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Primo passo per il nuovo Piano Infanzia

Tre “E”: educazione, equità, empowerment. Sono questi gli assi su cui si impernia il V Piano Infanzia, approvato oggi dall’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza. Per la prima volta nell'elaborazione del Piano sono stati coinvolti i minori. Il Dipartimento promette azioni innovative e un efficace monitoraggio

di Sara De Carli

Tre “E”: educazione, equità, empowerment. Sono questi gli assi su cui si impernia il V Piano Infanzia, approvato oggi dall’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza. Il Piano (il nome esteso è Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva) è frutto di un anno di lavoro: il nuovo Osservatorio si era infatti insediato mercoledì 8 aprile 2020, dandosi immediatamente l’obiettivo di redigere il nuovo Piano. «È fondamentale dare voce e protagonismo ai ragazzi, con forme innovative di coinvolgimento, di peer education, usando anche gli spazi del web. Nel Piano infanzia e adolescenza che redigeremo entro l’anno c’è l’intenzione di mettere la voce forte di autonarrazione da parte delle giovani generazioni», aveva detto la ministra Elena Bonetti a maggio 2020.

Per la prima volta in effetti l’Osservatorio ha promosso una consultazione online sui temi del Piano, a cui hanno partecipato ragazzi e ragazze fra i 12 e 17 anni grazie al supporto tecnico-scientifico dell’Istituto degli Innocenti. Sono stati raccolti 2mila questionari e sono stati organizzati 9 focus group con gruppi vulnerabili, i cui risultati sono stati pubblicati oggi.

Il Piano non è ancora pubblico: da oggi parte un viaggio che lo portarà dapprima sul tavolo dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, che dovrà dare il suo parere, per passare quindi dalla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, dalla Conferenza unificata e infine al Consiglio dei ministri e al Presidente della Repubblica, che lo adotterà con un decreto. «È un piano che sceglie un approccio nuovo: coinvolge i ragazzi, si integra con gli obiettivi del millennio, la strategia e la Child guarantee europee, individua azioni concrete e integrate, ma soprattutto è un piano che si basa sulla scelta di rimettere al centro l’educazione e la conseguente responsabilità educativa che tutto il Paese deve assumere», ha commentato la ministra Elena Bonetti.

La nota del Dipartimento delle Politiche per la Famiglia spiega che per ognuna delle tre aree d’intervento (Educazione, Equità, Empowerment) sono stati individuati 4 obiettivi generali e alcune azioni specifiche, per un totale di 12 obiettivi generali e 31 azioni (qui le slides di presentazione). Fra le azioni previste alla voce Educazione si leggono ad esempio il rafforzamento dell’accessibilità dello 0-6, un protocollo operativo per la fruizione degli spazi scolastici in orario extrascolastico e un servizio di psicologia scolastica (a proposito, il decreto Sostegni-bis all'articolo 33 ha stanziato 20 milioni di euro per il reclutamento straordinario di psicologi per dare sostegno psicologico ai ragazzi e adolescenti e ulteriori 8 milioni per potenziare i servizi territoriali ospedalieri di neuropsichiatria e assistenza psicologica). Alla voce Equità si menziona, come azione, la revisione degli strumenti per il contrasto della povertà materiale dei nuclei con minori, l’estensione del servizio di refezione scolastica e (ohibò) «l’incentivazione del processo di digitalizzazione – Didattica a distanza». Fra le azioni per l’Empowerment c’è la ricognizione dei patti educativi di comunità e l’elaborazione di linee di indirizzo nazionale per esse.

«Si tratta di un piano contestualizzato, in cui decisori pubblici e società civile possono individuare gli elementi che necessitano di nuove soluzioni, innovative e più efficaci. Il Piano promuove azioni innovative e di rafforzamento a favore dei minori di età ed è coerente con i contenuti delle altre azioni a favore dei nuclei familiari e dei bambini e adolescenti, tramite gli organismi di coordinamento nazionale, quali l’Osservatorio nazionale sulla famiglia e l’Osservatorio per il contrasto alla pedofilia e pornografia minorile. L’approccio sistematico del Piano consentirà una più efficace azione di monitoraggio di attuazione degli interventi, che sarà promossa e assicurata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri nell’ambito dello stesso Osservatorio nazionale», promette il Dipartimento. Speriamo.

Foto di Digital Buggu da Pexels


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