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L’altra accoglienza: 10mila minori non accompagnati hanno avuto un tutore volontario

Tre tutori volontari su quattro sono donne e in tutta Italia ce n'è solo uno che ha meno di 24 anni. È la fotografia è scattata al 31 dicembre 2020 ed è contenuta nel terzo Rapporto di monitoraggio sul sistema della tutela volontaria in Italia della Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza

di Sara De Carli

Diecimila abbinamenti effettuati dai tribunali, ossia diecimila minori stranieri non accompagnati che hanno trovato nel loro tutore volontario una guida e un appoggio per il loro percorso di inclusione in Italia. È questa l’ultima fotografia del sistema dei tutori volontari per minori stranieri non accompagnati, una delle forme più innovative di volontariato degli ultimi anni. Nata nel 2017 con la “legge Zampa” (legge 47/2017), a questa figura della legislazione italiana guardano come modello anche altri paesi europei.

La fotografia è scattata al 31 dicembre 2020 ed è contenuta nel terzo Rapporto di monitoraggio sul sistema della tutela volontaria in Italia della Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, realizzato nell’ambito di un progetto di monitoraggio finanziato con le risorse europee del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) e pubblicato nel mese di agosto. La mappatura è stata fatta interpellando direttamente i Tribunali per i Minorenni. Tra quelli che hanno partecipato all’indagine, gli abbinamenti realizzati sono complessivamente 9.923, con un tasso di rinuncia prossimo allo zero. Oltre il 90% dei minori stranieri non accompagnati con una tutela volontaria è di sesso maschile; circa 6 su 10 degli abbinamenti sono relativi ai minori con un’età media di 17 anni e risulta affidata a comunità di accoglienza. Con riferimento alle aree di provenienza, oltre la metà dei minori abbinati dall’inizio del sistema monitoraggio provengono da tre nazioni: Albania 19,5%, Bangladesh 18,8% e Pakistan 14,1%.

Rispetto alla precedente edizione, risalente al 30 giugno 2019, cresce il numero dei tutori volontari iscritti negli elenchi istituiti presso i tribunali per i minorenni. Al 31 dicembre 2020 i tutori volontari risultavano infatti essere 3.469, con una crescita del 6,2% rispetto ai 2.965 della precedente rilevazione. Nello stesso giorno, i MSNA censiti erano 7.080 e le tutele attive 3.980: poco più della metà dei minori soli presenti sul nostro territorio aveva un tutore, benché ogni tutore possa avere fino a tre tutele (ovviamente questo conto puramente numerico è del tutto astratto, dal momento che nella realtà bisogna fare i conti con i numeri di tutori e ragazzi luogo per luogo).

I Tribunali per i minorenni con più tutori a disposizione sono quelli di Roma (431), Torino (381), Milano (299), Palermo (241) e Perugia (199). Gli ultimi Campobasso (24) Taranto (26), Trento (26) e Messina (29) e Bolzano (34). Da segnalare, nel periodo di tempo oggetto della rilevazione, un incremento del numero di tutori di Roma, Torino, Brescia e Campobasso.

A livello nazionale, tre tutori volontari su quattro sono donne: la situazione più equilibrata a livello di genere dei tutori è a Bolzano, dove le donne sono il 56%, mentre a Napoli sono donne praticamente 9 tutori su 10 (89%). Il 66% dei tutori volontari ha più di 45 anni, con ben 4 su 5 nella fascia 46-60 anni: c’è un solo tutore nella fascia 18-24 anni, a Catania. Il 78% dei tutori è occupato e un altro 11% è pensionato.

Se questo è il “patrimonio” di tutori volontari, quanti sono effettivamente abbinati a un minore straniero non accompagnato? Solo 6 Tribunali su 10 dichiarano di essere in grado di indicare il numero di abbinamenti con i MSNA proposti ai tutori volontari (Milano e Torino, per esempio non lo fanno) e in base a questi dati nel terzo periodo di rilevazione – tra il 1° luglio 2019 e il 31 dicembre 2020 – sono state avviate 7.151 tutele (abbinamenti accettati) e di queste, al 31 dicembre 2020 erano ancora attive poco più della metà, 3.980. Circa un terzo degli abbinamenti è fatto dai tribunali di Palermo (1.284 tutele avviate) e Milano (798). I minori stranieri non accompagnati per i quali al termine del periodo di monitoraggio è ancora attiva una tutela, è vicino alla maggiore età (il 61% ha 17 anni), mentre i sedicenni rappresentano circa un quarto dei minori con tutele attive. Il 96% dei minori con una tutela volontaria si trova in comunità, mentre solo il 3% si trova in affido familiare: si tratta di 86 minori, di cui 53 a Torino, 30 a Milano, 2 a Brescia, 1 a Firenze.

Il principale ostacolo all’accettazione di una proposta di abbinamento è la lontananza del domicilio del minore dall’abitazione del tutore volontario, ma le cose cambiano alla prova della realtà. Nella terza rilevazione, sulle 7.151 tutele avviate, 87 volte i tutori hanno chiesto l’esonero e quindi la rinuncia all’incarico ad abbinamento già avvenuto. La lontananza del domicilio del minore dall'abitazione del tutore volontario, insieme alla mancanza di risorse personali costituisce il principale motivo.

Foto di © Roberto Salomone/Controluce/Sintesi Italy


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