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Brucia il mio Aspromonte, brucia un pezzo della mia storia

In poche righe scritte la scorsa notte la nostra giornalista calabrese Maria Pia Tucci racconta cosa sta provando in queste ore: "Il mio Aspromonte è sciare con le isole Eolie che si aprono in discesa. Sono i 1955 mt di Montalto e la valle di Polsi. Un rito: scendi agli inferi e risali. Attraversi le fiumare d'argento. Ecco. In questi giorni hanno ucciso questo"

di Maria Pia Tucci

Questa è stata una terra di sequestri, di latitanti, di summit ndranghetisti.
Non potevamo andarci sempre perché era quasi un pericolo viverla per come meritava. Poi abbiamo scoperto che voleva essere vissuta, come il calabrese che vuole essere parlato. Vuole essere guardata, per i panorami, per le fonti di acqua generose, per i sentieri e per le genti. Per i forni di comunità. Per i funghi d'estate e d'autunno. Per gli asparagi. Per i castagneti, le faggete. Le rocce. Le grotte.

Abbiamo scoperto che sul confine della Sila finisce l'Appennino e ricominciano le Alpi. Poi i giovani del Parco hanno scelto. Inventato. Leggono mentre camminano. Leggono dei viaggiatori che sono stati qui. Le poesie. La storia. Fanno canyoning, arrampicate. Rafting.

E chi ci pensava che i borghi dove si parla grecanico potessero essere una risorsa e non un epiteto di arretratezza?

Il mio Aspromonte è sciare con le isole Eolie che si aprono in discesa. Sono i 1955 mt di Montalto e la valle di Polsi. Un rito: scendi agli inferi e risali. Attraversi le fiumare d'argento. Ecco. In questi giorni hanno ucciso questo.