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Garlatti: «i ragazzi hanno diritto di andare a scuola in sicurezza»

«Sulle decisioni che li riguardano, finora i ragazzi non sono stati ascoltati. Adesso hanno alzato la voce e vanno presi nella giusta considerazione»: così Carla Garlatti, neo titolare dell’Autorità per l’infanzia e l’adolescenza

di Redazione

Lunedì nella sua prima intervista aveva messo subito l'accento sulla compressione dei diritti che stanno vivendo i ragazzi, in particolare sulla scuola. “Significa che ci sarà un intervento della Garante sulla riapertura delle scuole?", avevamo chiesto. «È presto per dirlo, mi sono insediata giovedì e sto ancora cercando di mettere in ordine le idee. Certamente questo è un tema che mi sta a cuore», aveva risposto Carla Garlatti, neo titolare dell’Autorità per l’infanzia e l’adolescenza.


Oggi la presa di posizione è arrivata: «Gli studenti hanno diritto di andare a scuola in sicurezza. Se si prendono le necessarie precauzioni il rischio negli istituti si riduce: il problema è arrivarci. Servono interventi efficaci che tengano conto delle esigenze dei ragazzi, valutando ciò che è meglio per loro. Sulle decisioni che li riguardano, finora non sono stati ascoltati. Adesso hanno alzato la voce e vanno presi nella giusta considerazione», scrive Garlatti.

«Il ricorso alla didattica a distanza va contenuto per quanto possibile, visto che le ricadute negative sono numerose: i ragazzi perdono la preziosa opportunità di stare con i coetanei, anche di litigarci, e di confrontarsi con adulti che non siano i loro genitori. Aumentano i rischi di dispersione e le differenze sociali. Mi preoccupano in particolare gli studenti con disabilità, che hanno risentito pesantemente degli effetti della pandemia. Se guardiamo al futuro – conclude la Garante nazionale – i ragazzi, i bambini e i loro genitori hanno bisogno di certezze, in particolare rispetto al calendario scolastico in presenza e a distanza e alle modalità di svolgimento degli esami di fine anno. La tutela del diritto all’istruzione, in un equilibrato bilanciamento con quello alla salute, coinvolge le persone di minore età di tutta Italia e, come ho avuto modo di constatare, è una questione fortemente sentita anche dai garanti regionali e provinciali».


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