Politica & Istituzioni

L’impegno del Governo: servizio civile universale al centro del PNRR

«Sarà il perno del piano per quanto riguarda inclusione, coesione e digitalizzazione». A dirlo, nel dibattito alla Camera di mercoledì scorso, sono stati il ministro per l'Innovazione tecnologica e la transizione digitale ministri, Vittorio Colao e il ministro dell'Economia e delle finanze, Daniele Franco. Le loro parole

di Redazione

Dalla discussione sulla Relazione della V Commissione sulla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza, andata in scena alla Camera mercoledì scorso è emersa la centralità del servizio civile universale nel PNRR attuativo del Next Generation EU.

A parlarne è stato prima il ministro dell'Economia e delle finanze, Daniele Franco, che prendendo la parola, tra le altre cose ha sottolineato come tra gli obiettivi del piano ci sia il «garantire la piena partecipazione dei giovani alla vita culturale, economica e sociale del Paese, investendo in istruzione e ricerca e intervenendo con politiche per incrementare il livello di occupazione giovanile, nel breve e nel lungo periodo, è trasversale a tutto il Piano». Come? «Al di là degli effetti indiretti a favore dei giovani derivanti dallo sviluppo dei nuovi settori perseguito dal Piano», continiua il minsitro, «si prevedono impatti diretti sulle nuove generazioni, in particolare nella Missione “Istruzione e ricerca”, con progetti dedicati al contrasto dell’abbandono scolastico, alla digitalizzazione della didattica, al potenziamento della ricerca, e nella Missione “Inclusione e coesione”, con gli interventi sulle politiche attive del lavoro e il potenziamento del servizio civile universale».

Poco dopo anche il ministro per l'Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao ha preso la parola per spiegare l'azione immaginata dal Governo sul tema del digital divide. «Per quanto riguarda le competenze digitali dei cittadini, il PNRR prevedrà diverse linee di azioni sinergiche. Il Ministero dell’Istruzione e il Ministero dell’Università e della ricerca, anche con la collaborazione del Dipartimento per la trasformazione digitale, stanno definendo una serie di interventi mirati a rafforzare le competenze digitali in tutti gli snodi del percorso educativo», ha spiegato il ministro aggiungendo che «Come Dipartimento per la trasformazione digitale, stiamo elaborando un piano di investimento per supportare le fasce della popolazione a maggior rischio di subire le conseguenze del digital divide, in qualche modo l’ultimo miglio delle competenze digitali». Su questo fronte ha chiarito che con il PNRR, «vogliamo rafforzare i servizi di facilitazione digitale, facendo leva su esperienze regionali di successo, aiutandole ad espandere il loro bacino di utenza. Abbiamo anche l’ambizione di rafforzare, in collaborazione con il Ministro per le Politiche giovanili, il servizio civile digitale attraverso il reclutamento di diverse migliaia di giovani che aiutino circa un milione di utenti ad acquisire competenze digitali di base».


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