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Riciclo carta e cartone: obiettivi Ue centrati con 10 anni d’anticipo

Presentato il 26° Rapporto annuale di Comieco: nel 2020 cala la produzione dei rifiuti ma non la raccolta differenziata degli imballaggi cellulosici che supera l’87%. 3,5 milioni di tonnellate di materiali raccolti dai Comuni italiani: continua il trend positivo della qualità e l’incremento quantitativo al Sud (+4%)

di Redazione

In un 2020 caratterizzato dalla pandemia, la raccolta differenziata di carta e cartone si conferma una pratica consolidata. È quanto rileva Comieco, Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, nel suo Rapporto Annuale sulla raccolta differenziata e riciclo di carta e cartone in Italia, giunto alla ventiseiesima edizione.
Con una resa pro-capite media di 57,2 kg/abitante-anno, nel 2020 sono stati differenziati complessivamente quasi 3,5 milioni di tonnellate di materiale cellulosico, con un lieve decremento dello 0,6% sull’ultimo anno, effetto diretto delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, pari a circa 22mila tonnellate. Una flessione che non riguarda il Sud che con 34mila tonnellate di carta e cartone raccolte in più rispetto al 2019 continua il suo percorso di crescita, superando le 900.000 tonnellate complessive.

«I numeri del Rapporto confermano la centralità della raccolta differenziata come abitudine quotidiana, anche in uno scenario profondamente mutato, a partire dalla riduzione della produzione dei rifiuti che ha avuto una flessione prevedibile con la pandemia. Ciò nonostante, le raccolte differenziate hanno tenuto, in particolare quella di carta e cartone», dichiara Carlo Montalbetti (nella foto), Direttore Generale Comieco. «In un contesto in cui – a livello nazionale – i rifiuti si riducono del 3% e le raccolte differenziate complessive calano del 2,5%, quella di carta e cartone diminuisce di poco, solo dello 0,6%. In controtendenza il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici arrivato a quota 87%, ben 6 punti percentuali sopra rispetto al 2019».

Questo trend, frutto anche delle nuove abitudini di vita e di consumo legate al ricorso allo smart working, all’assenza di turisti e alla chiusura di esercizi commerciali e della ristorazione, emerge con maggior forza nelle grandi città come Milano, Torino e Firenze. In queste realtà la produzione complessiva di rifiuti urbani diminuisce (-8,2%) come pure la raccolta differenziata complessiva (-8,5%) ma la frazione carta e cartone meno delle altre (-3,5%). Ciò significa che l’attenzione per i rifiuti cellulosici, anche in un contesto in cui se ne producono meno, resta alta.

Questo quadro di sostanziale stabilità della raccolta a livello nazionale è da leggere in chiave positiva sotto il profilo delle quantità ma anche della qualità. Per quanto riguarda la “raccolta famiglie”, il 2020 consolida il cambio di passo iniziato nel 2019: per il secondo anno consecutivo, il dato medio (2,29%) di presenza di frazioni estranee rientra nei parametri stabiliti per la prima fascia qualità (3%) mentre la raccolta presso le attività commerciali si conferma di eccellente livello.

Il 2020 ha registrato anche alcune novità che hanno interessato la filiera della carta, a partire dall’entrata in vigore (il 1° maggio) del nuovo accordo Anci-Conai (2020-2024). La carta, attraverso il proprio Allegato Tecnico, è stata la prima filiera a definire l’intesa. Grazie alla possibilità di modulare il rapporto con Comieco in modo da massimizzare i ricavi, e anche a causa dell’andamento discontinuo dei prezzi nel corso dell’anno, molte amministrazioni comunali hanno scelto di tornare ad affidare al Consorzio quote di materiale prima gestite fuori dalla convenzione. Questo ha portato il Consorzio, nel 2020, a gestire circa 400mila tonnellate in più rispetto al 2019 (+19,3%), corrispondenti a +20 milioni di euro erogati ai Comuni rispetto al 2019, gestendo complessivamente l’avvio a riciclo 2,43 milioni di tonnellate di carta e cartone, ossia il 69,6% della raccolta comunale nazionale.

«Nel 2020 è stata ulteriormente confermata la sussidiarietà al mercato del sistema consortile, capace di ammortizzare le variazioni del mercato e gestire volumi addizionali, garantendo il servizio di ritiro e dunque l’avvio a riciclo di carta e cartone su tutto il territorio nazionale. Accompagnando lo sviluppo della raccolta differenziata in tutta Italia, Comieco dal 1998 ha corrisposto quasi 2 miliardi di euro ai Comuni in convenzione – 150 milioni di euro solo nel 2020», afferma Alberto Marchi, presidente di Comieco.


Con 82 kg di carta e cartone differenziati da ogni cittadino, l’Emilia-Romagna si conferma al primo posto seguita a pari merito da Valle d’Aosta e Toscana (77,4 kg/ab) che precedono il Trentino-Alto Adige (75,4). Al Sud il primo posto spetta alla Sardegna con 60 kg di media pro-capite

Il Rapporto delinea una situazione italiana caratterizzata da aree con andamenti discontinui. Confermate le proiezioni di dodici mesi fa ma con valori nettamente inferiori a quanto fosse prevedibile dopo il lockdown duro della primavera 2020.
Il Sud, che ha risentito meno gli effetti delle restrizioni, prosegue il suo trend di crescita nei volumi raccolti (+4%), distinguendosi per essere l’unica macroarea in positivo del Paese, mentre tra Centro (-2,8%) e Nord (-1,8%) si registra un calo di oltre 56mila tonnellate, effetto diretto dei mesi di fermo. Il Sud cresce nella raccolta con +34mila tonnellate – dimostrando l’efficacia degli investimenti nelle regioni meridionali – con una resa pro-capite media che si attesta sui 43 kg/abitante, mentre c’è ancora molto da fare sotto il profilo qualitativo dei conferimenti. In termini di volumi, la crescita di questa area è trainata da Campania (+10.703 t), Calabria (+6.281 t), e Sicilia (+4.611 t), mentre dal punto di vista di miglioramento della performance, è il Molise (+8,2%) a guidare la classifica. Anche nel 2020, in termini assoluti, i volumi raccolti al Sud (905mila t) sono superiori a quelli dell’area Centro.

Il Centro, segnando un -2,8% equivalente a -23mila tonnellate, perde esattamente quello che aveva “guadagnato” lo scorso anno. In particolare, la Toscana (-14mila t), nonostante si confermi capofila della macroarea per raccolta pro-capite (77,4 kg/ab-anno) e cuore pulsante del riciclo di carta e cartone in Italia, incide per oltre la metà sul decremento dell’area.

Il Nord, invece, ha perso oltre 33mila tonnellate rispetto al 2019 (-1,8%). Un incoraggiante segno positivo si segnala per la Liguria (+2,7%) e la Valle d'Aosta (+1,2%) mentre le diminuzioni più forti si registrano in Veneto (-3,8%) ed Emilia-Romagna (-3,7%) che, nonostante un calo di oltre 14mila tonnellate, mantiene il primato nazionale nella raccolta media pro-capite (82,1 kg/ab). Dal punto di vista della qualità della raccolta, invece, il Nord continua a crescere nonostante la base di partenza sia già la migliore a livello nazionale, mentre il Centro (pur migliorando) e il Sud (che invece peggiora) restano ancora al di sopra della soglia di impurità del 3% indicata dall’Allegato Tecnico Carta.

Dal Rapporto Comieco emerge un risultato positivo: il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici – complice la riduzione dell’immesso al consumo – ha raggiunto l’87,3%, ossia una percentuale che con 10 anni di anticipo proietta l’Italia verso gli obiettivi UE al 2030 e la conferma ai primi posti in Europa per i volumi di carta e cartone avviati a riciclo e del tasso di riciclo. Un risultato importante frutto di un sistema industriale essenziale per il Sistema Paese che ha continuato a garantire la piena operatività anche nei mesi più complicati del 2020, dovuti alle restrizioni della pandemia.

In apertura foto da pexels


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