Welfare & Lavoro

Le RSA riaprono alle visite dei familiari: ecco come

Il ministro Roberto Speranza ha firmato l'attesa ordinanza che disciplina la riapertura delle strutture residenziali sanitarie e sociosanitarie alle visite di parenti e amici. Due per volta, con green pass e FFP2, con possibilità di abbracciarsi solo se anche l'ospite è stato vaccinato. I familiari, entrando, firmeranno un Patto di Condivisione del Rischio. Torna anche la possibilità di uscite programmate e rientri in famiglia

di Sara De Carli

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato oggi, sabato 8 maggio, l’ordinanza che consentirà la ripresa delle visite agli anziani ospiti delle Rsa. «Ringrazio le Regioni e il Comitato Tecnico Scientifico che hanno lavorato in sintonia con il Ministero della Salute per conseguire questo importante risultato. È ancora necessario mantenere la massima attenzione e rispettare le regole e i protocolli previsti, ma condividiamo la gioia di chi potrà finalmente rivedere i propri cari dopo la distanza indispensabile per proteggerli», ha detto il ministro.

L'ordinanza ha effetto immediato e da qui al 30 luglio regolamenta la visita di familiari e visitatori in tutte le strutture residenziali sanitarie, socio-sanitarie e negli hospice, nel rispetto delle indicazione formulate in un dettagliato documento correlato, "Modalità di accesso/uscita di ospiti e visitatori presso le strutture residenziali della rete territoriale", elaborato con le Regioni e il Comitato tecnico scientifico. Lo stesso documento dettaglia anche le modalità per riprendere le uscite programmate degli ospiti dalle strutture residenziali.

Nelle 11 pagine del documento si fa riferimento, in via generale, al fatto che la programmazione delle visite deve considerare le condizioni epidemiologiche del territorio in cui si trova la struttura ma anche del territorio di provenienza del visitatore/di destinazione dell’ospite in uscita. E che la pianificazione delle uscite e delle visite deve tener conto dei bisogni psicologici, relazionali, affettivi, educativi e formativi dell’ospite.

Chi può entrare? Il visitatore deve essere in possesso di Certificazione Verde (alias green pass) come da D.L. 52/2021o da attestazione di una di queste tre condizoni: l’avvenuta vaccinazione contro il SARS-CoV-2 (con entrambe le dosi) o la guarigione dall’infezione negli ultimi sei mesi o la registrazione dell’esito di un tampone negativo effettuato nelle ultime 48 ore. Si entra non più di due visitatori per ospite per visita, per una durata definita. All’ingresso i visitatori saranno sottoposti al protocollo di sorveglianza della struttura, con rilevazione della temperatura e questionario sulla buona salute e firmeranno un “Patto di Condivisione del Rischio”. Vietato introdurre nella struttura alimenti o oggetti da casa, fatta eccezione per quelli autorizzati dalla struttura e sanificabili. I percorsi, per quanto possibile, dovrebbero dare accesso solo alle aree esterne dedicate alle visite, senza passare dalla struttura. I visitatori indosseranno sempre almeno la FFP2 o dispositivi di grado superiore. Compatibilmente con le condizioni cliniche e tollerabilità, anche l’ospite indosserà almeno FFP2. Per questo è sconsigliato l’ingresso a bambini sotto i 6 anni. I visitatori ammessi alle visite saranno in numero limitato per ciascun ospite, sempre gli stessi nel tempo, secondo il principio delle “bolle”. In modo analogo, chi esce dalla struttura per rientri a casa programmati, potrà incontrare solo alcune persone prima definite.

Ci si potrà finalmente abbracciare e baciare? «Il contatto fisico tra visitatore e ospite può essere preso in considerazione in particolari condizioni di esigenze relazionali/affettive», dice il documento, solo se il familiare ha il green pass e l’ospite è stato vaccinato o ha avuto il Covid negli ultimi sei mesi. Dovrà essere garantito adeguato distanziamento fra i vari gruppi familiari. Vanno privilegiate le visite in spazi esterni e se in spazi interni questi devono essere dedicati esclusivamente a questa funzione.

La possibilità di uscite programmate e di rientri in famiglia va garantita per la loro rilevanza ai fini del benessere degli ospiti e ai fini del progetto assistenziale. Il documento conferma l’obbligo di vaccinazione anti-Covid per tutto il personale sanitario e gli operatori di interesse sanitario mentre i volontari, gli addetti all’animazione e gli addetti ad altre attività occasionali potranno entrare con green pass o con attestazione delle medesime condizioni (non vale l’autocertificazione). Tutte queste indicazioni potranno essere rimodulate in base all’evoluzione dello scenario epidemiologico “anche in senso più restrittivo” dal direttore sanitario o l’autorità sanitaria.


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