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Voglia di vacanza: previsti 11 mln di vacanzieri in più del 2020

All’avvio della stagione turistica Coop e Robintur Travel Group hanno presentato l’indagine “Gli italiani e le vacanze della ripartenza” realizzata da italiani.coop. Ancora lontani i numeri del 2019. Chi prevede di partire ha come meta l’Italia e il mare. A frenare prenotazioni e viaggi è soprattutto la crisi economica mentre, lo scorso anno c’era più paura del Covid. E il 62% si porterà lo smart working appresso

di Antonietta Nembri

Vacanze, viaggi e prenotazioni, la stagione turistica è praticamente cominciata ma dopo un anno e mezzo «terrificante per il turismo organizzato», come lo ha definito Stefano Dall’Ara, presidente di Robintur Travel Group l’ottimismo fa capolino «soprattutto guardando al 2022». Dall’Ara ha sottolineato come sia «fondamentale per il rilancio del turismo, in particolare anche dell'outgoing, l'apertura delle destinazioni internazionali e non solo di quelle europee, ma anche di quelle a lungo raggio come le mete esotiche, le Americhe, i caraibi, l'oriente… Diventa quindi fondamentale al riguardo un'azione del ministero del Turismo e del governo italiano in sede europea ed internazionale, per lavorare su questi temi. Inoltre, auspichiamo che il settore venga almeno per l'anno corrente ancora supportato con risorse importanti, visto che è stato senza dubbio quello più penalizzato dalla pandemia, con perdite di volume d'affari tra il 70 e l’80%. Ma siamo confidenti ed ottimisti, viste le costanti rassicurazioni del Governo sulla riconosciuta importanza del turismo nell'economia del nostro Paese».


Da sinistra Stefano Dall'Ara e Claudio Pessuti, rispettivamente presidente e Ad di Robintur Travel Group

L’occasione per lanciare questo appello al ministro Garavaglia la presentazione dell’indagine “Gli italiani e le vacanze della ripartenza” realizzata da italiani.coop e che è stata illustrata da Albino Russo, direttore generale Ancc-Coop (associazione nazionale Cooperative consumatori). Una survey istant poll realizzata nella prima settimana di giugno e che «coglie segnali di maggior ottimismo rispetto all’indagine Istat dello scorso aprile. Abbiamo registrato un trend positivo con l’incremento delle persone che hanno già programmato di andare in vacanza, ma anche l’estate 2021 è ancora una stagione di mezzo», ha osservato Russo.
Se, infatti, saranno 11 milioni in più rispetto all’anno della pandemia gli italiani in vacanza nel 2021 a mancare all’appello, rispetto al 2019 sono ancora 6 milioni di italiani (nel 2020 il calo era stato di 17 mln). Il 73% del campione (tra i 18 e i 65 anni) dichiara che andrà in vacanza quest'anno, un dato in crescita rispetto alle previsioni 2020, quando lo dichiarava il 70% della popolazione.


A funzionare da disincentivo si riaffaccia la crisi economica tra le prime motivazioni: il 27% del campione dichiara di non partire perché c’è la necessità di risparmiare (lo afferma il 38% di loro contro il 25% dell’anno scorso). Cala invece in questa stagione il timore di contrarre il Covid, che scende dal 48% dell’anno della pandemia al 19% del 2021, e per converso cresce il timore di non trovare posto, per cui il 58% ha già prenotato o lo farà a breve (in crescita sul 2020 quando era il 52% nello stesso periodo di riferimento). Se tra le ragioni che possono tenere a casa gli italiani non c’è la paura di contrarre il Covid è grazie alla campagna vaccinale: quasi uno su due (45%) grazie al vaccino dichiara di avere meno paura dell’anno scorso.

Il peso della pandemia si fa ancora sentire sulla destinazione scelta dagli italiani: 9 famiglie su 10 rimarranno nel territorio nazionale e solo l’11% degli intervistati dichiara di scegliere l’estero, pari a circa 4,5 milioni di italiani. Tra le motivazioni che più pesano, citata dal 73%, c’è proprio la pandemia, un dato che non si discosta da quel 75% che giustificava in questo modo la propria permanenza in Italia nel 2020. Anche se, ha sottolineato Russo «se il vaccino ci rende più sereni, gli italiani sanno che c’è ancora la necessità di tenere alta la guardia e che non siamo ancora al “liberi tutti”».
Per chi, comunque, punta a varcare i confini si pensa alla Grecia come prima meta scelta, poi Spagna e Francia. Mentre per chi rimane in Itaia, c’è la determinazione di cambiare regione: 72% (contro il 65% del 2020, quando gli italiani avevano ancora di più ridotto la loro mobilità). Tra le regioni più scelte al primo posto Puglia, poi Sicilia e Toscana, anche se chi cresce di più rispetto al 2020 è la Sicilia, seguita da Toscana e Puglia.

Per quanto riguarda il mood con cui gli italiani affronteranno la vacanza l’indagine rivela che lo smart working andrà in vacanza, giacché il 62% dei villeggianti dichiara che userà pc o tablet per studio e lavoro. Si torna a pranzare e cenare al ristorante, si va a mostre e musei e si torna a anche al cinema. E anche un’altra abitudine dei giorni del lockdown viene in vacanza con noi: l’idea di prendersi cura della propria salute fisica e mentale. «I vacanzieri pensano di fare più sport degli anni precedenti, di partecipare di più a funzioni religiose, meditare, passeggiare in luoghi isolati e leggere» osserva Russo.

Al di là delle previsioni dell’indagine nel corso della conferenza stampa sono stati presentati i primi dati raccolti “sul campo” da Robintur Travel Group (circa 300 agenzie di viaggi dirette e indirette con le insegne Robintur e Viaggi Coop). Le vendite 2021 in agenzia sono ripartite da fine aprile e stanno arrivando all’incirca alla metà di quelle, pre-Covid, del 2019. Le vendite cumulate al 13 giugno sono però ancora solo al 15% del 2019, ma superano quelle dello stesso periodo del 2020. L’Osservatorio sull’andamento delle vendite di Robintur – che monitora circa 100 punti vendita diretti sul territorio nazionale – dimostra come gli italiani stiano nuovamente pensando alle vacanze ma, stando i limiti attuali agli spostamenti, solo il 20% delle vendite riguarda l’estero e l’Italia resta, quindi, la meta preferita con la Sardegna in cima alle preferenze degli italiani.

«Da un lato stiamo registrando un positivo trend di ripresa delle vendite che è ancora lontano dalla sostenibilità economica, ma che ci consente di guardare con maggiore fiducia al futuro; d’altra parte però», spiega l’amministratore delegato del gruppo Robintur Claudio Passuti, «perché il trend si consolidi, abbiano bisogno che vengano superate in maniera stabile le limitazioni ed i vincoli alla mobilità internazionale e per questo è fondamentale che la campagna vaccinale prosegua e completi il propria efficacia nel mondo».

Tra i dati da salutare positivamente «In primo luogo da metà maggio stiamo recuperando volumi di vendite settimanali pari al 50% del 2019 e l’ammontare del venduto 2021 ha già superato quello del 2020. Purtroppo, però, siamo solo al 15% del progressivo 2019, ma resta il fatto che quest’anno le agenzie hanno di fatto iniziato a lavorare solo da metà aprile», aggiunge Passuti. «In secondo luogo, confrontando le vendite delle ultime 8 settimane con le stesse del 2019 sui viaggi in Italia, stiamo tenendo un ritmo pari all’88% del 2019. Le crociere hanno recuperato, rispetto al 2019, l’89%, la Grecia il 38% e la Spagna il 24%. Se, poi, guardiamo alle destinazioni italiane, la Sardegna ha raggiunto nelle ultime 8 settimane le vendite degli ultimi due anni e vale il 27% del totale Italia, seguita da Sicilia (16%), Puglia (10%) e Toscana (8%)».

In apertura photo by Ethan Robertson on Unsplash


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