultura, lasciando che essa possa esprimersi a pieno e compiere una rigenerazione degli individui, che possa quindi favorire il riscatto personale e avviare percorsi per il pieno reinserimento del detenuto nel mondo esterno. Altro effetto, niente affatto secondario, di questo tipo di intervento è che esso sta innescando un processo di ripensamento del carcere, delle sue funzioni e del rapporto tra il personale che vi opera e le persone detenute.

Le carceri e le compagnie teatrali coinvolte nell’edizione 2020/2021 di Per Aspera ad Astra:

  • Casa di Reclusione di Volterra (Pi) – Carte Blanche / Compagnia della Fortezza
  • Casa di Reclusione Milano Opera – Opera Liquida
  • Casa Circondariale di Torino “Lorusso e Cutugno” – Teatro e Società
  • Casa Circondariale di Palermo “Pagliarelli” – Associazione Baccanica
  • Casa di Reclusione di Vigevano (Pv) – FormAttArt
  • Casa di Reclusione di Padova – Teatro Stabile del Veneto
  • Casa Circondariale di La Spezia – Associazione Gli Scarti
  • Casa Circondariale di Cagliari Uta – Cada Die Teatro
  • Casa Circondariale di Perugia Capanne – Teatro Stabile dell’Umbria
  • Casa Circondariale di Bologna “Dozza” – Teatro dell’Argine
  • Casa di Reclusione di Saluzzo (CN) – Voci Erranti
  • Casa Circondariale di Genova Marassi – Teatro Necessario.

Per Aspera ad Astra è un progetto promosso da Acri e sostenuto da: Fondazione Cariplo, Fondazione Carispezia, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Con il Sud, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione di Sardegna.


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