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“Il viaggio continua…”: nasce il post adozione condiviso da 11 enti

Gli 11 enti autorizzati aderenti al coordinamento OLA-Oltre l’Adozione propongono un nuovo servizio di sostegno alle famiglie adottive e ai ragazzi adottati, per garantire una vicinanza concreta alle famiglie là dove esse vivono. Gli enti, unendosi, mettono a disposizione le loro reti di professionisti e consulenti, nonché 30 sedi: tutte le regioni d'Italia sono coperte, tranne la Sardegna

di Sara De Carli

L’adozione oggi non è un’avventura meno bella di quanto sempre sia stata, ma è più complessa. Richiede un percorso di crescita e cambiamento per accogliere l’altro nelle sue differenze e un investimento di energie e risorse per far nascere una nuova storia familiare. Nasce da queste premesse “Il viaggio continua…” un nuovo servizio per il post adozione non obbligatorio promosso dagli 11 enti autorizzati aderenti al coordinamento OLA-Oltre l’Adozione, che insieme realizzano circa il 30% delle adozioni internazionali d’Italia. La novità? Sta proprio nella forte collaborazione tra gli enti, per cui ogni famiglia, in ogni territorio, avrà la possibilità di raggiungere un professionista che gli enti nel loro insieme garantiscono come esperto di adozione e di incontrare altre famiglie che vivono la quotidianità dell’adozione, con le sue specificità e i suoi bisogni.

«Il coordinamento OLA è attivo dal 2004 e gli enti che vi aderiscono non solo hanno condiviso molta della storia delle adozioni internazionali di questi ultimi anni ma soprattutto hanno maturato una sensibilità comune, un approccio culturale condiviso e una certa capacità di lavorare concretamente insieme», premette Pietro Ardizzi, portavoce del coordinamento. «Questo ci permette oggi di presentarci con una forte impronta di vicinanza, come una realtà che può davvero accompagnare e sostenere il percorso della famiglia, monitorando là dove serve le fasi critiche del post adozione, negli anni, ben oltre le relazioni post adozione richieste dai Paesi di origine. Lo facciamo offrendo per la prima volta un servizio condiviso da 11 enti, aperto anche a famiglie che hanno adottato con altri enti, con 30 sedi territoriali che diventeranno altrettanti luoghi accoglienti in cui le famiglie possono incontrarsi, là dove vivono». Gli 11 enti autorizzati, di fatto, sono presenti il tutte le regioni italiane tranne la Sardegna: ma se l’estensione territoriale della rete è di per sé un valore aggiunto importante e inedito, ciò che più conta è il reale livello di collaborazione che gli 11 enti mettono in campo.

Bastano alcuni esempi per capire la svolta. La vicinanza geografica è un elemento che la famiglia tiene in considerazione quando valuta a quale ente affidarsi, ma non sempre – per diversi motivi – l’ente scelto è il più vicino a casa. È quindi nel post adozione che la coppia può sentirsi sola, perché è proprio in quel momento che c’è bisogno di avere risorse sul territorio, che significa sia dei professionisti competenti che aiutino il bambino e la famiglia sia una rete di famiglie con cui confrontarsi: questo vale per i genitori ma anche per i ragazzi, per una rielaborazione collettiva dell’esperienza o per avvicinarsi al tema del “viaggio di ritorno”.

Avere 11 enti e un unico servizio di post adozione «significa mettere a disposizione delle famiglie una rete di professionisti e consulenti competenti in materia, perché il post adozione richiede la capacità di guardare davvero la famiglia come sistema, allargando lo sguardo sulle risorse familiari e sociali del proprio ambito e valorizzandole», prosegue Ardizzi. Basta pensare a un pediatra con l’esperienza per identificare malattie endemiche diffuse in alcune aree del mondo ma rarissime da noi: non tutti ce l’hanno sotto casa. «Non siamo in grado di proporre gratuità dell'intervento, ma essendo in tanti possiamo garantire delle convenzioni con professionisti di indubbia competenza a costi decisamente contenuti. Il continuo scambio tra tutti i professionisti di questa rete permetterà inoltre di trovare strategie di intervento sempre più efficaci.

«La situazione attuale pesa su tutti gli enti autorizzati. Ciascuno di noi decidendo di condividere questo servizio e di investire in questo progetto in un certo senso accetta il rischio di perdere un pezzo di sé, per consentire alle famiglie di avere una risposta migliore», sottolinea Massimo Vaggi, presidente di NOVA. «Non è una cosa da poco, è il risultato di tanti anni di lavoro insieme e di condivisione forte su tanti temi».

Gli enti aderenti a OLA sono Ami, Amici di Don Bosco, Afn, Avsi, Ciai, Il Conventino, International Adoption, Istituto La Casa, La Maloca, Mehala, Nova. ​In allegato, in fondo all'articolo, la presentazione del servizio “Il viaggio continua…”. Per informazioni scrivere a servizi@oltreladozione.it


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