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“HOPE. casa delle persone”: le Misericordie si attivano per aiutare chi è in difficoltà

Il progetto HOPE interverrà in tutto il territorio nazionale, dando risposte concrete grazie alla presenza capillare sui territori delle sedi di Misericordie afferenti alla Confederazione, coinvolgendo 300 misericordie, 1900 volontari in formazione e mirando alla costruzione di 31 Empori solidali.

di Redazione

Non lasciare indietro nessuno e fornire un aiuto concreto alle persone in difficoltà e, non solo, a causa del Covid. È stato presentato oggi il progetto “HOPE. Casa delle persone” che porterà, tra le altre cose alla nascita della “Casa del noi” in ogni sede di Misericordia presente in Italia.

HOPE è un progetto della durata di 18 mesi, coordinato e realizzato da Confederazione Nazionale Misericordie di Italia grazie al supporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a valere sui fondi previsti dal Decreto Ministeriale n. 44 del 12 marzo 2020 contenente l’Atto di indirizzo 2020 per iniziative e progetti promossi dal Terzo settore (organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e Fondazioni) di cui all’articolo 72 del Codice del Terzo settore (D Lgs 117/2017).

La proposta progettuale nasce per volontà di Confederazione di dare un aiuto concreto alle fasce di popolazione più vulnerabili e fragili, fornendo loro il sostegno necessario in qualsiasi momento della loro vita e per qualsiasi bisogno essi abbiano, in modo da poter creare insieme una società più inclusiva in cui nessuno si senta lasciato indietro.

Lo spirito che anima il progetto è quello di superare la logica assistenzialista emergenziale, che fino ad oggi ha contraddistinto questo tipo di attività, privilegiando un approccio sistemico volto alla realizzazione di un’idonea formazione di tutti gli stakeholder ad ogni livello coinvolti per il rafforzamento delle capacità di risposta dell’intero territorio.

Gli ultimi dati disponibili per l’Italia mostrano un quadro nazionale fortemente aggravato in termini di povertà assoluta: quasi 6 milioni (1 milione in più rispetto al 2019) e tra loro in molti si rivolgono alle istituzioni non profit del paese per poter sopperire ai propri bisogni. Di questi, il 20% è costituito dalle fasce più vulnerabili: NEET, anziani, malati, famiglie numerose che vivono in abitazioni sovraffollate, genitori single con figli ecc. Vulnerabilità sociale e materiale significa vivere in una condizione di continua incertezza, suscettibile di trasformarsi in vero e proprio disagio sociale ed economico.

È in un simile contesto che il progetto HOPE interverrà in tutto il territorio nazionale, dando risposte concrete grazie alla presenza capillare sui territori delle sedi di Misericordie afferenti alla Confederazione, coinvolgendo 300 misericordie, 1900 volontari in formazione e mirando alla costruzione di 31 Empori solidali.

Alla presentazione del Progetto coordinati da Riccardo Bonacina, sono intervenuti il presidente delle Misericordie della Toscana Alberto Corsinovi, Ilaria Signori, Coordinatrice Unità di Protezione sociale delle Misericordia d'Italia, Alessandro Lombardi, direttore generale del Ministero del Lvoro e delle Politiche sociali, Maurizio Mumolo, direttore del Forum del Terzo settore, Luigi Bobba, presidente di Terzjus e Gabriele Sepio del Consifglio nazionale del Terzo settore.