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Cooperazione & Relazioni internazionali

Arci: “Basta quarantene discriminatorie in alto mare”

Pubblichiamo la nota di Filippo Miraglia, responsabile area Sociale, Immigrazione e Internazionale dell'Arci con cui si chiede la sospensione dell'utilizzo di navi quarantena a seguito degli arrivi di migranti

di Redazione

La scelta di incrementare le navi quarantena per far fronte all'aumento possibile degli arrivi di migranti via mare con l'avvicinarsi dell'estate è una spiacevole conferma della direzione sbagliata che questo governo ha preso sulla gestione delle frontiere.

Concentrare tante persone in alto mare alimenta l'idea che i profughi e i naufraghi siano un pericolo, linfa per la propaganda delle destre xenofobe.

Differenziare gli interventi è cosa giusta se trova ragioni nella organizzazione dei servizi e nella loro integrazione sul territorio. In questo caso si cerca di rispondere alle paure alimentate ad hoc da chi le usa per speculare politicamente, ottenendo, come si è già visto, una risposta sempre più negativa dai territori e dalle comunità locali.

Facciamo appello al governo e alle forze democratiche che lo sostengono affinché si chiuda subito questa brutta pagina per la nostra democrazia: la separazione e la discriminazione hanno generato molte e pesanti criticità, da noi più volte denunciate.

La soluzione, come dimostrano i fatti, sta nelle strutture piccole e diffuse sul territorio, in un sistema di trasferimenti efficiente, con la gestione delle quarantene attraverso il sistema sanitario nazionale, proprio come avviene per tutti i cittadini.


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