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L’innovazione che combatte la fuga di intelligenze

Si dice purtroppo il vero quando si racconta che gran parte dei giovani siciliani, una volta conquistato l’agognato “pezzo di carta”, non vedono l’ora di varcare lo Stretto per mettere a frutto la loro intelligenza altrove. Un danno non solo economico ma anche culturale per una terra che nei secoli ha dato natali alle menti più brillanti in tutti i campi. Il progetto dell'ITS “Steve Jobs Academy” di Caltagirone nasce proprio per creare sinergie tra mondo della formazione e delle imprese, rendendo produttivo il percorso di istruzione

di Gilda Sciortino

Un fiore all’occhiello per la Sicilia, un progetto pilota, che prende vita con l’ITS Steve Jobs Academydi Caltagirone (CT) per rafforzare la collaborazione tra Istituti tecnici Superiori (ITS) e imprese, con l’obiettivo di dare maggiori opportunità ai giovani tecnici che completeranno gli studi presso questi Istituti per trovare in tempi brevi un lavoro qualificato o, in alternativa, avviare attività professionali e imprenditoriali.

A finanziarlo è la Fondazione Sicilia, affidando la sua cura ad Upskill 4.0, spin off dell’Università Ca’ Foscari Venezia, che capitalizza l’esperienza pluriennale maturata in questo campo dal team di docenti, ricercatori e professionisti che hanno dato vita dal 2017 fino a oggi al progetto su scala nazionale “ITS 4.0” finanziato dal MIUR.

«Siamo grati a Fondazione Sicilia per la scelta fatta e particolarmente contenti dell’opportunità di sviluppare questo progetto con "Steve Jobs Academy" di Caltagirone, istituto che abbiamo avuto modo di ben conoscere e apprezzare – dichiara Stefano Micelli, professore all’Università Ca’ Foscari Venezia e presidente di "Upskill 4.0" –. La nostra missione è costruire ponti tra ITS e imprese, accompagnando percorsi sperimentali di innovazione che vedono collaborare team di giovani studenti ITS con imprese che lanciano loro delle sfide innovative da risolvere nell’arco di alcuni mesi».

«All’inizio della nostra formazione – afferma Francesco Pignataro, presidente della Fondazione “ITS Steve Jobs” – i ragazzi andavano tutti a lavorare al nord; man mano che le nostre aziende sono cresciute, si sono aperti nuovi fronti. Oggi, dopo anni, siamo arrivati a un accordo con il "Distretto produttivo della Meccatronica" di Termini Imerese, nella cui area ex Fiat di 3mila metri quadrati, insieme a 16 start up e diverse aziende anche del Nord, ci sarà anche la nostra sede formativa. Puntiamo tutti insieme a dare vita a una filiera che, attraverso il Distretto, così come fatto in Piemonte sul modello Olivetti, guardi alle piccole imprese. I corsi partiranno a Ottobre”.

Un’azienda da portare ad esempio è “Paradigma”, dal momento che incarna il senso di quel che vuole essere in concreto questo percorso.

«Insieme ad alcuni miei colleghi provenienti dall’esperienza universitaria – dice Carlo Leonardi, una delle anime diella società – , invece di trasferirci a Milano, abbiamo deciso di creare una nostra azienda, incubata insieme ad altre in Working Capital Accelerator Catania, per offrire servizi consulenziali. Dai 4 iniziali del 2016, oggi siamo 40 dipendenti e prevediamo di superare i 100 nei prossimi 3 anni. Stiamo investendo nei percorsi della stessa “Steve Jobs Academy” affinchè gli studenti più meritevoli possano entrare subito nel mondo del lavoro».

Una mission importante, quella del progetto in questione, il cui criterio è senza dubbio meritocratico, troppo spesso ignorato per dare spazio ad altre logiche.

«Inizieremo ufficialmente il 10 settembre – spiega Sheila Scerba, coordinatore didattico della Fondazione – con un evento, qui a Caltagirone, che coinvolgerà tutti i soggetti con i quali stiamo “viaggiando”, come Joule, la scuola di Eni per l’impresa che, vivendo le difficoltà di una realtà come Gela, punta a proposte di business per gli studenti del territorio. Un percorso che ci sta dando tante soddisfazioni perché, per esempio, a dicembre dello scorso anno abbiamo diplomato due classi e, in quella dei programmatori, 18 dei 20 diplomati hanno ricevuto subito un contratto di lavoro. In virtù di questi risultati, ci sono sempre più aziende siciliane che stanno capendo l’ importanza di persone formate e del tirocinio come banco di prova».

Stimolanti le prove che i ragazzi andranno ad affrontare quest’anno.

«Una delle sfide lanciate – aggiunge la Scerba – è per la realizzazione di un microchip da utilizzare nell’ambito dei processi di panificazione. Lavoreranno divisi in due gruppi, supportati da noi e da Carlo Leonardi, insieme agli esperti e ai tutor aziendali della Ca’ Foscari. Altri due progetti, invece, sono legati al mondo del database per l’organizzazione e gestione dei dati. Anche qui si lavorerà in team. A dicembre presenteremo a queste aziende i prototipi per dimostrare la capacità di analisi dei problemi da parte dei nostri ragazzi».

L’innovazione, dunque, si può dire abiti anche in Sicilia e parla la lingua di chi crede che sia il momento di dare merito a quei giovani che hanno deciso di prendere in mano la valigia solo per un meritato viaggio di piacere, una vacanza dalla quale tornare per continuare a fare bella e ricca la loro Isola.